Chi è appassionato di gite e passeggiate più o meno impegnative in montagna sa che il modo migliore di portare i piccoli è sulla schiena ma…

quali sono i supporti più adatti per la montagna?

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La prima cosa che da sempre viene in mente per portare un bimbo in montagna è il classico zaino. Vediamo quindi questo tipo di supporto confrontato a fascia lunga rigida, mei tai e zaino ergonomico.
Lo zaino portabimbo da trekking è un vero e proprio zaino strutturato: ha degli spallacci imbottiti, una cintura ventrale imbottita per scaricare il peso, una struttura in metallo (generalmente alluminio), i migliori sono dotati di parasole e tasca porta oggetti sotto la seduta. La presenza della struttura in metallo comporta un peso dello zaino non trascurabile: il solo zaino spesso supera i 2 kg e a questo peso bisogna poi aggiungere quello del piccolo portato. La seduta dove viene accomodato il bambino è, nella maggioranza dei casi, una specie di sellino che non mantiene la posizione fisiologica a M e quindi crea un’eccessiva sollecitazione a livello dei genitali.

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Lo zaino da trekking, inoltre, non è indicato per bimbi molto piccoli, poichè richiede un buon controllo del capo e della schiena.
Non è un supporto che permetto una buona adesione tra il corpo del portato e del portatore; ciò rappresenta un vantaggio in termini di sudorazione perchè permette un buon passaggio d’aria, ma d’altro canto è un grosso limite per la stabilità: se il bambino (legato per la sua sicurezza con le apposite cinture) si muove all’interno dello zaino rischia di sbilanciare chi sta camminando e in montagna questo non è un dettaglio da trascurare.
Grazie alla struttura in metallo, lo zaino portabimbo da trekking dà la possibilità di essere appoggiato a terra aperto in modo da caricare il bambino oppure scaricarlo senza toglierlo dal supporto. Ciò può anche essere comodo nei momenti in cui ci si concede di riprendere fiato lungo il cammino; è però importante fare sempre molta attenzione, in quanto i movimenti del bimbo all’interno dello zaino possono provocarne uno sbilanciamento con conseguente caduta di zaino e pargolo

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Parlando di vil denaro, vale la pena notare che gli zaini da trekking hanno un costo decisamente elevato, che risulta ancor più oneroso alla luce del fatto che potranno essere utilizzati solo in determinate occasioni.

I supporti come fascia lunga rigida, mei tai e marsupio ergonomico invece possono essere utilizzati sulla schiena un po’ prima dello zaino portabimbo da trekking, mantengono ovviamente la posizione fisiologica a M, pesano poco (ampiamente sotto il kg), occupano poco spazio e sono polifunzionali, li possiamo usare in montagna, al mare, in città e dove ci pare. Questi tipi di supporti portabimbo non prevedono un pannello che separi portato e portatore e quindi non danno problemi di sbilanciamento, perchè tengono il bambino ben adeso al corpo del portatore. Da qui, ne deriva, però una maggiore sudorazione, che può essere limitata vestendo in modo adeguato il bambino; inoltre, è sempre il caso di portare un cambio nel caso la maglia di portato e portatore dovessero bagnarsi troppo (come già avevamo suggerito in questo articolo).

Un punto di forza degli zaini da trekking rispetto ad altri tipi di supporti è la presenza del tendino parasole; il reggitesta dei mei tai e dei marsupi ergonomici, infatti, possono fungere da parasole, ma non sono molto pratici se il bimbo è sveglio. Per ovviare al problema, ricordiamoci sempre di portare un buon cappellino.

Alcuni zaini portabimbo da trekking, inoltre, sono dotati di vano portaoggetti sotto la seduta; si tratta però di alloggiamenti piuttosto piccoli. Con la fascia, il mei tai o il marsupio ergonomico sarà sufficiente portare uno zainetto da mettere davanti, oppure, se si cammina in gruppo, delegherete il trasporto di oggetti ad altri, visto che voi state portando un preziosissimo carico.

Non resta che augurare un buon babywearing montanaro a tutti!

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