Avete già provato a raccontare in famiglia il vostro desiderio di provare ad utilizzare i pannolini lavabili? Le reazioni a cui sarete andati incontro saranno passate dal “sei pazza! Perché vuoi complicarti la vita?”, al “ma così sprechi un sacco di acqua”, fino al “ma saremo m i c a tornati all’800?”. Solo i più fortunati tra voi avranno ricevuto qualche timidissimo incoraggiamento.

Perché tutta questa diffidenza nei confronti dei pannolini lavabili?

Probabilmente, parte del problema risiede nel fatto che sembra una pratica antica e quando le persone che li usavano nel passato ne parlano, la ricordano con grande fatica. Ma siamo proprio sicuri che le situazioni siano paragonabili? Sono infatti passati alcuni decenni dai tempi dei vecchi triangoli e ciripà…

La tecnologia come supporto

Se Raf si chiedeva cosa sarebbe rimasto degli anni ’80, è decisamente lecito chiedersi cosa sia rimasto degli anni ’60 e ’70. È negli anni ’70, infatti, che il pannolino usa e getta diventa prodotto di massa, prima di allora tutti (o quasi) usavano pannolini lavabili, probabilmente con molta fatica e poca gioia. La generazione dei bambini nati tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 subisce un po’ questo vissuto pesante delle generazioni precedenti per cui i pannolini lavabili erano una imposizione e non una scelta. In quegli anni si tendeva a spannolinare i bambini in maniera piuttosto precoce. Alcune delle nostre mamme e ancor più le nonne ricordano lo spannolinamento come un atto liberatorio, libere dal giogo del pannolino lavabile! e pazienza se bisognava raccogliere qualche pipì in più sul pavimento.

Ma siamo certi che non sia cambiato nulla in questi decenni e che la fatica oggi sarebbe la stessa di allora?

La realtà è che in questi decenni molte cose sono cambiate, grazie all’introduzione di nuove tecnologie e di innovazioni tecniche e tecnologiche applicabili, anche, al mondo dei pannolini lavabili.

Pannolini lavabili 2.0 cosa è cambiato dai tempi delle nonne

Il lavaggio

La gestione del lavaggio è una delle tematiche che più allarma chi decide di affrontare un’avventura con i lavabili; ma le cose sono notevolmente cambiate da quando gli usa e getta hanno preso il posto dei triangoli e dei ciripà nella gestione del cambio del neonato.

La prima cosa ad essere cambiata è la tecnologia delle lavatrici rispetto al passato; le attuali lavatrici, infatti, sono molto più efficienti nel lavaggio: impiegano meno acqua e non necessitano di altissime temperature o di detersivi e smacchiatori aggressivi.

Che è un po’ diverso da quello che accadeva verso la metà del secolo scorso.

Proviamo, per un attimo, a pensare alle nostre nonne… bhè almeno a mia nonna che ha avuto dei figli piccoli tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50. Lei lavava i panni per lo più con tanto olio di gomito e per sterilizzare il bucato era costretta a bollirlo.

Oggi ben poche di noi lavano sistematicamente tutto il bucato a mano, abbiamo lavatrici estremamente efficienti e asciugatrici che spesso ci tolgono anche la noia di stendere. Rispetto a mia nonna (ma anche alla vostra) per noi fare il bucato è decisamente poco faticoso… ecco l’unica cosa che in fondo ci manca, e che mancava anche alle nostre nonne, è che il bucato si sistemi da solo nei cassetti!

I tessuti

Altro argomento di grande evoluzione sono i materiali di cui sono fatti i pannolini lavabili. Anche i tessuti sono decisamente cambiati rispetto a quello che veniva utilizzato fino a 40 anni fa. Alcuni tessuti sono sempre molto efficienti; i tessuti naturali come cotone, bambù e canapa sono estremamente efficaci per quanto riguarda l’assorbenza, mentre la lana, impermeabilizzata con lanolina, è il tessuto che mantiene la temperatura ideale sulla pelle.

In aggiunta ai buoni, vecchi tessuti naturali, però, ora abbiamo anche una serie di tessuti tecnici, di cui è possibile sfruttare le caratteristiche in base alle nostre necessità. Tessuti che non esistevano nemmeno nel periodo prima dell’avvento degli usa e getta o che comunque non venivano utilizzati certo per produrre pannolini lavabili. Nel tempo sono stati sviluppati tessuti molto assorbenti oppure estremamente rapidi in asciugatura; tessuti drenanti, che ai nostri bambini danno la sensazione di avere la pelle asciutta più a lungo e anche tessuti impermeabili ma traspiranti. Questi ultimi sono ben diversi dal nylon impiegato negli anni ’70, impermeabile sì, ma che rendeva impossibile la traspirazione, trasformando i pannolini in vere e proprie camere a gas.

L’informazione

Internet ci mette a disposizione una mole enorme di informazioni sotto forma di siti informativi, e-commerce o blog. Internet può aiutarci a capire le differenze tra i diversi tessuti, indicare le routine di lavaggio più efficaci (anche alla luce di dati scientifici), fornire strumenti per scegliere i detersivi migliori o i tessuti più adatti alle nostre esigenze. Sono anche disponibili gruppi tematici sui social, in particolare Facebook, dove è possibile scambiarsi esperienze personali e spunti per soluzioni alternative. Teniamo sempre presente che molte delle informazioni che arrivano dai gruppi Facebook tematici sono, appunto, frutto di esperienza personale, quindi non sempre applicabili a tutti o basate su questioni oggettive o scientifiche. In effetti, una grande mole di informazioni non è utile e anzi, può diventare fuorviante, se non si scelgono fonti che facciano corretta informazione. Ma voi siete fortunati, avete Rolling Mamas e Albero e Stella ;-D


Ecco perché, usare i pannolini lavabili oggi non è un “tornare” indietro, come se i pannolini lavabili ci riportassero davvero ai tempi della bella lavanderina. Oggi abbiamo tante possibilità per utilizzare i pannolini lavabili in modo soddisfacente e senza quella gran fatica che tutti credono ci sia a monte, basta un po’  di corretta informazione, un po’ di intraprendenza e voglia di sperimentare.

Chiara Schiocchet

(ex) Biologa (ma biologhe restiamo sempre nell’anima), istruttrice Portare i Piccoli, titolare dello shop online Albero e Stella

tel. 347 9229822

chiara@alberoestella.it

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