La scorsa estate abbiamo passato le nostre vacanze in Trentino e più precisamente in Val di Fassa.

Sono diversi anni che scegliamo Campitello di Fassa, in Val di Fassa, per le nostre vacanze estive. Il paese, non troppo grande, è attraversato dal fiume Avisio nel quale bagnarsi i piedi. Si trova a 15/20 minuti di passeggiata da Canazei, buona base quindi per escursioni anche in alta montagna.

L’anno scorso per noi era la nostra prima esperienza di trekking con 3 figli, due dei quali da portare con supporti. Sì perché, mentre Leonardo di 7 anni ormai camminava (più o meno), Carlo di 2 anni e Zoe di 6 mesi necessitavano di essere trasportati.

ASSETTO PRE PARTENZA

In Trentino c’è molta attenzione per le famiglie e i sentieri sulle cartine sono sempre indicati come adatti o meno a bambini; alcuni persino “passegginabili”. Noi non abbiamo preso in considerazione l’opzione, perché negli anni precedenti avevamo visto qualche difficoltà di gestione da parte di chi aveva fatto questa scelta. Abbiamo ovviamente scelto sentieri abbastanza facili, a misura di Leonardo; tuttavia in montagna ci sono sempre salite o discese, terreno sconnesso o dissestamenti imprevisti magari a causa di una recente pioggia. Un passeggino in queste situazioni può risultare poco agevole e secondo noi anche poco sicuro.
Io e il papà abbiamo scelto di utilizzare due fasce lunghe rigide, ma anche marsupi ergonomici e mei tai sarebbero stati adatti; abbiamo scartato lo zaino tecnico portabimbi da montagna, per i contro illustrati in questo articolo.

Quindi: il grande sulle sue gambe, il toddler in spalla a papà, la piccola sulla schiena della mamma. Tutti ai blocchi di partenza… ah no! e lo zaino con tutti gli oggetti necessari?

Noi ci siamo organizzati in questo modo:

  • uno zaino tecnico da montagna da portare davanti per il papà. Nello zaino, capiente ma non troppo ingombrante e rigido, abbiamo messo borraccia, giacche impermeabili, macchina fotografica, kit primo soccorso, effetti personali e qualche snack;
  • una borsa da babywearing per me da legare comodamente addosso contenente il cambio pannolino, crema solare e due teli grandi in microfibra per stenderci sull’erba;
  • uno zainetto per Leonardo con il necessario per sè. Giacca impermeabile, borraccia da mezzo litro, fazzoletti, snack, binocolo ed eventualmente qualche giochino da lui scelto.

Per il pranzo ci siamo quasi sempre appoggiati ai rifugi; per qualche escursione ci siamo portati il pranzo al sacco e nello zaino ci è stato comunque tutto.

ALLA SCOPERTA DELLA VAL DI FASSA

Val San Nicolò -“Strada dei Russi”- baita alle cascate

La Val San Nicolò è una bellissima valle in alta quota, che dalla Val di Fassa si raggiunge da Pozza di Fassa. Si lascia l’automobile all’inizio della valle, al parcheggio a pagamento Saùch (1735 m). La Strada dei Russi deve il suo nome al fatto di essere stata costruita dai prigionieri di guerra russi negli anni della Prima Guerra Mondiale. Il sentiero segnato sulle mappe è il n.641, un percorso ad anello. Noi lo abbiamo seguito e l’andata, seppur molto bella e ombreggiata, non risulta molto agevole con bambini. Il ritorno su mulattiera/strada è invece molto meno impegnativo. Se non si è un po’ allenati e si vuol far meno fatica coi bimbi, consigliamo di imboccare dal parcheggio la strada asfaltata fino alla Baita Ciampiè, proseguendo poi sulla mulattiera.

Val di Fassa con bambini

E’ una strada semplice, con qualche tratto in salita, ma ampia e non particolarmente dissestata. In alcuni punti è possibile accedere al Rio di San Nicolò, che più in alto dà origine a delle cascate, punto di arrivo della nostra escursione. Alle cascate, si trova la Baita alle Cascate (2011 m), dove rifocillarsi godendo di una magnifica vista sui salti d’acqua. Qui i bambini possono giocare o riposare sui prati. Noi abbiamo pranzato molto bene proprio alla Baita alle Cascate.

La durata indicativa dal parcheggio alla Baita alle Cascate è di circa 1 ora e 15 minuti.

Val di Fassa con bambini

Naturonda – Città dei sassi

Questa escursione si trova in Val Gardena che si raggiunge attraversando lo spettacolare Passo Sella. Il Passo è meraviglioso spettacolo naturale che a me ha ricordato per certi aspetti lo Zion Park nello Utah. No, non sto esagerando: le bellezze le abbiamo anche noi! Risalendo il passo dalla Val di Fassa si scende in Val Gardena fino agli impianti Ciampinoi (parcheggio a pagamento) e si seguono le indicazioni per il percorso Naturonda “Città dei sassi”. Il percorso è semplice, solo in alcuni brevi tratti un po’ sconnesso.

Il panorama è mozzafiato tra prati, viste panoramiche e le falde delle verticali delle pareti nord del Sassolungo che sovrastano.

Lungo il sentiero sono presenti bacheche informative sulla flora e la fauna. Alla fine del sentiero si arriva al rifugio Emilio Comici, un rifugio con alti standard nel mezzo delle montagne. Il rifugio è dotato di ristorante e self service, anche se i prezzi non sono esattamente popolari. Qui i bambini si potranno divertire sullo scivolo interrato mentre voi vi potrete rilassare sul prato. Si rientra rifacendo il percorso a ritroso.

La durata indicativa dall’inizio del sentiero al rifugio è di circa un’ora.

Val Duron

La Val Duron è una splendida valle laterale della Val di Fassa che si trova proprio nel comune di Campitello di Fassa. Per raggiungerla, noi siamo partiti direttamente dal nostro appartamento. Raggiungerla a piedi non è però una passeggiata perché il percorso è abbastanza impegnativo in termini di tempo (1h 30’) e di dislivello. In un tratto, c’è addirittura una fune a cui tenersi aggrappati e non è molto sicuro se portate i bimbi.

La buona notizia è che la si può raggiungere anche con il servizio navetta a pagamento che parte ad orari precisi dall’imbocco della Streda de Salin a Campitello di Fassa. Attenzione, non è possibile raggiungere la Val Duron con auto propria.

Con la jeep-navetta, in circa 10 minuti sarete arrivati al rifugio Micheluzzi, punto di partenza per la Valle. La val Duron si apre in tutta la sua bellezza al cospetto delle bellissime creste del Sassopiatto e del Catinaccio. Potrete stare tranquilli, perché è facilissima per tutta la famiglia. I bambini potranno tranquillamente correre e giocare nell’erba bagnandosi nella fresca acqua del torrente.

La Val Duron termina al passo Duron, che dicono essere spettacolare. Noi non ci siamo arrivati per mancanza di tempo e perché Leonardo era troppo stanco; viaggiare con bambini è anche rispettare le loro esigenze. Sarà per la prossima volta. Noi siamo arrivati abbastanza in fondo però, dove c’è una malga con dei bellissimi cavalli. In questa escursione abbiamo portato il pranzo al sacco. E’ comunque possibile rifocillarsi al rifugio Micheluzzi e alla tipica Baita Lino Brach adatta anche ai più piccoli per il prato ben curato e alcuni giochi presenti.

Val di Fassa con bambini

Dal Passo San Pellegrino alla conca Fuciade

Anche questa è una passeggiata molto semplice e adatta a tutti. Si lascia l’auto al parcheggio del Passo San Pellegrino (1919 m) e si prosegue per poche decine di metri nel versante verso Falcade. Si prende poi  la strada che porta all’albergo Miralago. Qui c’è un laghetto molto carino che nel periodo in cui siamo stati noi era pieno di pesciolini e girini che ci siamo fermati ad osservare. Nei pressi dell’albergo si prosegue poi sulla comoda e pressoché pianeggiante strada forestale e in circa 45 minuti si arriva alla conca di Fuciade.

Il percorso è molto ombreggiato perché si snoda all’interno del bosco sfociando poi nella conca; qui ci sono le tipiche baite di montagna in legno che rendono il panorama ancora più suggestivo.

 

Val di Fassa con bambini

Noi abbiamo fatto un picnic sull’erba, ma è eventualmente possibile pranzare al rifugio Fuciade. Ci siamo poi rilassati al sole, cercando di avvistare con il binocolo le marmotte che facevano capolino dalle tane non lontane.

Il dislivello è quasi nullo e dal parcheggio alla conca il tragitto è di circa un’ora.

Ciampedie-Gardeccia-rifugio Vajolet

Questa per noi è stata l’escursione più impegnativa. Siamo partiti con la funivia da Vigo di Fassa per raggiungere il Ciampedie a 2000 metri, punto di partenza della nostra gita. La parola “Ciampedie”, in lingua ladina, significa “Campo di Dio”. Non è un caso: lo spettacolo che si apre agli occhi è indescrivibile, divino. Da qui è possibile vedere tutto il gruppo del Catinaccio con le famosissime Torri del Vajolet, meta della nostra escursione.

Val di Fassa con bambini

La funivia porta al vicino rifugio Ciampedie per scendere una breve rampa e poi risalire verso il rifugio Negritella. Qui parte un sentiero, ampio, pianeggiante e ombreggiato fino alla conca della Gardeccia. Sul sentiero, troverete dei totem che raccontano alcune caratteristiche del bosco e degli alberi, molto carini e utili se avete bambini grandicelli. In poco meno di un’ora si raggiunge la conca della Gardeccia, molto frequentata da famiglie con bimbi piccoli. Qui c’è anche un rifugio in cui rifocillarsi e prati in cui sostare.

Noi abbiamo proseguito per il rifugio Vajolet a 2.243 m; un puntolino su uno sperone roccioso proprio ai piedi delle omonime torri. Il segnavia da seguire è il n.546 e parte proprio dalla Gardeccia. Per chi è molto allenato non è così impegnativo ma per noi non è stato facilissimo, soprattutto il tratto finale forse anche per la stanchezza. Ma lo sforzo è stato sicuramente premiato dalla bellezza del panorama e anche dal buon pranzo.

Val di Fassa con bambini

Il rifugio Vajolet, recentemente ristrutturato, offre anche il pernottamento ed è attrezzato per le famiglie, gradito il comodissimo fasciatoio. La cucina ha un’ampia scelta di piatti e con mia grande sorpresa anche un lungo menù di piatti vegani! Dopo giorni di pasta al pomodoro, potevo finalmente variare. Evviva!!

La zona del rifugio è molto suggestiva ma i bambini vanno ben guardati perché circondata da dirupi.

Per raggiungere il rifugio Vajolet dalla Gardeccia noi ci abbiamo impiegato circa un’ora e mezza.

Rispetto al tempo segnato sulle mappe, ci abbiamo impiegato un po’ di più, complici le pause fiato per Leonardo e quelle poppate per Zoe.

Ma non finisce qui

Quelli proposti sono infatti solo spunti. La Val di Fassa è piena di bellezze: tantissime escursioni, ma anche attività che si possono fare con i bambini. Non vi resta che andare a scoprirla! Bimbi in spalla e buona vacanza!
Per maggiori informazioni sulla Val di Fassa www.fassa.com

2 Comments

  1. Ciao! Ho letto che avete preso la funivia da vigo di Fassa.. Domanda: la bimba di 6 mesi non ha avuto problemi a prendere la funivia? Chiedo perché mi piacerebbe fare lo stesso giro con la mia piccola di 4 mesi e mezzo circa.. Ma mi hanno sconsigliato funivie, seggiovie ecc perché potrebbero darle problemi alle orecchie.. Grazie 🙂

    1. Giorgia says:

      Ciao Carlotta. La bimba del post non ha avuto alcun tipo di problema in funivia, tuttavia la questione del rapido cambio di altitudine non è da sottovalutare con bambini piccoli. La funivia Catinaccio copre un dislivello di 700 metri circa in modo piuttosto repentino (sono pochi minuti di tragitto), che non è poco. Nel caso decideste di utilizzare una funivia, magari può esserti utile sapere che la suzione protegge le orecchie e che è buona norma che i bambini abbiano il nasino pulito e non tappato. Ti lascio anche un link ad un documento che può esserti utile. http://www.pediatria.it/studi/mariagraziasiligato/documenti/BAMBINI%20E%20MONTAGNA.pdf Nel caso avessi altre domande, noi siamo qui 🙂

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