L’estate sta finendo, le foglie iniziano ad ingiallire e ad annunciare l’arrivo dell’autunno, io e la mia famiglia abbiamo passato un’ “estate fuori”.

No, non nel senso di fuori di testa [anche se chi può dirlo, per alcuni magari lo siamo davvero un po’ fuori di testa..], sempre all’aperto in giardino, nel bosco, in montagna e al mare e non abbiamo nessuna intenzione di chiuderci in casa anche nei prossimi mesi.

Vivere la natura che ci circonda è importante tutto l’anno.

Ormai sono numerosi i contributi medico scientifici che dicono che passare tante ore all’aperto, anche in inverno, rinforza il sistema immunitario. Eh si, i bambini che giocano all’aperto si ammalano meno e non è difficile intuirne i motivi. Sono meno a contatto con virus e batteri che proliferano al caldo e poi stare a contatto con la natura giova anche alla mente e si sa, che se mente e corpo sono in armonia, il gioco è fatto.

I bambini si esprimono prima di tutto nel movimento e nel gioco e cosa meglio di uno spazio naturale può rappresentare lo scenario perfetto per le loro esplorazioni.

Chi vive in campagna, in montagna o al mare avrà certamente più occasioni di vivere a contatto con la natura. Ma anche chi vive in città può trovare delle buone occasioni nel giardino di casa o scuola, nei parchi urbani o in qualche gita fuori porta.

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Diversi approcci pedagogici come quello montessoriano, steineriano o la pedagogia del bosco (solo per citarne alcuni) sono concordi nel dire che vivere a stretto contatto con la natura sia fondamentale per un bambino.

La natura è una grande aula in cui tutto può contribuire in modo prezioso allo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino.

Ogni stagione ha i suoi colori, odori e sensazioni. Proviamo a pensare come solo osservando la natura e la sua ciclicità un bambino possa rendersi conto del tempo che passa senza nemmeno saper contare ancora i giorni di un anno sul calendario. Pensiamo agli animali che si possono incontrare in una passeggiata nel bosco, o a quelli che non si vedono, ma che se ne intuisce la loro presenza da tanti indizi.

La natura ci insegna ad osservare con pazienza, rispetto e silenzio, ci insegna tempi più lenti dei nostri ritmi di oggi che sono tanto frenetici.

E che dire degli alberi, sono meravigliosi compagni di gioco.

I miei figli proprio non resistono al richiamo di un albero che tende i suoi rami per loro. Ed in effetti alzi la mano chi, soprattutto da bambino, non si è mai arrampicato su un albero o almeno abbia pensato di farlo.

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Sembra che i bambini siano attirati da tutte le cose che si possono scalare: dai mobili di casa (ahimè), allo scivolo, agli alberi. Insomma sembra che scalare sia un’attività importante che inizia appena un bambino comincia a muoversi in modo autonomo e permane a lungo durante l’infanzia. Forse potrei dire che non finisce mai perché anche noi adulti, senza pensare di fare un corso di alpinismo, appena ne abbiamo occasione possiamo sentire la spinta ad arrampicarci come facevamo da bambini.

Un bambino che si arrampica su un albero sperimenta le proprie capacità ma anche i propri limiti, l’adrenalina, le leggi della fisica e instaura un legame di fiducia con l’albero che lo sostiene…che bel regalo per un bambino lasciargli questa libertà. Ovviamente non si sta parlando di sequoie secolari si intende, ma di alberi alla loro portata.

Maria Montessori scriveva:

“Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini… vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza….la natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio.”

In effetti noi adulti spesso possiamo fare fatica a lasciare i bambini liberi di esplorare la natura.

Se piove non si esce, se fa troppo freddo o troppo caldo meglio stare in casa. Di certo lo facciamo con la convinzione di proteggerli. Però se proviamo a pensare alla natura come una “maestra di vita” forse sarà più semplice far saltare i nostri bambini nelle pozzanghere sotto la pioggia o giocare con naso all’insù per prendere i fiocchi di neve.

Si può fare qualunque cosa a patto di avere un buon equipaggiamento, questo è fondamentale. Noi ci siamo attrezzati con indumenti e calzature adatti alla vita all’aria aperta che assicurano impermeabilità e caldo in inverno.

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Mi piace pensare che conoscendo e vivendo la natura e tutti i suoi abitanti i miei bambini possano instaurare con lei uno stretto legame indispensabile per far nascere in loro un sentimento ecologico che è davvero importante ci sia nelle nuove generazioni.

Se siete anche voi d’accordo con noi non ci resta che auguravi tante belle avventure all’aria aperta!

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