Di come basta davvero poco per tirare il fiato e sentirsi coccolate.

“Oh… che bello sei diventata mamma. Sei felice?

Oh… ma il tuo bambino è così bravo vero?

Oh… ma adesso che sei a casa in maternità ti riposerai un sacco. Quando dorme lui, dormi anche tu e il gioco è fatto no?”

‘nzomm…

“Ah, non sta mai fermo? Eh a questa età sono così curiosi, chissà quante cose riuscite a fare insieme

Ah, vuole stare sempre in braccio? Eh ma goditelo, che tra poco comincerà a gattonare”

E sai che fortuna!

“Si guarda, adesso ti sembra impegnativo, ma vedrai crescendo…

Si sa, figli piccoli, problemi piccoli…”  

No, ma perché non ci aggiungi pure una martellata sui denti, già che ci sei?

Che tu sei già un filo affaticata dalla giornata trascorsa con il tuo amatissimo, dolcissimo, impegnativissimo, richiedentissimo bambino. Giornata alla quale devi anche aggiungere la quotidianità, non sempre amabile; perché c’è la mammitudine, ma ci sono anche il lavoro, le lavatrici, le scadenze, la spesa, gli imprevisti e le visite della suocera. Ecco, alla luce di tutto ciò, quel meraviglioso parlare ti fa un po’ sclerare. O no? 

Che se la visita della suocera chiacchierona fosse finalizzata a stendere i panni, passare l’aspirapolvere o anche solo portare una lasagna già pronta, non categorizzeresti la suddetta visita tra le rogne quotidiane. Invece lei si è piazzata sul divano e ha pure svegliato il tuo cucciolo (che non dormiva da almeno 15 giorni, a tua memoria…).

Stress ne abbiamo?

Ora da questo tunnel che sembra infinito ci siamo passate tutte. E per la maggior parte ne siamo uscite indenni (non possiamo garantire sulle suocere, però…).

Vuoi sapere come se ne esce? 

5 consigli per non tentare il reso del pargolo

Come uscire dal tunnel anche solo per un po’.

Il primo consiglio ti sembrerà banale, ma nella sua banalità è estremamente efficace: ragiona per piccoli passi. Un obiettivo alla volta, a volte un obiettivo al giorno. Anche lavare i capelli è un obiettivo degno di nota. Tornerai a fare e realizzare grandi progetti , ma oggi con il micro figlio da gestire, cerchiamo di non darci obiettivi difficilmente realizzabili. Le aspettative disilluse sono il peggior nemico dell’autostima. Invece teniamo sempre a mente che siamo delle fighe da paura, nonostante i rigurgiti sulla maglietta e i capelli appiccicaticci. 

Secondo consiglio: domani andrà meglio. Se oggi è stata una brutta giornata, questo non vuol dire che domani lo sarà nuovamente. Il tuo umore, il tuo stato d’animo influenza ciò che ti circonda, compreso il tuo bambino; in un circolo vizioso faticosissimo. Sfogarsi va bene, anche un bel pianto liberatorio (testate al muro solo di modesta intensità), poi respiri profondi e pensieri positivi per vedere il bicchiere mezzo pieno (no, non di vino…)

Terzo consiglio: cambia scenario. Se ti sembra che niente stia funzionando, fai qualcosa che ti distolga dalla brutta sensazione di impotenza che assale quando tutto sta girando storto. Uscite, tu e il tuo bimbo, lasciando tutto il casino così com’è; è una casa in cui vive un bambino piccolo, non un’esposizione di mobili; che poi, metti magari alla suocera viene pure in mente di dare una rassettata… (ahahah… credici!). Chiudetevi la porta di casa alle spalle ed andate a fare una passeggiata: un parco ombreggiato, un gelato consolatorio anche solo per la mamma, una visita alla vicina di casa. Qualsiasi cosa abbia creato la condizione di stress piano piano svanirà, insieme ai tuoi sensi di colpa per non aver capito che cosa non andava in tuo figlio.

Quarto consiglio: parla con qualcuno. Che sia il tuo compagno, un’amica, tua mamma, la vicina di casa (sempre lei), la tua estetista. Cerca di non limitare la tua giornata alla simbiosi con il tuo bambino. Lui ti ama, tu lo ami, e non ci sono dubbi in proposito, ma parlare con altri adulti ti aiuta a preservare la tua salute mentale. Perciò mantieni i contatti con il mondo. Non è sempre facile perché tutto cambia: le esigenze, gli orari, i tempi, ma a volte anche una telefonata ci salva la vita. Un po’ di decompressione, magari senza parlare di cacche e pannolini, ci permette poi di tornare alle cacche ed ai pannolini con maggior serenità.

Quinto ed ultimo consiglio: pretendi del tempo per te. Non sarai una cattiva madre, se sentirai l’esigenza sacrosanta di avere un po’ di tempo per te. Magari tempo esclusivo, una piega dal parrucchiere, che per me ad esempio era importante per sentirmi meno “scappata di casa”. Un aperitivo con un’amica nei paraggi (l’aperitivo non impegna e non starai via troppo tempo, così anche i sensi di colpa non si agiteranno). Un po’ di shopping (sforzati di comprare per te e non per il pargolo, altrimenti siam punto e a capo). Una nuotata in piscina. Insomma qualcosa che possa farti sentire non solo una mamma, ma una persona. Non è sempre facile, sia a livello organizzativo che a livello di sensi di colpa (sempre loro…). Che poi, se rimane con il papà potrebbe portarlo a vedere la cara nonna (e magari scampi il pericolo di doverla rivedere a breve). Piccoli passi, e con il tempo, l’aperitivo potrà trasformarsi in una cena, la piega dal parrucchiere in una mezza giornata di restauro.

Io cercavo di ritagliarmi più momenti possibili e, soprattutto all’inizio, erano anche momenti non propriamente dedicati alla mia persona, come ad esempio fare la spesa. Da sola. Portavo Eva dalla nonna e andavo al supermercato. Univo l’utile al dilettevole, sedando anche il malefico senso di colpa. Dovevamo pur mangiare, no? 😉 E durante il viaggio di ritorno, in religiosa solitudine, assaporavo un dolcetto al cioccolato che mi riconciliava con il mondo.

Poi ho scoperto che queste pause dolci potevo concedermele comodamente seduta e magari condividerle scambiando quattro chiacchiere con un’amica. Ed è diventata una piacevole abitudine. Con e senza bambini al seguito.

Chiacchiere a colazione da Iper La grande i di Grandate

All’interno dei centri commerciali e di alcuni store Iper la grande i, ad esempio, è possibile trovare locali e ristoranti dove godere di buon cibo e di una pausa rilassante.

Pochi giorni fa, ad esempio, abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere a colazione a Grandate presso la caffetteria dell’Iper La grande i di Grandate. Con noi c’era anche Arianna, che dall’alto dei suoi otto mesi è già una discreta consumatrice di colazioni al bar.

Colazione da Iper Grandate banco caffetteria

L’offerta proposta è molto ampia ed estremamente bilanciata. Soddisfa i gusti sia di chi ama la classica colazione cappuccio e brioche, sia di chi invece preferisce una colazione leggera, con un occhio attento alle calorie, senza per questo dover rinunciare al gusto. E il rapporto qualità-prezzo è decisamente vantaggioso.

Colazione a Grandate banco succhi e frutta

Il servizio è informale e rapido, ma comunque attento alle richieste del cliente. Pensate che il personale addetto alla caffetteria, vedendoci in compagnia della piccoletta ci ha segnalato la presenza di frutta potenzialmente allergizzante nella nostra macedonia. Un gesto di attenzione molto gradito, anche se la piccola peste, facendo autosvezzamento, ha già assaggiato tutta la frutta di stagione.

All’Iper La grande i di Grandate potrete quindi scegliere tra una grande selezione di dolci e brioche, realizzati nel laboratorio presente all’interno dell’ipermercato. Anche i succhi, i frullati e le centrifughe di frutta fresca sono prodotti in casa, per preservarne intatte la bontà e la freschezza. Al banco della caffetteria è anche disponibile del goloso yogurt greco da consumare al naturale o con l’aggiunta di granola, frutta essiccata o fresca, a vostro piacimento. Noi abbiamo aggiunto frutti di bosco, perché la nostra autosvezzante li apprezza particolarmente.

Colazione a Grandate brioche

Colazione a Grandate da Iper yogurt e frutta

Ma non di solo pane vive l’uomo… anche l’ambiente gioca la sua parte in una pausa piacevole.

L’ambiente è luminoso e moderno, con un bel tavolo a sgabelli e svariati tavolini con sedie classiche, così da poter scegliere se ritagliarvi una pausa veloce, oppure concedervi due chiacchiere con più calma.

Noi naturalmente abbiamo scelto l’opzione sedute comode. Questo ci ha permesso di osservare che l’offerta alla caffetteria non si limita al dolce, ma propone anche alternative salate. Queste ultime possono essere ottime come spuntino o in pausa pranzo: panini e piadine invitanti che accompagnati ad un succo di frutta fresco diventano una valida alternativa per evitare il rischio dell’abbiocco post prandiale.

E poi via, pronte per fare la spesa, perchè il segreto per non comprare cose inutili e magari nemmeno troppo sane, è farla a stomaco pieno!

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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