Le favole classiche trovano una nuova narrazione a volte buffa a volte rinnovata nei testi, ma anche nel finale.

Da piccola custodivo gelosamente una raccolta di fiabe dei fratelli Grimm e guai a chi, anche solo per pochi minuti, cercava di sfogliare il mio tesoro. Quel tesoro era un regalo: il regalo più bello per chi, come me, amava i libri. Sarei stata ore a leggere le mie fiabe; alcune le conoscevo già, me le raccontava mia nonna, altre erano totalmente nuove, tutte mi catapultavano in un mondo fantastico .

Tra le mie preferite oltre alla sempreverde Cenerentola, c’erano “Rosabianca e Rosarosa” (conosciuta anche come Biancaneve e Rosarossa) e “Le scarpine da ballo” (conosciuta anche come Le scarpe logorate dal ballo).

Nei testi dei fratelli Grimm sono presenti tutti i fondamentali di una solida fiaba: il cattivo o i cattivi, la vittima o le vittime e l’eroe positivo, quello che salva tutti, liberandosi dei cattivi, a volte anche in maniera piuttosto cruenta.

Insomma, la mia formazione da lettrice in erba è stata costellata da incantesimi, avvelenamenti, roghi, streghe, fate ed una buona dose di cacciatori e spadaccini, anche se fatti di carta e immaginazione.

Devo ammettere che durante la mia infanzia nessuno si preoccupava di rendere meno cruenti certi aspetti delle fiabe, anzi a volte si prendeva proprio spunto dalle fiabe per indurci ad essere un po’ meno vivaci. Mia nonna ad esempio sfoggiava senza troppi sensi di colpa il classico “se non fai la brava guarda che chiamo la strega“… Oggi per fortuna, anche in questo campo, abbiamo fatto dei grossi passi avanti. È ormai chiaro che non è buona prassi tentare di “terrorizzare” i più piccini per spingerli a fare ciò che noi desideriamo millantando l’arrivo di mostri, streghe o lupi cattivi, ma mia nonna era donna di altri tempi, molto più vicini a quelli di castelli, pozioni, streghe ed orchi 😉

In ogni caso, io ritengo che le fiabe classiche – pur con tutte le loro sfaccettature – siano assolutamente da proporre ai bambini, senza censure ed edulcorazioni che fanno perdere parte del senso e della complessità narrativa. Tuttavia, accanto alle versio classiche, ho trovato molto piacevoli anche alcune favole riviste, che offrono una diversa visione o una vera e propria rivisitazione della favola originale. Non una censura delle fiabe stesse, ma una innovazione che dà origine ad una nuova narrazione.

Tra gli albi illustrati per i piccoli si trovano molte delle favole classiche rivisitate, io ne ho lette alcune con Eva ed ho pensato di raccontarvi quelle che ci sono piaciute maggiormente. Queste fiabe possono essere un’alternativa ai classici, spesso sono molto divertenti e con finali imprevedibili. A volte offrono anche spunti di riflessione su temi importanti e possono rappresentare un buon punto di partenza per favorire la discussione coi nostri bambini.

La favola di Cappuccetto rosso

Questa è la favola per eccellenza: Cappuccetto, la nonna e il lupo sono i protagonisti principali. Poi arriva l’eroe e “vissero tutti felici e contenti” (a parte il lupo, of course…)

In bocca al lupo” di Fabian Negrin, Orecchio acerbo

Nella stesura classica, la narrazione ci presenta la storia dal punto di vista di Cappuccetto Rosso; e se invece provassimo a metterci nei panni del lupo?

“In bocca al lupo” è un albo illustrato al cui interno ritroveremo i personaggi classici di questa fiaba. Ma a differenza della storia che tutti noi conosciamo, qui il primo personaggio di cui faremo la conoscenza è Adolfo, il lupo. Sarà il lupo a narrarci la storia, dal suo punto di vista. Scopriremo come a volte le cose non sono proprio come sembrano. Che andando un po’ più a fondo è possibile osservare la situazione da un’altra prospettiva e scoprire che il lupo non è cattivo, ma è semplicemente fatto così, è nella sua natura.

Il testo, molto dolce, è arricchito da delicate illustrazioni. Nella pagina di presentazione del lupo vi è un disegno che lo ritrae con tutti i denti in bella vista e uno sguardo non proprio rassicurante. Nulla di particolarmente spaventoso, ma riteniamo giusto segnalarlo in caso di bimbi più piccini. La lettura è consigliata a partire dai 4 anni.

favole classiche rivisitate

I cappuccetti di Munari

Per chi ha voglia di sperimentare non solo nuovi punti di vista, ma proprio un registro narrativo e storie completamente differenti da quelli a cui siamo abituati nella favola originale, consiglio la lettura dei Cappuccetti di Munari. Munari non solo cambia la narrazione, ma ci restituisce tre nuovi cappuccetti: Cappuccetto Verde, Cappuccetto Giallo e Cappuccetto Bianco, ognuna protagonista di un albo che si focalizza su un particolare tema. Si parla di cooperazione, intraprendenza, coraggio e anche di immaginazione, con un pizzico di stupore e magia. Ne abbiamo parlato approfonditamente nella recensione che abbiamo fatto di tutti e tre i libri, che personalmente ritengo immancabili nella libreria di ogni bambino. L’età di lettura consigliata varia in base all’albo, dai 3 ai 5 anni.

La favola di Cenerentola

Quando si parla di principi, non si può non pensare al romanticissimo ballo di Cenerentola con il suo principe. Tutti conosciamo i patimenti e i soprusi subiti dalla dolce fanciulla ad opera della matrigna e dalle sorellastre e sappiamo come l’intervento della Fata Madrina permetterà a Cenerentola di partecipare al ballo e di far innamorare il principe. Principe che, allo scoccare della mezzanotte, si ritroverà solo con una piccola scarpetta di cristallo, unico indizio per permettergli di ritrovare la splendida ed amata fanciulla. Nonostante i tentativi delle sorellastre di impedire questa unione, nella fiaba classica non può mancare il lieto fine, in cui Cenerentola vive felice e contenta con il suo principe azzurro.

Ma va sempre davvero così?

Cenerentola una favola alla moda” di Steven Guarnaccia, Corraini Editore

Siete appassionate di moda? Adorate le riviste patinate? Siete informatissime sulle nuove tendenze? Allora questo libro fa per voi e per i vostri bambini.

Steven Guarnaccia ci presenta una rivisitazione di Cenerentola non solo moderna, ma proprio alla moda. La storia comincia come sempre, con le sorellastre, il ballo a palazzo e la fata madrina, che questa volta però è un mago padrino, che, a guardarlo bene, ha proprio le fattezze del grandissimo stilista Karl Lagerfeld.

Che abiti meravigliosi crea il mago padrino… anche le scarpette di cristallo, hanno una linea moderna e à la page! Come da tradizione, anche in questa versione il principe balla tutta la sera con Cenerentola, che allo scoccare della mezzanotte scappa via perdendo una delle sue scarpette. Cosa succederà da questo punto in avanti è piuttosto facile da immaginare.

Steven Guarnaccia ci offre una grafica piena di dettagli, nei risguardi del libro troviamo raffigurati i tanti capi firmati che compaiono nel corso della storia. Divertiteti a ritrovarli insieme ai vostri bambini tra le illustrazioni coloratissime. Età di lettura consigliata a partire dai 4 anni.

favole classiche rivisitate

Cenerentola e la scarpetta di pelo” di D. Cali e R. Barbanëgre, edizioni Giralangolo

“Cenerentola e la scarpetta di pelo” fa parte della collana Sottosopra di Giralangolo ed. che tratta l’identità di genere e combatte gli stereotipi. Come si combattono gli stereotipi con Cenerentola, ce lo mostra proprio il nostro albo!

La trama è quella della fiaba classica, ma i protagonisti sono decisamente più moderni. In tutta la storia, la fanno da padrone le loro scelte di stile, a volte piuttosto originali, come l’abito confezionato dalla Fata Madrina che non assomiglia per nulla a quello visto da Cenerentola su una rivista di moda. Ma non è solo l’abito che ci strapperà qualche risata, perché, come ci anticipa il titolo, qui non troveremo scarpette di cristallo, ma delle stranissime scarpe… pelose.

L’incontro con il principe, poi, è assolutamente divertente e soprattutto ci porta ad una svolta rispetto alla fiaba originale. Cenerentola infatti scoprirà una cosa importantissima per ciascuno di noi: il vero modo per vivere felici, contenti e liberi è fare ciò che davvero si desidera.

La narrazione ci conduce attraverso il percorso originale della fiaba, ma questa Cenerentola decide di cambiarne il finale. È lei protagonista della sua vita, lei che sceglie ciò che davvero desidera. Irriverenza, ironia ed una grafica molto colorata che diventa a tratti sgargiante, sono gli ingredienti di questa favola sottosopra. Età di lettura consigliata 5 anni.

favole classiche rivisitate

La favola di Biancaneve

Biancaneve ha guance rosse, capelli corvini e una pelle bianca come la neve, appunto. Una principessa bellissima, ma non altrettanto fortunata. Ed è proprio la sua bellezza a renderle la vita piuttosto difficile.

Come tutti i giorni, la strega matrigna interroga lo specchio magico: “Specchio, servo delle mie brame chi è la più bella del reame?” “Regina regina un tempo eri tu, ma ora Biancaneve lo è di più!

La strega matrigna decide quindi di far uccidere la povera Biancaneve ed affida il compito al cacciatore, che invece disobbedisce e lascia fuggire Biancaneve nel bosco. Stanca e affamata, Biancaneve si rifugia nella casetta dei 7 nani e rimane a vivere con loro. ma ben presto la regina, interrogando lo specchio, scopre che Biancaneve è ancora viva, si trasforma in una vecchina ed avvelena Biancaneve con la famigerata mela, che fa cadere la fanciulla in un sonno tanto profondo da sembrare morta. Solo l’arrivo del principe permetterà di risolvere la situazione conducendo Biancaneve al castello in cui si sposeranno.

Ma voi sapete che fine avevano previsto per la matrigna i fratelli Grimm, nella versione originale della fiaba?

Entrando, vide che non si trattava d’altri che di Biancaneve e impietrì per l’orrore. Ma sulla brace erano già pronte due pantofole di ferro: quando furono incandescenti gliele portarono, ed ella fu costretta a calzare le scarpe roventi e a ballarvi finché‚ le si bruciarono miseramente i piedi e cadde a terra morta”.

Molto leggere e divertenti invece le rivisitazioni che abbiamo scelto dove anche la strega/matrigna se la cava senza grossi impicci.

Biancaneve bella sveglia e i principi di tutti i colori” di Emanuela Nava, Carthusia

Questo albo illustrato fa parte della collana Storiescombinate e dopo averlo letto, mi sento di dire che mai titolo fu più azzeccato.

La bellezza di questa storia sta proprio nel mettere insieme molti più elementi di quelli che troviamo nella fiaba tradizionale, oltre ad alcuni personaggi presi in prestito da altre favole.

Sarà una bambina ad accompagnarci tra le pagine del libro, permettendoci di scoprire man mano in quale setting ci troviamo, quali personaggi incontreremo e soprattutto cosa fanno. Il percorso è divertente, pieno di immagini colorate e di buffi accadimenti, come l’incontro con il principe azzurro con il quale la bambina intavola una spassosa conversazione:

E’ vero che i principi azzurri perdono il colore e quando fanno il bagno diventano bianchi come fantasmi? domanda. “E’ vero, ma non dirlo a nessuno” risponde il principe con gentilezza. “Io da grande sposerò un principe nero” ride la Bambina. “Credi che ci sia?” si stupisce lui. “Penso di sì, ma se non lo trovo, lo coloro ogni giorno con il cioccolato.

Una fiaba simpatica che ci riserva un finale decisamente a sorpresa. Età di lettura consigliata 5 anni.

Biancaneve e i 77 nani” di D. Calì e R. Barbanëgre, edizioni Giralangolo

Biancaneve e i 77 nani” è un altro titolo della collana Sottosopra come la Cenerentola di cui vi ho parlato prima.

Se Cenerentola aveva le scarpette di pelo, Biancaneve ha ben 77 nani di cui prendersi cura. Ma come sarà questa convivenza? Sicuramente non delle più semplici. Perchè se imparare tutti i nomi può anche essere divertente, soprattutto se ci sono nomi buffi come Popcorn, Seppia, Parapiglia, invece lavare, cucinare, rassettare e coccolare 77 nani non è decisamente così facile, a maggior ragione se nessuno collabora.

Biancaneve ad un certo punto è stremata dalla fatica e decide di andarsene; pazienza se nel bosco rischia di incontrare la strega, sempre meglio di quella non-vita insieme ai nani! In effetti, Biancaneve incontrerà la strega, ma questo incontro ci regalerà un finale imprevedibile. Età di lettura consigliata 4 anni.

La favola di Hansel e Gretel

Un altro classico della letteratura per i bambini è Hansel e Gretel. I due fratellini che si perdono nel bosco e non trovando la via di casa si imbattono in una magnifica casetta tutta da mangiare! I bambini affamati si avvicinano alla casina e cominciano ad assaggiarne un pezzettino, ma ecco che appare, brutta e spaventosa, la padrona di casa: la strega Marzapane. La strega rinchiude i fratellini decisa a farli ingrassare per poterseli pappare qualche giorno dopo. Per fortuna Gretel, capiti gli intenti della strega, riesce a liberare il fratello e, insieme, buttano la strega nel forno, riuscendo quindi a scappare e a tornare a casa, sani e salvi.

Il non compleanno di Hansel e Gretel (un lunedì, prima di sera)” di L. Magni-E. Giorgio, Carthusia

Un altro titolo della collana Storiescombinate, in cui possiamo perderci in una narrazione ricca di personaggi di altre fiabe che appaiono ogni volta che voltiamo pagina. Il testo è davvero esilarante, a cominciare dal linguaggio molto particolare utilizzato da Hansel e Gretel.

La favola accosta elementi e personaggi delle fiabe classiche ad elementi molto più moderni, sia tra i personaggi (uno è Superman) sia per gli elementi presenti nel racconto. Durante la lettura troveremo ad esempio il semaforo, l’aspirapolvere, il microonde, il computer, arrivando sino a palazzi da centonovanta piani o a scambi di numeri di cellulare.

Perché il titolo è “Il non compleanno di Hansel e Gretel”? ma naturalmente perchè nella storia c’è anche il Cappellaio Matto, insieme a 16 litri di tè bollente, Barbablù il Pifferaio magico e tanti altri protagonisti di una favola davvero scombinata, ma estremamente spiritosa che si presta ad essere letta e riletta più volte. Età di lettura consigliata dai 5 anni.

favole classiche rivisitate

E voi avete letto o conoscete altre rivisitazioni di favole classiche?

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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