Il PEGI è un sistema di classificazione in base alle età applicato ai videogiochi. Un valido aiuto nella scelta di prodotti destinati a bambini e ragazzi per non rischiare di incappare in contenuti inadeguati.

I videogiochi non sono il male. Partiamo da qui. A patto, ovviamente, che si faccia di questi prodotti un uso consapevole. NO all’uso dei videogiochi con bambini troppo piccoli, no ad una esagerata esposizione e ancora no ai videogiochi come babysitter. Il gioco manuale, quello simbolico e il gioco di società sono quelli a dover rappresentare maggiormente la quotidianità: le costruzioni, le carte, i giochi in scatola di vario tipo e chi più ne ha, più ne metta.

Ma demonizzare i videogiochi in genere non risulta una strategia vincente, sopratutto dopo la prima infanzia. Più successo può avere, invece, una strategia basata su un uso moderato limitato, consapevole e informato. Partendo dalla scelta del videogioco.

La scelta di un videogioco

Quando si sceglie un videogioco per un bambino, vengono presi in considerazione più parametri. In genere, si cerca un gioco con livello di difficoltà e competenze richieste adeguati. Scegliere un gioco troppo facile rischia di trasformarsi in un’esperienza noiosa; al contrario, un gioco troppo difficile o che richieda competenze avanzate (capacità di lettura fluente, lingue straniere, strategia) può diventare frustrante per un bambino. In ambo i casi, il pargolo accantonerà ben presto il gioco e noi avremo male investito il denaro.

Ma una cosa fondamentale da valutare è il tipo di contenuti presenti nel gioco, che non necessariamente è correlato al livello di difficoltà. Possono anche esistere giochi molto semplici da giocare, ma che contengono immagini del tutto inadatte ad un pubblico di bambini. Ricordo, ad esempio, che nel baretto dove andavo da ragazzina c’era un gioco Find It, in cui bisognava trovare le differenze tra due immagini; un gioco fattibilissimo anche da bambini, no? Ecco, peccato che le immagini in questione erano di soggetti e soggette molto poco vestiti e in atteggiamenti decisamente ammiccanti. Diciamo che nemmeno in un attacco acuto di Amarcord vi farei giocare Alessio.

Per il livello di difficoltà dobbiamo andare un po’ a naso e magari affidarci a qualche blog di recensioni; nel caso di un’errata valutazione, il massimo che può capitare è che il gioco non piaccia. Molto più delicata, invece è la questione della qualità dei contenuti. Per fortuna, per questo, possiamo avvalerci di uno strumento standardizzato: la classificazione PEGI

Il sistema di classificazione PEGI

PEGI (Pan European Game Information – informazione sui giochi pan europea) è un metodo di classificazione dei videogiochi istituito per aiutare i genitori a fare scelte informate nell’acquisto di videogiochi per bambini e ragazzi. Ecco perché può essere considerato uno strumento per la tutela dei minori. Questo sistema si basa sull’apposizione di etichette chiare che identifichino i contenuti e le raccomandazioni d’uso del videogioco in modo da informare al meglio gli acquirenti che potranno, pertanto fare un acquisto consapevole.

Lanciato nel 2003, il PEGI ha riscosso successo e ha ottenuto anche l’appoggio della Comunità Europea, tanto che ben 35 paesi, compresa l’Italia, utilizzano in modo esclusivo questo sistema.

La classificazione basata sull’età

Il parametro base del sistema PEGI è la classificazione in base all’età. Questo tipo di classificazione viene usata per garantire che giochi, ma anche film, programmi televisivi o applicazioni mobili, riportino una raccomandazione relativa all’età minima sulla base dei contenuti. Le classificazioni in base all’età orientano il pubblico, in particolare i genitori, aiutandoli a scegliere tra diversi prodotti di intrattenimento destinati ai propri figli; rispettando le indicazioni date da questi sistemi, bambini e ragazzi saranno pertanto esposti a contenuti sempre adeguati alla loro età.

La classificazione PEGI suddivide i videogiochi in 5 categorie basate sulle età: PEGI 3, 7, 12, 16 e 18. E’ molto importante sottolineare che la classificazione PEGI riguarda l’adeguatezza dei contenuti di un videogioco e non la sua difficoltà. Un gioco PEGI 3, ad esempio, non contiene contenuti inadeguati per bambini piccoli, ma non è detto che risulti giocabile da bambini nella prima infanzia; per farvi capire, il Trivial Pursuit è PEGI 3.

Viceversa, esistono giochi PEGI 18 o PEGI 16 estremamente facili, ma che contengono elementi che li rendono assolutamente non idonei ad un pubblico giovane. Per questo motivo, è importante non ignorare le indicazioni PEGI basandoci sul fatto che nostro figlio sia sveglio e molto abile a giocare ai videogiochi. Giocare ad un gioco PEGI 16 o 18, espone un bambino a immagini violente o a contenuti inappropriati alla sua età; questo può rivelarsi dannoso, nell’immediato o in futuro.

Ogni categoria basata sull’età ammette, o esclude, contenuti di vario tipo.

PEGI 3

File:PEGI 3.svg

I giochi classificati PEGI 3 hanno contenuti adatti a tutte le età; ovviamente, consideriamo che nessun videogioco è adeguato a bambini sotto i 3 anni, al di là dei contenuti. Questo significa che questi giochi non presentano, secondo il codice, espressioni volgari e rumori o immagini che possano spaventare i bambini piccoli. Le uniche scene di “violenza” ammesse in questa categoria sono estremamente lievi e declinate in modo comico. Ad esempio, possiamo prendere PacMan che mangia fantasmini, Super Mario che rovescia tartarughe oppure la mega pianta carnivora che cerca di papparsi lo scimmione in Donkey Kong Country Returns.

PEGI 7

Tiedosto:PEGI 7.svg – Wikipedia

I giochi classificati PEGI 7 sono giochi adatti a bambini di almeno 7 anni. In questi giochi possono essere inseriti scene o rumori che potrebbero spaventare un pubblico di bimbi più piccoli. In un gioco classificato PEGI 7 sono accettabili forme di violenza molto lievi, ma che deve essere implicita, non dettagliata o non realistica, come possono essere, ad esempio, i duelli a colpi di Chambara in Wii Sport Resort.

PEGI 12

File:PEGI 12.svg - Wikimedia Commons

I giochi PEGI 12 sono adatti ad un pubblico che abbia compiuto almeno 12 anni. I videogiochi che rientrano in questo gruppo possono mostrare atti di violenza che può essere rivolta verso personaggi di fantasia oppure personaggi dall’aspetto umano, in questo secondo caso, la violenza deve essere non realistica oppure implicita. Credo che molti tra di noi abbiano abusato di giochi PEGI 12 nella primissima adolescenza; ricordate Metal Slug o Street Fighter?

I giochi classificati come PEGI 12 possono contenere riferimenti al gioco d’azzardo, allusioni o atteggiamenti sessuali. In questi giochi, gli sviluppatori possono anche inserire espressioni volgari, purchè non siano troppo forti (qualsiasi cosa questo significhi…).

PEGI 16

Datei:PEGI 16.svg – Wikipedia

I giochi classificati PEGI 16 hanno contenuti piuttosto forti, adatti ad un pubblico di ragazzi grandi. In questi giochi, le scene di violenza e di sesso possono essere paragonate alla vita reale per verosomiglianza, con linguaggio scurrile anche estremo. Nei giochi PEGI 16 possiamo trovare contenuti relativi al gioco d’azzardo e all’uso di tabacco, alcool o droghe illegali. Tra i giochi PEGI 16, possiamo citare alcuni spara-tutto, come Half Life, o alcuni giochi di guerra come la prima edizione di Call of Duty.

PEGI 18

Fichier:PEGI 18.svg — Wikipédia

I giochi con PEGI 18 sono adatti ad un pubblico di soli adulti, per via dei contenuti molto forti. In questi giochi, infatti, non solo sono presenti scene di violenza gravi, scene di sesso esplicite e linguaggio estremo, ma spesso l’abuso e la criminalità vengono esaltate. In questi giochi, compaiono omicidi senza apparente movente, violenza nei confronti di personaggi indifesi, esaltazione dell’uso di droghe illegali. Ricordate quando imperversava GTA V ( Grand Theft Auto Five)? Ecco, quello è proprio l’esempio di gioco categorizzato PEGI 18 e se lo avete visto in azione concorderete sul fatto che fosse una buona idea tenerlo lontano dai ragazzi.

I descrittori di contenuto PEGI

Oltre alle etichette che designano le età, il sistema PEGI dispone anche di altre etichette che recano un’immagine descrittiva dei contenuti più critici del gioco.

Violenza

PEGI Violence

L’immagine raffigurante un pugno indica che il gioco contiene immagini violente; in base all’età per cui il gioco è indicato, potranno essere scene di violenza lieve e di fantasia (PEGI 7 o 12) oppure realistica (PEGI 16 e 18).

Linguaggio scurrile

PEGI Bad Language

La presenza di linguaggio scurrile è identificata da un balloon contenente una serie di simboli che nei fumetti vengono usati per indicare parolacce o insulti. Questo descrittore non può essere presente su giochi PEGI 3 e PEGI 7; nei PEGI 12 indica linguaggio poco scurrile, mentre nei giochi PEGI 16 e 18 indica la presenza di linguaggio scurrile, imprecazioni a sfondo sessuale o blasfemia.

Paura

PEGI Fear

L’etichetta raffigurante un ragno compare sui giochi classificati PEGI 7 che contengono immagini o suoni in grado di impaurire i bambini piccoli. Questo descrittore di contenuti può essere anche riportato su giochi PEGI 12 se presentano suoni raccapriccianti o effetti horror, anche senza contenuti violenti.

Gioco d’azzardo

PEGI Gambling

L’icona con i dadi, riscontrabile sui giochi PEGI 12, 16 o 18, indica il contenuto di elementi che simulano, incoraggiano o insegnano a giocare d’azzardo. Si intende con gioco d’azzardo l’insieme di tutti quei giochi che normalmente sono praticati nei casinò e nelle sale da gioco.

Sesso

PEGI Sex

Il descrittore con i simboli di maschile e femminile si riferisce a contenuti di tipo sessuale che possono esserci nei giochi PEGI 12, PEGI 16 e PEGI 18. Nei giochi PEGI 12, il gioco può includere allusioni o atteggiamenti a sfondo sessuale, nei giochi PEGI 16 l’indicatore può riferirsi a nudità di carattere erotico o a rapporti sessuali non espliciti (dove non si vedono i genitali), nei giochi PEGI 18 il descrittore si riferisce a scene di sesso esplicite. Questo descrittore non viene utilizzato per giochi che contengono nudi di natura non sessuale, che, per altro, non richiedono nemmeno una classificazione per età specifica.

Droghe

PEGI Drugs

L’icona raffigurante una inquietante siringa indica che nel gioco sono presenti riferimenti a sostanze stupefacenti illegali, alcool o tabacco. Considerando i contenuti che descrive, è chiaro che questa etichetta può essere riscontrabile solo su su giochi classificati PEGI 16 o PEGI 18.

Discriminazione

PEGI Discrimination

Questa icona è presente unicamente su giochi PEGI 18; l’icona indica la presenza di contenuti discriminatori, razzisti o raffigurazioni di stereotipi di carattere etnico, religioso, nazionalistico o di altra natura che potrebbero fomentare l’odio. Questi contenuti, oltre che particolarmente sgradevoli, sono anche a rischio di violazione del diritto penale internazionale.

Come avviene la classificazione PEGI

La classificazione PEGI può avvenire seguendo due diversi iter, in base al sistema che utilizzano le aziende per mettere in commercio il prodotto.

Metodo tradizionale di classificazione

Nel metodo tradizionale, la verifica viene fatta in una fase precedente al lancio del videogioco. Gli editori provvedono a compilare un modulo di valutazione sul gioco che sta per essere lanciato; un questionario contenuto nel modulo indaga sulla presenza di immagini violente o di sesso, linguaggio scurrile e altri elementi importanti ai fini della classificazione. Sulla base delle risposte a questo questionario, il sistema assegna automaticamente una classificazione provvisoria. Una volta ricevuto ed esaminato il gioco, gli amministratori PEGI possono approvare o modificare la classificazione provvisoria; infine rilasciano una licenza per l’uso delle icone appropriate all’editore, che le apporrà sulla confezione.

Questo metodo è applicato, in genere, ai giochi per console e PC che vengono ancora commercializzati come prodotto fisico. In particolare, viene utilizzato per i giochi di Microsoft Xbox, Sony PlayStation, Nintendo Wii U e 3DS e la maggior parte dei giochi per PC.

Sistema IARC

Il metodo tradizionale non è praticabile per gli store digitali (Digital StoreFront) dove ogni giorno vengono commercializzati, aggiornati o modificati migliaia di nuovi prodotti. Gli editori di questo tipo di prodotti possono usare un sistema più flessibile, che consente anche una risposta più rapida ad eventuali modifiche. Questa metodologia viene usata da IARC (international age rating coalition), una coalizione di autorità di classificazione provenienti da Europa, Australia, Brasile, Nord America e Corea del Sud operante sui giochi digitali.

Il sistema IARC, a differenza del metodo tradizionale, si basa su una verifica effettuata post-lancio. Con questo metodo, l’editore, quando invia un gioco o un’applicazione ad uno StoreFront, provvede anche a compilare il questionario IARC sul contenuto del prodotto.

Una volta compilato il questionario, l’editore riceve immediatamente una licenza con le classificazioni in base all’età. Subito dopo il lancio del gioco o dell’applicazione, nello StoreFront è visualizzata la classificazione appropriata in base all’età.

Una volta effettuato il lancio, vengono adoperate diverse tecniche di monitoraggio per verificare la solidità delle classificazioni; tra queste, troviamo la ricerca per parole chiave, controlli dei principali download e le richieste di editori e consumatori. In caso di errore, è possibile modificare con estrema rapidità la classificazione erronea in base all’età.

Il vantaggio di questo sistema è l’agilità e la standardizzazione di cui possono usufruire tutti: piattaforme, sviluppatori e utenti. Le piattaforme si avvalgono di norme stabilite, nel rispetto dei requisiti di classificazione dei contenuti obbligatori per legge in alcuni paesi. Gli sviluppatori possono quindi evitare di sottostare a molteplici procedure per ottenere le classificazioni per i vari territori e per gli StoreFront. Inoltre, ai consumatori è presentato un insieme di valutazioni conosciute e affidabili, applicate coerentemente. Ecco perché il sistema IARC viene oggi applicato da tantissimi StoreFront, come Google Play, Windows Store, Nintendo eShop e Oculus VR Store.

Conoscere il PEGI

Conoscere il PEGI di un gioco è semplicissimo, basterà infatti guardare la custodia del gioco fisico per vedere i diversi tag e stabilire se si tratta di un gioco adatto all’utilizzatore finale. La classificazione dei giochi digitali è invece ben visibile nel momento in cui andiamo a scaricare il gioco.

Ma se volessimo fare un’analisi preventiva? Raccogliere magari informazioni sui diversi prodotti prima di recarci al negozio?

Sul sito ufficiale PEGI è possibile fare un ricerca per titolo per conoscere la classificazione per età e i descrittori di contenuto assegnati ad un determinato videogioco. Inserendo il titolo del videogame, il tool vi segnalerà, per ognuna delle differenti versioni del gioco, una piccola descrizione comprensiva della data di release, il sistema di implementazione e, ovviamente, le PEGI tag. In questo modo potremo andare a controllare se il gioco chiesto da nostro figlio è davvero adatto a lui.

Tool per ricerca di videogiochi

E se nostro figlio dodicenne si è incaponito su un gioco PEGI 16? Se nostra figlia di seconda media ha visto la pubblicità di un gioco e vuole provare, ma è destinato ad un pubblico adulto? Per fortuna ci sono dei tool utili reperibili gratuitamente online che ci permettono di individuare i prodotti selezionandoli per PEGI. Tra questi, troviamo quello di Video Standard Council, uno degli amministratori del sistema PEGI.

Se nostra figlia tredicenne ha uno spiccato desiderio di videogiochi di guerra, potremo andare a capire quali prodotti offre il mercato per lei. Basterà inserire nel sistema l’indicazione PEGI 12, il modello di console in uso e la richiesta di giochi di guerra. Il sito ci rimanderà una lista di giochi con le caratteristiche desiderate.

E se invece nostro figlio chiede insistentemente di giocare con Super Mario? Semplice, possiamo andare ad inserire “Mario” nello spazio destinato al titolo e ordinare i risultati per “Age rating”. In questo modo, potremo verificare se vi sono versioni del gioco adatte alla sua età.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

Ti potrebbero piacere