Saltare nelle pozzanghere è un’attività molto divertente, ma non solo. Si tratta anche di un’attività educativa, vediamo perché!

Se vi dico “autunno” cosa vi viene in mente? Zucche, castagne, la torta di mele con tanta cannella; alberi infiammati di colori, il rumore delle foglie secchie. Ma anche grigio, pioggia e pozzanghere.

E, per quanto io sostenga l’importanza e la bellezza del vivere la natura in qualsiasi stagione, proprio non riesco a provare simpatia per le pozzanghere che inzaccherano i piedi e che possono inzuppare tutto il corpo, se ci imbattiamo in qualche automobilista distratto. Ma questi sono problemi squisitamente adulti, perché ai bambini di ogni età le pozzanghere possono stare davvero molto simpatiche ed esercitano su di loro un effetto magnetico. Che siano di acqua scintillante, di fanghiglia acquosa o un po’ melmose, non importa, i bambini ne sono attratti. E questo avveniva anche ben prima che Peppa Pig cominciasse a saltarci dentro!

Basta osservarli, quando siamo in prossimità di una pozzanghera: l’aumento del passo, le ginocchia che si piegano leggermente e gli occhi che brillano sono indicatori inequivocabili che si stanno preparando al balzo, rigorosamente a piedi uniti. Nello stesso momento, nel mio cervello compaiono immagini di pile di biancheria bagnata e stivali fradici o, peggio ancora, di scarpe inzuppate! E l’assordante idea di un bambino e una bambina bagnati che improvvisamente si rendono conto che, in realtà, vorrebbero essere asciutti. Insomma, non c’è da biasimarmi se vorrei uscirmene con uno “STOP! Fermi!”.

Negli anni, però, ho imparato a mordermi la lingua (quasi sempre) e aspettare di vedere cosa succede. Perché quando mi sono fermata ad osservare, ho visto molto più di schizzi e fango, un po’ come i libri che sono più di pagine ed inchiostro. Saltare nelle pozzanghere e giocarci è uno dei tanti mezzi che un bambino può usare per apprendere, conoscere la natura e anche capire più di movimento e di fisica.

Perchè saltare nelle pozzanghere

Saltare nelle pozzanghere è esercizio fisico

Imparare a muoversi è una delle attività principali dei bambini fin da piccolissimi; a pochi mesi di vita iniziano a rotolare, strisciare e gattonare. Poi passano a camminare, correre e saltare. Per fare tutto questo, è richiesta pratica, un sacco di pratica. E saltare nelle pozzanghere è un modo perfetto per fare pratica ed esercitare le abilità di movimento.

Se chiedete ad un bambino, non potrà che confermarvi che le pozzanghere sono fatte per essere spruzzate, ma per farlo bisogna saltare! Il salto sviluppa equilibrio, forza e agilità nelle gambe e poi può essere declinato in tanti modi diversi: grandi salti, saltelli, corsa con salto, braccia su o giù, ginocchia alte o basse, salto a due piedi, salto a piedi alternati, jumping jack e star jump (googolate star jump e soffrite con me, amici ed amiche anti-fitness!). Ma non è finita qui, non ci sono solo i salti.

Le pozzanghere possono anche essere prese a calci senza far del male, essere mescolate o battute con un bastone, essere toccate con le mani. Possono essere disseminate di foglie secche da schiacciare giù sul fondo usando i piedi. Vi si possono lanciare dentro dei sassi, fortissimo oppure cercando di fare centro in un bersaglio immaginario. E, se vi lasciate guidare da un bambino, troverete altri mille usi per una pozzanghera, ognuno dei quali è in grado di stimolare una o più delle sue competenze motorie.

Saltare nelle pozzanghere è meccanica

No, non stiamo parlando di colei che ripara automobili, parliamo di quella branca della fisica che descrive il moto.

Che saltare nelle pozzanghere abbia molto a che fare con il moto, appare chiaro. Ma in che modo ha a che fare con la fisica? Se ci fermiamo un secondo a pensare, saltare nelle pozzanghere coinvolge diversi aspetti della fisica. Saltare nelle pozzanghere, infatti, coinvolge concetti che hanno a che fare con la forza, la velocità, l’accelerazione (e la decelerazione) ed anche con i concetti di azione-reazione. Saltare più forte significa creare più schizzi; una bella rincorsa aiuta nel salto, ma se si corre troppo veloce come si fa a decellerare in tempo per saltare al momento giusto? Portare le ginocchia al petto mentre si salta incide sulla forza con cui si atterra nella pozzanghera. E questo che cosa comporta?

Ma non solo, le pozzanghere ci permettono di osservare cosa accade alle gocce che schizzano, racconta di traiettorie e gittata. Dove vanno le gocce? E se salto più forte dove andranno? Se invece il saltello è appena accennato?

E infine, le pozzanghere sono un luogo privilegiato di osservazione delle onde. Come si generano le onde? Cosa le provoca? In che direzione vanno? E se due corpi atterrano insieme in una pozzanghera cosa accade alle onde?

Saltare nelle pozzanghere è scienze ed esperimenti

Ma non solo meccanica. Una pozzanghera è un vero e proprio laboratorio di scienze in miniatura!

Attraverso una piccola pozza, si può fare esperienza di evaporazione, densità ed anche del fenomeno del galleggiamento. Le pozzanghere potrebbero a tutti gli effetti diventare strumento e materia di studio durante le lezioni scolastiche, perché sono davvero una miniera di informazioni scientifiche.

Saltare nelle pozzanghere può essere il primo approccio, ma quando i bambini avranno finito di saltare e schizzare, allora potranno fare anche tantissime altre cose con quello specchio d’acqua in miniatura. E tutte super interessanti (ed educative, per gioia nostra).

Cosa serve per studiare scienze attraverso una pozzanghera? Oltre alla pozzanghera, ovviamente, servono pochi oggetti, che non costano e che sono facilmente reperibili. E servono anche un sacco di domande (ma non la fretta di dare risposte!).

Ad esempio, possiamo usare dei sassi, una manciata di terra, una foglia, dei legnetti, dei pezzi di corteccia e qualsiasi altra cosa ci venga in mente. Quale degli oggetti raccolti affonderà e quale galleggerà? Come mai? Se abbiamo dei fogli di carta, possiamo anche fare delle barchette “da trasporto merci”, posizionandoci sopra il carico che i nostri bambini preferiscono. Cosa fa affondare le barchette? Quanto velocemente?

Le pozzanghere sono anche spunti per ragionare di ciclo dell’acqua, di come l’acqua cada sulla terra, per poi tornare verso l’alto sotto forma di vapore acqueo.

Ma non è certo finita qui… Se avete un gessetto a disposizione (io consiglio di averne sempre uno a disposizione perchè può svoltarvi un pomeriggio, davvero), potete tracciare i contorni di una pozzanghera situata su un vialetto o su un marciapiede. Tornare qualche ora dopo ed osservare ciò che è accaduto, può essere spunto per tante domande: la pozzanghera si è ristretta? Dov’è finita l’acqua? È diventata più grande? Cosa può essere successo?

In questi processi, sono due le cose da tenere a mente, la prima è quella di seguire l’interesse del bambino o della bambina, perché l’interesse è la forza trainante dell’apprendimento, la vera motivazione ad imparare e a porre domande: l’essere umano apprende più facilmente ciò che gli interessa (e lo diverte, aggiungerei io).

L’altra cosa importante, quando si parla di scienze con i bambini, è non dare risposte. Sì, non avete capito male. Non abbiate fretta di dare risposte ai bambini, ma permettere loro di ragionare e di formulare delle ipotesi. Ponete domande a vostra volta, che li aiutino nel ragionamento (domande generative le definirebbero persone più esperte di me), ma evitate le domande retoriche, che contengono già una risposta.

Per stimolare il pensiero scientifico, le domande sono spesso più importanti delle risposte. E vedrete che, probabilmente, fornire delle risposte alla fine di questo processo non sarà nemmeno necessario, perché i bambini saranno arrivati da soli a formulare la loro risposta. Oppure a formulare nuove ipotesi fantasiose o geniali che non potranno far altro che appassionare anche voi!

Saltare nelle pozzanghere è… divertente

Questo è davvero il punto: saltare nelle pozzanghere è maledettamente divertente. E i bambini lo sanno benissimo. Il gioco ed il divertimento che i bambini ne traggono, sono una forma di apprendimento davvero potente perché porta i bambini ad usare la loro creatività e la loro capacità di “problem solving”, il tutto senza il bisogno di essere aiutati dagli adulti.

saltare nelle pozzanghere

Spesso, quando vediamo la frustrazione di nostro figlio nel gioco, vorremmo piombare dentro, dare consigli, dritte e via discorrendo. Vorremmo aiutarlo, insomma. Questo è molto naturale e fa parte dell’essere genitore, ma cerchiamo di aspettare qualche istante prima di fare un passo. Questo permetterà al bambino o alla bambina di trovare la sua strategia e insegnerà a lui o a lei molto più di quello che imparerebbe se noi interferissimo.

E trovare strategie e soluzioni mentre si salta in una pozzanghera è decisamente molto divertente!

Cosa serve per saltare nelle pozzanghere

Non esiste buono e cattivo tempo, ma solo buono e cattivo equipaggiamento” così diceva il maggiore Baden-Powell, fondatore dello scautismo. E questa affermazione si adatta perfettamente al saltare nelle pozzanghere.

Essere vestiti bene per il gioco con le pozzanghere aiuta sempre. Quando sono correttamente equipaggiati, i bambini tendono a giocare più a lungo con le pozzanghere (e giocare=apprendere ricordate?). Un salto in una pozzanghera con le scarpe può essere esilarante all’inizio, ma i bambini scopriranno rapidamente che le scarpe bagnate sono scomode, fredde e danno molto fastidio ai piedi. Per questo, la tenuta migliore per saltare nelle pozzanghere parte da degli stivali di gomma.

Ma non sono solo le scarpe ad essere scomode quando sono bagnate. Saltare nelle pozzanghere porta a bagnarsi i pantaloni, è certo. E anche nei più discreti dei balzi, l’orlo inferiore diventerà presto zuppo e l’acqua tenderà a risalire lungo la gamba dei pantaloni. Per quanto questa sia una buona occasione per fare domande sul fenomeno della capillarità, non è invece una buona occasione per sentirsi in comfort, soprattutto se non c’è modo di potersi cambiare nell’immediato.

Pantaloni o salopette impermeabile, magari associati ad una buona giacca da pioggia completano l’outfit del perfetto saltatore nelle pozzanghere autunno-inverno, rassicurando anche la nostra ansia da lavatrice piena.

Pronti a saltare nelle pozzanghere?

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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