La giornata di Ognissanti cadeva, quest’anno, di martedì; come non approfittare di questo ponte per andare a scoprire una nuova città? La scelta è caduta su Monaco di Baviera, complice un’offerta operata da Lufthansa. Sono partita con qualche preconcetto su questa città che, nella mia testa, era solo la sede dell’Oktoberfest. E mi sono dovuta ricredere, perchè abbiamo scoperto un vero e proprio gioiello, con cose da fare e vedere per grandi e piccini. Una città che riserva grande attenzione per i più piccoli.

E di piccoli viaggiatori, stavolta, ce n’erano ben 2 o meglio, quasi 3. Siamo infatti partiti con una coppia di amici, la loro bimba di quasi due anni e una pancina al settimo mese. La piccola Adele, da quando cammina, non è più molto propensa a farsi portare con alcun supporto diverso dalle braccia. Quindi ci accompagnava, eccezionalmente, anche un passeggino. Riassumendo: Monaco di Baviera, 4 adulti, 2 bambini (e mezzo) e un passeggino.

Come muoversi a Monaco

Monaco è dotata di una rete di trasporti molto efficiente che annovera metropolitana (U-bahn), treni suburbani (S-bahn), tram e autobus. I mezzi sono gestiti tutti da un’unica società, la MVV e questo permette di spostarsi usando un unico biglietto. Dall’aeroporto di Monaco è possibile raggiungere il centro città utilizzando le linee S-bahn S1 o S8. Entrambe le linee fermano a Haupbahnhof, Marienplatz e Ostbahnhof, ma facendo due tragitti differenti. Viaggiano ogni 10 minuti alternandosi e ci impiegano circa 40 minuti per andare dall’aeroporto al centro città.

Qui trovate la mappa e molte informazioni sulla MVV; qui una panoramica delle varie tipologie di biglietto. Monaco, infatti, offre diverse soluzioni vantaggiose per turisti, da biglietti multigiorno a biglietti di gruppo. Essendo in 4 adulti, noi abbiamo optato per il biglietto di gruppo valido per 4 giorni; con poco meno di 70 euro (cumulativi) abbiamo potuto viaggiare per tutti i giorni della permanenza sull’intera rete, compreso il tragitto dall’aeroporto. Nel costo del biglietto è anche compresa la CityTourCard, che da diritto a sconti in alcuni musei e non solo. I bambini fino ai 6 anni viaggiano gratis, dai 6 ai 15 anni pagano tariffa ridotta.

Cosa vedere a Monaco

Primo giorno

Siamo atterrati intorno alle 10 all’aeroporto di monaco, dopo poco più di un’ora di volo da Milano. Abbiamo dovuto attendere lo sbarco del passeggino, con annesso piccolo disguido sul punto di recupero che ci ha fatto perdere un po’ di tempo. Abbiamo quindi preso la linea S1 del treno fino stazione centrale (Munchen Hauptbahnhof), vicinissima al nostro albergo, il Creatif Hotel Elephant. Un albergo pulito e in ottima posizione, senza troppe pretese.

La prima tappa del nostro tour è di tipo enogastronomico, complice l’orario propizio. Ovviamente, non potevamo che andare a mangiare in una delle “sette sorelle bavaresi”, le sette fabbriche di birra storiche della città. La scelta è ricaduta sulla Löwenbräukeller, dove abbiamo mangiato piatti tipici bavaresi, ovviamente a base di carne, accompagnati da ottimi Bretzel e buona birra chiara.

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Dopo pranzo, abbiamo fatto un giro del Viktualienmarkt, il famoso mercato del centro di Monaco. Qui è possibile acquistare generi alimentari di vario tipo e prodotti di artigianato locale. Una passeggiata piacevole tra gli stand, allietata anche dalle varie fontane che si trovano nell’area del mercato.

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Nel pomeriggio, abbiamo portato i bimbi al Deutsches Museum. Cosa ospita il museo? Dipinti? Sculture? Gioielli? Ecco, no. Nei precedenti articoli su Londra e Bruxelles dovreste aver percepito la mia vera passione. Il Deutsches Museum è un museo dedicato alla scienza e alla tecnica. O meglio, è il più grande museo del mondo dedicato sviluppo della scienza e della tecnica dalle origini fino ai tempi moderni. Per visitarlo tutto, ci vorrebbe una settimana; decidete quindi preventivamente le aree che desiderate vedere. Considerando i due viaggiatori under 4, noi abbiamo scelto di fermarci a lungo nel Kinderreich, il regno dei bambini. Si tratta di un’area integralmente dedicata ai più piccoli, dove poter vivere varie esperienze, sempre a sfondo scientifico, mai banale. Apprezzata dal grandone l’area delle carrucole. 

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Ovviamente, le megacostruzioni conquistano sempre l’attenzione di ogni bambino.

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Prima di lasciare il museo, siamo anche riusciti a fare un giro nella ricostruzione della miniera, molto suggestiva.

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La giornata si chiude con una cena in un ristorante vicino all’albergo prima del meritato riposo.

Secondo giorno

Il bel sole con cui ci siamo svegliati chiamava un bel parco e noi non ci siamo tirati indietro. Ci siamo quindi diretti al Castello di Nynphenburg, nella parte orientale di Monaco. Il castello di Nymphenburg sorgeva una volta in aperta campagna ed era una delle principali residenze estive dei duchi e re di Baviera. Con l’espandersi della città, il castello ed il parco sono stati inglobati nel contesto urbano. Il castello, che è in realtà un imponente palazzo, è visitabile. Noi abbiamo però solo usufruito del grande parco, abbellito da fontane, statue ed aiuole e dotato anche di una serie di suggestivi canali.

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Nel parco sono dislocati anche svariati padiglioni, che erano adibiti a diverse funzioni. Particolare il Magdalenklause, che era il luogo deputato alle meditazioni personali del principe Max Emanuel. Il padiglione appare come una rovina, ma non si tratta di incuria o di azione delle intemperie e del tempo; esso è stato infatti concepito come finta rovina a ricordare la fugacità della vita terrena.

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Tornando verso il centro, ci siamo fermati in Promenadeplatz, dove si trova il memoriale a Michael Jackson. Ecco, se lo avessimo saltato, non ci sarebbe senz’altro mancato.

Dopo pranzo, approfittando del pisolino dei bimbi in marsupio o in passeggino, abbiamo visitato il Teatro Cuvilliés, nel complesso della Residenz Munchen, il palazzo reale di Monaco. Il teatro è piccolo, ma splendido: un vero e proprio gioiellino Rococò. Attenzione, perchè i passeggini non sono ammessi nello spazio del teatro; noi siamo entrati quindi a turno, per permettere ad Adele di finire il suo pisolo in passeggino.

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Terminata la visita al teatro e tornando verso Marienplatz, ci siamo imbattuti in un piacevole fuori programma. Nell’area verde di Marienhof erano infatti a disposizione dei bambini diversi giochi: racchette di vario tipo, percorsi morbidi, una fune di equilibrio, un Forza4 gigante e molto altro. Tappa obbligata, ovviamente!

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Alle 16.45 ci troviamo di nuovo in Marienplatz, in tempo per il Glockenspiel (gioco di campane). Nel Neues Rathaus si trova, infatti, il più grande carillon della Germania articolato in due piani; nel piano superiore vengono rappresentati i festeggiamenti per il matrimonio del Duca Guglielmo V, mentre in quello inferiore è rappresentata la danza dei bottai a festeggiare il ritorno alla normalità dopo l’epidemia di peste del 1515. Il carillon si attiva ad orari specifici: 11.00 e 12.00 tutto l’anno; 17.00 da inizio marzo a fine ottobre. Allo scoccare di queste ore, suonano le campane della torre, poi parte la melodia del carillon ed iniziano a muoversi i personaggi del piano superiore. Quando questi tornano immobili, si attivano i danzatori del piano inferiore. Chiude lo spettacolo il gallo dorato sulla sommità del carillon che sbatte le ali, muove la testa e canta tre volte.

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Il carillon offre un ulteriore spettacolo serale: alle 21, le finestre poste ai lati del carillon si illuminano e appare una sentinella notturna che suona il corno; un angelo benedice il Münchner Kindl (il monachello) con una breve ninnananna. Una sorta di buonanotte alla città.

Terzo giorno

Un altro bel giorno di sole per noi ed un’altra mattinata al parco; e che parco! L’Englisher Garten è imperdibile per tutti, grandi e bambini. Insieme al Central Park di New York e all’Hyde Park di Londra, il Giardino Inglese di Monaco è infatti uno dei più grandi parchi cittadini; una distesa di 373 ettari che rappresenta il polmone verde della città. Il parco è meraviglioso con i suoi colori autunnali, ma lo immagino altrettanto piacevole in primavera o in estate e molto suggestivo ricoperto di neve.

Nel parco, oltre ai grandi prati all’inglese (appunto), troviamo corsi d’acqua con ponticelli e perfino piccole cascate

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Interessante la costruzione del Monopteros, nella parte meridionale del parco (più vicina al centro della città). Si tratta di un tempietto in stile neoclassico costituito da un semplice colonnato circolare costruito nella prima metà del 1800. Dalla sua posizione in cima ad una collinetta, domina l’Englisher Garten e offre una una bella vista sul parco, con la città come sfondo

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Si sa, l’aria aperta mette appetito… e non potevamo certo mancare un’altra delle sette sorelle bavaresi. Ci siamo quindi concessi un ottimo e abbondante pranzo tipico nella famosa Hofbrauhaus. Ovviamente, salsicce, crauti, zuppe e Bretzel…con l’immancabile birra chiara bavarese! Il locale è ENORME e consta di diversi piani; più rumorosi e festaioli i piani inferiori, più ampi e “bambinabili” quelli superiori.

Il pomeriggio lo passiamo a visitare le chiese: dalla piccola e ricca Asamkirche all’ampia, ariosa e bianca Frauenkirche. Un viaggio tra il gotico e il rococò. Decidiamo anche di salire sulla torre del Neues Rathaus per goderci Monaco dall’alto. Non temete, la torre di 81 metri è dotata di ascensore! (passeggini non ammessi).

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Un ultimo giretto al Viktualienmarkt per la merenda e l’acquisto di qualche souvenir chiude questa giornata bavarese. 

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Quarto giorno

Ultima mattina a Monaco per noi; l’aereo ci attende nel primo pomeriggio. Avevamo pensato di visitare la città di Freising, a breve distanza da Monaco e sulla via dell’aeroporto. Abbiamo però desistito, pensando che sarebbe stato faticoso con le valige, il passeggino e i bimbi. Ci accontentiamo, dunque, di una mattinata all’Alter Botanische Garten, un parco recintato vicino all’albergo. Parchetto ben tenuto con vari giochi e un prato piuttosto ampio dove i bimbi hanno potuto giocare liberi.

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Si chiude quindi il nostro lungo week end bavarese; una piacevole sorpresa questa Monaco che mi sento di consigliare con bimbi di tutte le età.

Magari senza passeggino, se potete.

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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