Fasce elastiche pre-annodate o facilitate: supporti pensati per neonati e portatori al primo approccio. Come funzionano esattamente? Che tipo di vantaggi offrono? E quali sono i loro limiti?

Tra i supporti utilizzabili sin dalla nascita, siamo solite citare la fascia lunga elastica e la fascia lunga tessuta, supporti non strutturati. Ma nel panorama crescente di supporti prodotti dalle diverse aziende, negli ultimi anni si è fatta strada una nuova categoria di supporti: le fasce elastiche pre-annodate.

Fasce elastiche pre-annodate: cosa sono?

Le fasce elastiche pre-annodate (anche chiamate facilitate) possono rientrare tra i supporti semistrutturati, perché sono già parzialmente strutturati/legati prima di essere indossati; la legatura va terminata da parte del portatore per dare il giusto contenimento ed il giusto supporto al piccolo portato. E’ comunque chiaro che la pre-annodatura di cui sono dotati questi supporti riduce, anche di molto, le operazioni di legatura che deve svolgere il portatore.

Le fasce elastiche pre-annodate, per via dei materiali con cui sono realizzate (elastici o elasticizzati), permettono, in genere, di portare solo davanti e solo per un breve periodo, in quanto risultano inadatte oltre i 5-6 kg di peso.

Esempi di fasce elastiche pre-annodate

Caboo

Una delle prime fasce elastiche pre-annodate lanciate sul mercato è stata la Caboo della Close Parent. In questo supporto, 2 fasce di jersey cucite a X e dotate di una doppia coppia di anelli alle estremità rappresentano l’unità base del sistema, che è completato da un ulteriore scampolo di jersey. Per indossare la Caboo, si posiziona l’incrocio all’altezza delle scapole, facendo passare le fasce sopra le spalle e poi incrociandole sul petto, a formare la X che sosterrà il bambino. I lembi liberi vengono poi inseriti nelle coppie di anelli che si trovano in prossimità dei fianchi, che permettono di regolare la tensione della fascia.

A questo punto, è possibile inserire il pargolo nell’incrocio sul petto. Per terminare la legatura, si posiziona in orizzontale sopra il bambino, un secondo pannello in stoffa che simula il terzo strato di una legatura triplo sostegno. La parte con l’incrocio e gli anelli può essere sfilata senza essere “smontata”; in questo modo, le volte successive, questa parte del supporto potrà essere infilata. E’ però molto importante controllare di non arrotolare/intrecciare i lembi mentre la si infila.

Esistono più varianti di fasce pre-annodate della Caboo, che differiscono soprattutto per i materiali utilizzati: la Caboo Organic, fatta interamente in cotone biologico, la Caboo Cotton blend di cotone non bio (80%) e poliestere (20%) e la Caboo Lite, in cui il contenuto di poliestere sale al 40%. Con lo stesso marchio sono anche commercializzati marsupi che funzionano in modo un po’ diverso.

Koala Cuddle Band

Un’altra fascia elastica pre-annodata è la Koala Cuddle Band, prodotta dall’azienda italiana Koala Babycare. Il sistema utilizzato è sovrapponibile a quello della Caboo, con alcune differenze non strutturali. Anche la Cuddle Band è costituita da un sistema in 2 pezzi: il primo, con il quale creare l’incrocio grazie alle 2 coppie di anelli ed un pannello da porre sopra l’incrocio e da annodare dietro la schiena. Come per la Caboo, è possibile sfilare dalla testa l’incrocio senza rimuovere la stoffa dagli anelli, in questo modo, le volte successive lo si potrà indossare “come una maglietta”.

La Cuddle Band è dotata di una sorta di “schienale” che ricopre una buona parte della schiena del portatore e ha la funzione, secondo quanto dichiarato dall’azienda, di aumentare il comfort e la traspirazione del portatore. Questo schienale è interamente realizzato in poliestere, mentre le altre parti del supporto sono in cotone (95%) e spandex (5%).

Moby Fit

Sistema simile ai due precedenti anche per l’elastica pre-annodata di Moby, la Moby Fit.

Anche questo supporto comprende una componente con anelli che va a formare l’incrocio e un pannello aggiuntivo da apporre trasversalmente come terzo strato.

La Moby Fit è realizzata interamente in maglina di cotone.

Boppy Comfyfit

Boppy Comfyfit è un esempio di fascia elastica pre-annodata che non si basa sull’uso di anelli. Il supporto è costituito da diversi elementi, tutti uniti tra di loro:

  • una cintura ventrale leggermente imbottita chiusa da una fibbia
  • un pannello morbido; sopra il pannello, vi sono due lembi di stoffa che danno l’idea di un incrocio, ma che sono cuciti al sottostante pannello e, quindi, non possono essere regolati.
  • due spalline pre-formate da indossare come in uno zaino;
  • due fasce che partono dal retro delle spalline e vanno legate intorno al bambino e poi dietro la schiena.

Boppy ComfyFit è realizzato in un mix di poliestere (88%) ed elastane (12%), il che lo rende estremamente elastico (oltre che estremamente sintetico…).

Tri-cotti di Babylonia

Babylonia è un’azienda storica del babywearing; tra i prodotti di questa azienda si trovano il marsupio ergonomico Flexia, il meh dai BB-Tai e la Tricot Slen, un’ottima fascia elastica non strutturata.

Ma questa azienda produce anche una fascia elastica pre-annodata, chiamata Tri-Cotti.

Questo supporto è costituito da due anelli di stoffa incrociati tra di loro, che si indossano in modo da avere una croce davanti ed una sulla schiena. L’incrocio sul petto è lo spazio che serve per alloggiare e sostenere il piccolo portato. Il supporto non prevede il terzo strato, anche se l’uso di supporti elastici risulta sicuro in triplo sostegno.

Data l’assenza di sistemi di regolazione, la Tri-cotti deve essere acquistata nella taglia confacente alla propria corporatura; ne esistono 3 diverse taglie: S, M o L.

Perché scegliere una fascia elastica pre-annodata?

Negli anni, tante cose sono cambiate nel mondo del babywearing e di conseguenza nelle questioni che vengono fuori durante i nostri incontri informativi sul babywearing. Ma c’è una cosa che non cambia mai: il sollevamento delle sopracciglia mentre mostriamo la fascia lunga. Intendiamoci, non tutti sono scoraggiati o perplessi davanti a metri di tessuto, perchè, semplicemente, non siamo tutti uguali. Ma è innegabile che qualche espressione poco convinta ci sia quasi sempre. Questa perplessità può originare da diversi fattori, del tutto personali.

Per alcune persone, ci può essere il timore di “non essere capaci” di legare una fascia; il timore è quello di esporre i bambini ad un rischio, in primis quello di cadere, ma anche quello di posizionarli in modo non idoneo e far loro del male nel breve e/o nel lungo termine.

Altre persone, invece, possono sentirsi poco propense ai sistemi non strutturati, non ritenerli nelle loro corde e inadatte al loro stile di vita. La colonna sonora che si sceglie per il proprio modo di vivere il portare è del tutto personale e può essere il fruscio del drappeggio di una fascia o il clic della fibbia di un marsupio; ognuna la migliore alle orecchie che l’ascoltano.

Ed è proprio per le persone che non si sentono in sintonia con legature e metri di stoffa che le aziende hanno pensato a supporti dotati di almeno parte della struttura, che fossero anche adeguati a dei neonati. I marsupi, infatti, non sono proprio il supporto adeguato nelle prime settimane di vita, nemmeno se associati all’uso di riduttori, che, al contrario, peggiorano le caratteristiche dei marsupi. Ci sono marsupi utilizzabili più precocemente, ma parliamo sempre di almeno qualche settimana di vita. Le fasce elastiche pre-annodate, invece, si rivolgono proprio ai primissimi tempi dopo la nascita e, per alcuni genitori, possono rappresentare il sistema per arrivare all’età adeguata per l’utilizzo di un marsupio.

Quali sono i limiti delle fasce elastiche pre-annodate?

Le fasce elastiche pre-annodate hanno 2 tipi di limiti. Alcuni, più tecnici, sono legati al supporto in sé, alla sua natura elastica ed anche alla struttura di cui sono dotati. Le caratteristiche intrinseche delle fasce elastiche pre-annodate, le rendono supporti poco longevi, utilizzabili solo per portare davanti e anche piuttosto caldi d’estate. E’ anche comune che uno (o più) di questi limiti costringano a cambiare il programma che ci si era prefissi. L’arrivo dell’estate o un bambino di alto peso, ad esempio, possono rendere la fascia semi-strutturata inutilizzabile prima del previsto, magari quando ancora non è raccomandabile l’uso di un marsupio. Un gap tra l’uso dei due supporti, non drammatico, certo, ma che prevede l’acquisto di un ulteriore supporto, se non si vuole sospendere il portare per qualche tempo.

Ma al di là di queste valutazioni, è necessario anche fare un altro tipo di riflessione sul portare bimbi molto piccoli. La cosa più sfidante con un neonato è il “maneggiamento” di un piccolo cucciolo d’uomo, molto più che le procedure di legatura di un supporto. Annodare una fascia, operativamente, non è molto complesso nella maggior parte dei casi, sopratutto con le legature base che permettono di portare bene un neonato. Insomma, a livello manuale se ci pensiamo, legare una fascia non è molto diverso dal fare un’asola ai lacci o il nodo alla cravatta. Tant’è vero che quando facciamo delle prove usando un pupazzo, le cose appaiono molto più semplici

Quello che mette alla prova, nel babywearing, è la parte che prevede il coinvolgimento del cucciolo; inserire il bambino nel supporto delicatamente, fare in modo che sia “messo bene”, che sia sicuro e comodo, che la sua postura sia rispettata, le gambe non forzatamente divaricate, la schiena ben sostenuta, il capo sorretto in modo adeguato. E a tutto questo dobbiamo fare attenzione sempre, soprattutto con un neonato, qualsiasi sia il supporto che sceglieremo di utilizzare, quindi anche con una fascia elastica pre-annodata.

Non è il supporto a fare la maggior parte del “lavoro”, siamo noi. Sembra una mission impossible? Affatto, soprattutto se ci si affida al buon senso, si affinano le percezioni e ci si fa accompagnare da una professionista del babywearing con una consulenza ad hoc. In alcuni casi, per altro, il supporto pre-annodato può essere più un ostacolo che un aiuto; questi supporti, a volte, spingono più ad appoggiarsi alla millantata facilità dello strumento, piuttosto che ascoltare il proprio corpo e le proprie percezioni.

Nella mia esperienza di istruttrice Portare i Piccoli e durante le attività di fascioteca, mi è capitato molte volte di vedere supporti pre-annodati indossati in modo non ottimale, magari con bimbi un po’ sbilenchi e genitori non troppo comodi. E ogni volta che abbiamo lavorato per migliorare la posizione, magari cambiando tipo di supporto, immancabilmente i genitori mi hanno detto che si erano accorti che qualcosa non andava per il verso giusto; le percezioni di chi porta sono sempre importantissime, al di là dei supporti prêt-àporter.


Ma, in definitiva, queste fasce elastiche pre-annodate le promuoviamo oppure le bocciamo? Sono supporti ergonomici oppure no? L’ergonomia non è una caratteristica intrinseca dei supporti, ma è anche una questione di come questi vengono utilizzati; le fasce elastiche pre-annodate, se utilizzate bene, possono senza dubbio essere considerate “ergonomiche”. Se scegliete questo tipo di supporto perchè lo ritenete il migliore per voi, il più confacente alle vostre esigenze, il più adatto al vostro modo di concepire il vostro percorso, allora ben venga.

E se invece è una questione di timore? Se vorreste tanto usare una fascia tessuta, ma avete paura di non essere in grado, di non essere capaci, di non “essere all’altezza”? Beh, mettete a tacere quella fastidiosa vocina, perchè io sono pronta a scommettere che voi siete in grado, siete capaci, siete all’altezza. Siete riuscite a non spiaggiarvi come tartarughe rovesciate nonostante la pancia a termine di gravidanza, avete evitato magistralmente di essere uccisi dalla vostra compagna durante il travaglio; allacciate body dagli improbabili bottoncini su un corpo sgusciante di bambino piccolo e la cosa più terrificante di tutte: tagliate unghie di neonato… La realtà è che due giravolte di tessuto e un nodo, vi spicciano casa!

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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