Durante l’anno, i gruppi WhatsApp di classe sono un susseguirsi di comunicazioni scolastiche, ringraziamenti, auguri di Natale, ringraziamenti, auguri di Pasqua, ringraziamenti. Ma arriva un momento in cui la chat si trasforma in un contenitore caotico per la scelta del regalo alla maestra.

Uno dei peggiori fastidi per molti genitori è ormai senza alcun dubbio la chat di classe, i temutissimi gruppi WhatsApp. Che vostro figlio frequenti il nido, la scuola dell’infanzia o la primaria difficilmente riuscirete a rimanere fuori dalla chat di classe. Bisogna dire che il gruppo risulta essere il mezzo più rapido per far circolare le informazioni (quelle importanti), ma è innegabile che possa anche diventare un vero e proprio inferno. Sopratutto quando l’oggetto della discussione è: il regalo alla maestra.

Le mamme promotrici del regalo alla maestra sbocciano come primule all’arrivo della primavera.

Le scorgi in simpatici capannelli fuori scuola, e mentre tu speri sempre di passare inosservata e di riguadagnare velocemente la via di fuga, appena ti vedono (ti vedono sempre) si sbracciano in gesti per attirare la tua attenzione, perchè vogliono SUBITO renderti partecipe di quali brillanti idee hanno partorito la sera prima. Salvo poi partorirne di nuove, il giorno successivo e quello dopo ancora.

A me viene lo scompenso al solo pensiero, ma come sempre la percezione delle cose varia, al variare del punto di vista.

Il regalo alla maestra per la mamma entusiasta

[7:22, 30/03/20XX] Pinca Palla (rappresentante classe Gigino): “Ciao a tutti, siamo già in G  R O S S O  ritardo, non abbiamo ancora deciso il regalo da fare alla maestra. Ci sono idee?

Avete presente la scena del Gladiatore quando Russel Crowe dice “al mio segnale scatenate l’inferno“? Quel messaggio è IL SEGNALE. La mamma entusiasta comincia a sciorinare soluzioni, proposte, idee come la migliore delle creative.

La mamma entusiasta non è mai sola; in una chat convivono pacificamente tante sorridenti mamme entusiaste che si risvegliano tutte al medesimo segnale.

La chat si riempie di foto, link a pagine facebook, riferimenti a negozi, artisti, artigiani e chi più ne ha, più ne metta. E’ un susseguirsi gioioso di trilli, in una gara alla proposta più originale (o più improbabile…).

Partono sondaggi, questionari e sopralluoghi di gruppo, perché la mission è trovare il regalo perfetto, che resti nella memoria della maestra per tutti gli anni a venire.

Il regalo alla maestra per la mamma contestatrice

Tra i messaggi entusiasti delle mamme entusiaste prese dalla loro ricerca festosa, spunta lei la voce fuori da coro. La mamma contestatrice, comunemente definita la rompixxxxxoni.

E’ in disaccordo con quasi tutto: le idee regalo proposte, la quota di denaro richiesta, l’idea per il bigliettino d’accompagnamento, qualche commento le scappa anche sulla carta regalo, in verità. La frase che ripete più spesso è “a me va bene tutto, eh. MA…” e da quel ma la chat si riaccende con centordici nuove notifiche che rimettono in discussione tutte le decisioni prese fino a quel momento, e via con nuove scelte, nuovi costi, nuova carta regalo…

Che comunque, non daranno mai pace alla mamma contestatrice.

Il regalo alla maestra visto da me

Il mio interesse per la questione varia dal “non me ne potrebbe fregare di meno” al “quando finisce questa agonia”.

Approvo qualsiasi regalo venga proposto, consapevole che qualunque tentativo di destinare i soldi a qualcosa che possa servire alla scuola e quindi ai bambini, cadrebbe irrimediabilmente nel vuoto. Consegno prontamente la mia quota di partecipazione, e passo allo step successivo… silenziare la chat, perdendomi tutti gli ulteriori dettagli, speranzosa che nessuno si accorga della mia mancanza di partecipazione.

Il regalo, dal punto di vista della maestra

“Amo il mio lavoro e ogni giorno sono felice di andare dai miei bambini”. (cit. una maestra)

Nel corso della sua carriera ha conosciuto tanti bambini, ne ricorda molti, forse tutti. Ognuno di loro a suo modo, ha lasciato qualcosa… e insieme ai ricordi sono rimasti con lei anche i regali di fine anno (e negli anni di maggior fortuna anche quelli di Natale).

Mi sono sempre domandata che tipo di abitazioni abbiano gli insegnanti, spero grandi, grandissime, con molti locali e ampi ripostigli.

No, perché per chi vive in un trilocale, seppur luminosissimo, un’anfora in terracotta fatica a trovare degna collocazione, per non parlare della lampada piena di tintinnanti pendenti, la trova graziosissima pure il gatto, anche se cerca di sfracellarla a terra ad ogni passaggio. E le stampe della foto di classe 50×70? Che poi, non è tanto la foto il problema, il problema è la cornice in mille sfumature arcobaleno, 50×70 pure lei.

Vogliamo parlare del ficus benjamina alto un metro e novantacinque? E’ due anni che lo nasconde all’amministratore condominiale, nel timore che lo consideri a tutti gli effetti componente del nucleo familiare, alzandole le spese.

Nel corso degli anni, ciclicamente si alternano:

  • piante grasse, che si sa, le piante non impegnano. Salvo quando sono in vaso da un metro di diametro.
  • Bijoux… le resta solo da capire come abbinare gli orecchini chandelier, la collana etnica e il bracciale pieno di ninnoli che si impigliano anche al gatto.
  • Prodotti per la cura della persona. Cesti di vimini traboccanti di prodotti per il corpo al sandalo. Che poi confessate, ma a voi piace il sandalo? No, perchè a me piace solo d’estate, ai piedi e possibilmente con tacco dodici.

Attende la fine dell’anno scolastico con un certo timore, anzi mettiamola così le sale proprio l’ansia. Non si tratta di ansia da scrutini o da scelta della meta per le vacanze, è proprio ansia da regalo di fine scuola. E come ogni anno, anche questa volta sorriderà e ringrazierà con un’entusiasmo che Charlize Theron scansate…

[16:31, 12/6/20XX] Pinca Palla (rappresentante classe Gigino): “Avete visto com’era contenta la maestra del regalo? L’anno prossimo potremmo farle un presentino anche a Natale. Pensavo ad un Ficus Benjamina, che tanto la pianta si sa non impegna

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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