Cosa sono i Wimmelbuch? Per quali età sono consigliati? Come leggerli? Tutto quello che c’è da sapere su questi particolari silent book. E qualche consiglio per gli acquisti.

Il mio bimbo “grande” è sempre stato estremamente motorio; una delle pochissime attività in grado di tenerlo (quasi) fermo era, ed è, la lettura, condivisa prima e autonoma, poi. Ha sempre amato le storie e già a 2 anni leggevo per lui libri con una trama, seppur semplice: da “Buongiorno Sole!”, a Tararì Tararera per approdare ai libri in rima della Donaldson, come l’amatissimo Gruffalò.

Di questo amore per le storie mi sono sempre attribuita buona parte del merito. Almeno finchè non è arrivata Arianna… Già, perchè lei, invece, le storie non le ama particolarmente. Non sono i libri il problema primario, quelli le interessano e spesso me ne porta qualcuno da sfogliare; ma quando inizio a leggere, tiene botta 1-2-3 pagine, poi perde interesse al racconto e comincia a girare le pagine, cercando disegni specifici, indicandoli e aspettandosi da me la descrizione. Se provo a riportarla alla storia, se ne esce con un tassativo “mamma, no!” e chiude il libro, pronta per nuove avventure.

Certo, il fatto che a 2 anni non sia molto interessata non significa che non lo sarà mai. Le cose cambiano rapidamente, soprattutto a questa età. Ho però pensato di cercare libri che fossero in linea con i suoi gusti attuali e mi sono imbattuta nei Wimmelbuch.

Cosa sono i Wimmelbuch

Il nome Wimmelbuch (termine talvolta curiosamente anglesizzato in Wimmelbook) deriva dai termini tedeschi wimmeln, che significa pullulare/brulicare e Buch, cioè libro. Questo ci racconta, da una parte, che questo tipo di albi è molto popolare in Germania e negli altri paesi di lingua tedesca, ma ci anticipa anche la particolarità che contraddistingue questi libri. La peculiarità di questi albi risiede infatti nell’enorme quantità di personaggi, situazioni e dettagli che ne popolano le immagini. Dei libri pullulanti, brulicanti, appunto.

La componente scritta, invece, è in genere molto limitata, se non assente; per questo, i Wimmelbuch possono rientrare nella categoria dei silent book.

In genere, i Wimmelbuch sono albi illustrati cartonati, di grandi dimensioni, in cui le immagini si estendono su due facciate. Le immagini rappresentano scenari e panorami molto articolati ed estremamente particolareggiati, dove tantissimi personaggi differenti svolgono le azioni più disparate, spesso prese dalla vita quotidiana. In alcuni casi, gli edifici vengono rappresentati senza la parete anteriore, come le case delle bambole, in modo da mostrarne l’interno. E così, in una stessa immagine c’è chi passeggia con la carrozzina, chi fa la doccia, chi lavora in un cantiere, un cane che fa la pipì, un gatto che dorme sul cofano di un’auto, un bambino in bicicletta e così via. Potremmo andare avanti per ore, descrivendo le azioni di ogni personaggio rappresentato.

Le diverse tavole di un libro sono in genere collegate da un tema (le stagioni, i mezzi di trasporto, gli animali etc), talvolta lo scenario rimane immutato tra le pagine e variano “solo” le condizioni e i personaggi. I disegni, però, non seguono una trama; i Wimmelbuch, infatti, non raccontano una storia che si snoda pagina dopo pagina. Ogni singola tavola offre la possibilità di descrivere decine e decine di scene e soggetti e, volendo, costruire una grandissima quantità di storie differenti.

Un albo, molte “letture”

La mancanza, o quasi, di parte scritta e la grande ricchezza di dettagli rendono i Wimmelbuch estremamente versatili e la loro “lettura” personalizzabile, in base a gusti, inclinazione ed età del piccolo lettore.

Per i più piccoli sarà divertente indicare le figure per farsele nominare. E anche voi, come me, vi troverete coinvolti in lunghissime sessioni fatte di scambi di battute di questo genere: “Etto?” “Questo è un palloncino che sta volando via” “Etto?” “Questo invece è un bambino che sta mangiando un gelato” e così via (all’infinito e oltre, direi).

I più grandi, come il mio settenne, potranno usare i personaggi rappresentati per costruire delle storie di fantasia, anche facendo collegamenti che non sono espliciti nelle rappresentazioni: “Questo bambino è andato a comprare un gelato, ma mentre pagava gli è sfuggito il palloncino dalle mani ed è volato via. Solo che non è un palloncino normale, è un palloncino esplosivo megatronico che può far scoppiare la terra, uccidendo tutti.” Avere 7 anni ed una insana passione per il catastrofismo… (non temete, tanto arriveranno i Gormiti a salvare la baracca).

Ma ci sono altri modi per “leggere” un Wimmelbuch.

Ad esempio, possiamo essere noi a raccontare delle storie, partendo dalle situazioni rappresentate, costruendo legami e collegamenti tra i personaggi e anche inserendo elementi “didattici” al racconto. Riferendoci al palloncino di prima,ad esempio potremmo accennare al fatto che vola via perchè pieno di elio, che è più leggero dell’aria. La quantità di situazioni rappresentate lascia spazio a racconti e informazioni di ogni genere, che possono essere perfettamente tagliati sui gusti dei piccoli ascoltatori. La “lettura” sarà ancora più divertente se i bambini, da semplici ascoltatori, si trasformeranno in co-autori, orientando la nostra narrazione in base all’interesse del momento.

Oppure possiamo utilizzare i Wimmelbuch come libri “cerca e trova”, chiedendo ai bambini di cercare nell’immagine un particolare preciso.

O ancora possiamo ragionare per insiemi, individuando insieme tutti gli elementi di una particolare categoria (ad esempio, cercare tuti i bambini dell’immagine o tutti gli animali). E, se ci va procedere descrivendo gli elementi per caratteristiche comuni e differenze tra l’uno e l’altro.

E sicuramente esistono altri mille modi per “leggere” un Wimmelbuch.

Attenzione ai particolari e capacità narrativa

I Wimmelbuch, grazie alle loro caratteristiche e alla molteplicità di metodi di “lettura”, possono essere funzionali allo sviluppo e potenziamento di molte competenze nei bambini. La prima, e forse più ovvia, è la capacità di notare i dettagli e l’attenzione per i particolari. L’osservazione delle immagini pensate come scenario, inoltre, può aiutare a gettare le basi della percezione artistica e, più in là, della capacità di lettura di un quadro.

L’osservazione di tavole così ricche e dettagliate, inoltre, può potenziare la capacità di riconoscere somiglianze e differenze, stabilire connessioni, individuare insiemi.

I Wimmelbuch sono molto efficaci per ampliare il lessico dei bambini perchè offrono la possibilità di nominare oggetti che non sempre appartengono alla nostra quotidianità. Oggi, ad esempio, abbiamo imparato cos’è una gattaiola.

Infine, ma non per importanza, i Wimmelbuch possono essere strumenti preziosi per stimolare la capacità narrativa dei bambini. Tutti i libri, ed in particolare i silent book, sono funzionali alla capacità narrativa. Ma i Wimmelbuch vanno oltre, permettendo ai bambini di inventare storie, stabilire connessioni tra le situazioni e immaginare legami tra i personaggi, in modi che l’autore, forse, nemmeno aveva ipotizzato. Il potenziale è davvero enorme e rinnovato ogni volta. L’unico limite è l’immaginazione!

Consigli per gli acquisti

Wimmelbuch…

Un buon modo per approcciarsi ai Wimmelbuch, sono i prodotti della casa editrice Schmid, che propone diversi Wimmelbuch, a prezzo contenuto. Noi abbiamo “Mein grosses Wimmelbuch Fahrzeuge“, a tema mezzi di trasporto. Si tratta di un Wimmelbuch classico, cartonato e di grandi dimensioni, con testi in tedesco. Non spaventatevi, la parte scritta è davvero poco influente; potete tradurla usando un traduttore online o tralasciarla del tutto. I diversi scenari (la città, il cantiere, la campagna, la stazione) offrono un’ampia casistica di mezzi di trasporto di ogni tipo, dal monopattino al sottomarino, alla betoniera. Nell’albo, con mia grande gioia, vi sono anche mamme e papà che portano i loro bimbi con supporti ergonomici; è stato molto bello vedere che il babywearing comincia ad essere rappresentato anche negli albi. Ancor più bello è stato vedere la mia bambina indicare un bimbo portato dicendo “io, io“.

Tra i Wimmelbuch più amati, troviamo la quadrilogia di Rotraut Susanne Berners, edito da Topipittori. I 4 volumi, dedicati ognuno ad una differente stagione dell’anno, hanno una struttura ripetuta, caratterizzata dalla stessa sequenza di scenari: l’albero in copertina, la campagna, la stazione dei treni, la città, un centro commerciale, un laghetto. In tutti gli scenari troviamo gli stessi personaggi che svolgono differenti azioni. Ma non solo, i personaggi sono gli stessi nei 4 volumi. Quello che cambia è, appunto, la stagione. In questo modo è possibile apprezzare al meglio le variazioni dettate dalle stagioni sia nell’ambiente che nelle persone.

Sono dei Wimmelbuch di grande qualità, peccato solo per il marsupio non ergonomico fronte mondo che compare ripetutamente 😀

… e dintorni

Ci sono libri che, pur non essendo dei Wimmelbuch veri e propri, possono essere trattati come tali.

Un esempio molto famoso sono i libri della serie “Dov’è Wally” dell’autore inglese Martin Handford, che, dal 1987, hanno venduto più di 75 milioni di copie in tutto il mondo. Il libro si propone come libro gioco, in cui l’obiettivo è quello di individuare Wally, un buffo ometto con la maglia e il berretto a righe, in scenari molto particolareggiati e densi di situazioni e personaggi. Esattamente come nei Wimmelbuch classici. Ecco quindi che potremo usare gli albi di Wally per raccontare e farci raccontare delle storie, a patto, ovviamente di andare oltre la semplice ricerca del buffo personaggio con il berretto.

Allo stesso modo, anche “Occhio ai pirati” edito da L’ippocampo, può essere utilizzato come Wimmelbuch, anche se non lo è del tutto. In questo albo, infatti, la parte scritta è piuttosto presente e fornisce diverse informazioni sulla vita dei pirati, descrivendone le navi, gli usi e costumi ed anche raccontando la biografia dei pirati più celebri. Ogni pagina, inoltre, propone una serie di oggetti da ricercare nelle immagini. ma se guardiamo i disegni, ritroviamo ancora la tecnica utilizzata nei Wimmelbuch e possiamo quindi sfruttare questo albo come spunto per infinite narrazioni. Se il tema pirati non dovesse essere di gradimento, della stessa serie troviamo anche “Occhio al castello”. Entrambi sono dotati di lente di ingrandimento 3x

Speriamo di aver stuzzicato almeno un po’ la vostra curiosità e come sempre vi auguriamo buone letture!

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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