La crosta lattea è un tipo di dermatite seborroica localizzata sul cuoio capelluto dei bambini nel primo anno di vita. Da cosa è causata? E come possiamo riconoscerla e trattarla?

La pelle di neonati e lattanti è quanto di più roseo, liscio e intonso possa esserci, vero? In realtà no. In barba a quello che ci raccontano le fotografie artistiche, spesso i bambini piccoli presentano una serie di manifestazioni cutanee, che potremmo in certi casi definire inestetismi, anche se spesso sono adorabili). La vescica da suzione sulle labbra, i grani di miglio su naso e guance, qualche brufoletto sul viso e una macchia bluastra sul fondoschiena si verificano molto spesso nei bambini piccoli ed è importante imparare a riconoscerle in modo da non preoccuparci e da agire nel modo corretto.

Ad esempio, è importante capire come comportarsi con la loro forfora. Ma come, i neonati possono avere pure la forfora? Non proprio, però la crosta lattea vi somiglia un po’.

Cos’è la crosta lattea

“Crosta lattea” è il nome che viene comunemente dato ad un tipo di dermatite seborroica infantile localizzata sulla testa dei più piccoli. Il termine crosta lattea fa pensare che questa abbia in qualche modo a che fare con il latte. Di fatto, questo non è vero, ma questo nome è così diffuso che abbiamo scelto di usarlo anche noi, al posto di pityriasis capitis o semplicemente dermatite seborroica, più corretti a livello scientifico, ma meno conosciuti e forse meno rassicuranti.

https://en.wikipedia.org/wiki/Cradle_cap

La crosta lattea è una condizione estremamente comune nei primi mesi di vita e decisamente non preoccupante. Essa, infatti, ha un decorso assolutamente benigno e scompare spesso da sola senza lasciare strascichi e cicatrici. Anche nelle forme più estese, generalmente non provoca alcun fastidio ai bambini. L’unico disagio, se vogliamo, è quello estetico, con testoline squamose e scagliette che spesso si trovano anche sui vestiti. ma si tratta di un disagio degli adulti; i bimbi, infatti, non manifestano alcun interesse alle questioni estetiche.

Come si presenta

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https://en.wikipedia.org/wiki/Cradle_cap

La crosta lattea si manifesta con la comparsa di placche eritematose e segni evidenti di desquamazione cutanea, per lo più a livello del cuoio capelluto. Le squame, giallastre e dall’aspetto untuoso, possono unirsi una all’altra assumendo l’aspetto di un’unica crosta. Questo, unito al fatto che il disturbo si presenta in una fase della vita in cui i piccoli sono nutriti di solo latte, spiega il perchè del nome “crosta lattea”.

Sebbene talvolta si assista ad una temporanea perdita di capelli nelle zone maggiormente interessate dalla dermatite (in genere intorno alla fontanella), la crosta lattea può verificarsi anche tra i capelli e non ne impedisce la crescita.

crosta lattea su cuoio capelluto con capelli

Nella stragrande maggioranza dei casi, non vi sono altri sintomi correlati a questa condizione cutanea e che possano disturbare i bambini; poppate e sonno sono generalmente non alterati in caso di dermatite seborroica infantile. Solo in rari casi, i bambini manifestano di avere prurito nelle aree interessate dalla manifestazione cutanee, ma in questi casi sarebbe bene approfondire per escludere altri tipi di dermatite.

La dermatite seborroica infantile (così come quella dell’adulto) non è in alcun modo contagiosa.

Cause

La crosta lattea è dovuta ad una iper attivazione delle ghiandole sebacee del cuoio capelluto che portano ad una eccessiva produzione di sebo. Quale sia il fattore che scatena questo fenomeno, però, non è ancora chiaro nemmeno agli esperti.

L’ipotesi più plausibile vede coinvolti gli ormoni materni (soprattutto androgeni) che rimangono in circolo nel neonato per qualche mese dopo il parto. Questi ormoni, non riescono ad essere eliminati efficacemente dai piccoli e portano a una iper-attività delle ghiandole sebacee, con la conseguente comparsa di manifestazioni cutanee come l’acne neonatale e la pityriasis capitis, appunto.

Ma c’è un altro imputato per l’insorgenza della crosta lattea: la Malassezia. Si tratta di un fungo che si trova normalmente sulla superficie cutanea di molte persone e che spesso non causa alcun disturbo.

In soggetti predisposti, potrebbe però comportarsi da patogeno, soprattutto in caso di iper-produzione di sebo. La Malassezia, infatti, si nutre dei grassi saturi presenti nel sebo, causando l’accumulo di acidi grassi insaturi residui (es. acido oleico e acido arachidonico) sulla superficie cutanea. In alcuni individui, questo porta ad una irritazione cutanea con conseguente desquamazione. Questo lievito è stato ritrovato nell’80% dei casi di dermatite seborroica di tutte le età ed è probabile che sia implicato nella forma adolescenziale del disturbo, mentre non è chiaro se giochi un ruolo anche per la crosta lattea dei bambini.

Gli esperti tendono ad escludere che la dermatite seborroica infantine possa essere legata a scarsa igiene e a infezioni batteriche o virali.

Dove si localizza

La crosta lattea compare nelle aree dove sono maggiormente presenti e attive le ghiandole sebacee. In particolare, la zona più interessata è quella del cuoio capelluto, ma la desquamazione e le placche possono estendersi all’area delle sopracciglia, alle aree dietro le orecchie e a tutta la zona T del viso (fronte, naso, mento).

La dermatite seborroica neonatale può anche presentarsi in altre parti del corpo, in paticolare sotto le ascelle o nella zona del pannolino. In queste aree, la dermatite seborroica si presenta come arrossamento senza desquamazione.

Quando si manifesta

La crosta lattea può compare a partire dalla terza settimana di vita, sia nei maschi che nelle femmine. Circa il 10% dei lattanti tra 0 e 3 mesi presentano la desquamazione o le placche tipiche della dermatite seborroica infantile. Il numero di casi raggiunge il suo picco intorno ai 3 mesi di vita, poi tende a decrescere man mano che ci si avvicina all’anno di età. Tuttavia, una piccola percentuale di bambini (circa il 7%) presenta la crosta lattea anche dopo il primo compleanno, in forme quasi sempre lievi.

La dermatite seborroica è pressochè assente dopo i 4 anni di età, ma può ripresentarsi in altre forme durante l’adolescenza, quando c’è una modifica dei livelli ormonali.

Come trattare la crosta lattea

La crosta lattea è generalmente una condizione cutanea autolimitante che si risolve spontaneamente con il tempo.

In genere, non è prevista alcuna cura perchè l’unico disagio causato è di tipo estetico.

Tuttavia, ci sono alcuni rimedi che possono essere messi in atto per eliminare le placche e ridurre la desquamazione. In genere si tratta di rimedi casalinghi, che spesso non richiedono l’intervento del pediatra. Se la crosta lattea è molto estesa oppure non risponde ai trattamenti casalinghi, sarà meglio interpellare un medico anche per escludere eventuali patologie o allergie alimentari.

Cosa fare

  • Lavare la testa ed i capelli regolarmente usando uno shampoo delicato.
  • Ammorbidire squame e placche passandole con un batuffolo di cotone imbevuto di olio (olio di mandorle, di calendula, ma anche olio di oliva). La sostanza emolliente può rivelarsi più efficace se rimane a contatto con la pelle per un periodo di tempo prolungato. Una volta ammorbidite è possibile procedere con lo shampoo per eliminare le squame che si sono staccate. E’ anche possibile utilizzare una spazzola morbida o un pettinino, ma solo lontano dalle placche.
  • Nei casi in cui la crosta lattea sia molto estesa e non si riesca ad eliminare con i metodi casalinghi, il pediatra o il dermatologo potrà consigliarvi un’emulsione cheratolitica per sciogliere le placche, una crema a base di cortisone per ridurre l’infiammazione oppure un antimicotico che vada ad agire sul fungo Malassezia.

Cosa non fare

  • Cedere alla tentazione di eliminare le placche grattandole o usando spazzole rigide e pettinini. Un’azione meccanica di questo tipo può irritare la pelle, peggiorare l’iperproduzione di sebo e anche creare microlesioni che possono essere l’origine di sovra-infezioni.
  • Usare detergenti troppo aggressivi; la reazione del cuoio capelluto a queste sostanze è quella di produrre più sebo, peggiorando ulteriormente la situazione.
  • Usare antimicotici o cortisone senza indicazione del pediatra o del dermatologo.

Prevenzione

Cosa si può fare per prevenire la crosta lattea? Sostanzialmente nulla, anche perchè è difficile prevenire qualcosa di cui non si conoscono bene le cause. Per altro, il fattore causale più plausibile coinvolge, come abbiamo detto, gli ormoni materni che rimangono nel circolo ematico del bambino dopo la gravidanza e questo non può essere risolto in modo semplice.

Crosta lattea e allattamento

Avete presente la “panacea di tutti i mali”? Il rimedio capaci di risolvere qualsiasi problema o malattia? Ecco, l’allattamento al seno è proprio il contrario, nelle dicerie popolari.

In un passato non troppo lontano (e ahime, anche nel presente), l’allattamento è additato come il responsabile di tutta una serie di disturbi sia nella madre che nel bambino: coliche, deperimento fisico, alopecia e chi più ne ha più ne metta. E la crosta lattea non fa certo eccezione.

Per un lungo periodo, infatti, si è pensato che il latte materno provocasse la dermatite seborroica del neonato. Le versioni erano sostanzialmente due: o un eccesso di latte ingerito oppure il fatto che il latte materno fosse troppo grasso. Nel primo caso, la soluzione possibile era mettere a dieta il bambino, nel secondo, mettere a dieta la mamma sperando che il suo latte diventasse più magro e “salutare”. Il tutto accompagnato da una buona dose di colpevolizzazione della mamma.

Ovviamente, nessuna di queste dicerie è vera: non esiste alcuno studio che dimostri la correlazione tra la crosta lattea ed il latte materno (o formulato). Pertanto, non ha alcun senso mettere a dieta le mamme o, peggio, suggerire loro di sospendere l’allattamento al seno.

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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