Sembra passata una manciata di giorni da quando avete fatto gli open day per la scelta della scuola dell’infanzia e invece sono già passati 3 anni ed il vostro bimbo frequenta l’ultimo anno. E’ giunta l’ora di riprendere con il valzer delle serate informative e delle giornate aperte… Questa volta per la scuola primaria!

A cosa servono gli open day?

Le giornate aperte hanno lo scopo di aiutare i genitori nella scelta della scuola più adatta ai loro bimbi. E’ l’occasione per permettere ai possibili nuovi iscritti di conoscere gli ambienti che li accoglieranno ed il personale docente che si occuperà di loro. Per i genitori dei piccoli alunni è il momento di capire le linee guida circa la didattica che la scuola intende seguire.

Sì, perchè è vero che i programmi che vengono attuati sono ministeriali, ma il come proporli agli allievi è una scelta che spetta alla scuola ed al corpo docenti.

Per avere una panoramica di ciò che la scuola ha da offrire, guardate gli spazi, studiate i lavori esposti, parlate con chi nella scuola ci lavora, E poi, per fare la scelta…osservate il vostro bambino!

Mentre nostro figlio era nella pancia abbiamo più volte provato ad immaginare come sarebbe stato, a chi avrebbe somigliato e quali sarebbero stati i suoi gusti; inevitabilmente abbiamo proiettato su di lui o su di lei i nostri desideri e le nostre aspettative costruendo il nostro bambino ideale. Poi il bambino è nato e piano piano, nel tempo, abbiamo scoperto che è molto, ma molto diverso da quello che noi ci aspettavamo, ma non solo… abbiamo anche scoperto che è molto ma molto diverso da noi.

Ma perchè ci dici questo parlando della scelta della primaria?

Ve lo dico, perchè ogni scelta che andremo a fare come genitori, dovrà tenere conto del nostro bambino reale e non di quello ideale fatto delle nostre aspettative, dei nostri desideri irrealizzati o delle nostre ambizioni. Nostro figlio è un individuo con i suoi pregi, i suoi difetti, i punti di forza e le fragilità, ed è lui che dovrà, in questo caso, frequentare la scuola primaria, non il bambino che noi avevamo immaginato (di solito una specie di minime senza le nostre debolezze 😉 )

E ci piace anche ricordare uno dei capi saldi del nostro pensiero educativo: ogni bambino ha i suoi tempi. Quindi lasciate giocare i vostri bambini, regalate loro più tempo possibile alla scuola dell’infanzia e non fatevi prendere dal dubbio che vostro figlio sia pronto per la primaria prima del tempo, perchè magari dimostra interesse per la scrittura o conta fino a 100. In altre parole fate attenzione all’anticipo scolastico, che, anche a detta degli esperti, spesso non è una buona scelta. Qualora invece riteniate di voler percorrere questa strada, fatevi affiancare da figure professionali competenti per la una valutazione a tutto tondo, che tenga in considerazione non solo la sfera cognitiva, ma anche quella emotiva e relazionale.

Fatte le dovute premesse, possiamo tornare a bomba sui parametri per valutare la scelta della scuola primaria e cosa chiedere e valutare agli open day.

Criteri di scelta della scuola primaria

Non credo esistano criteri applicabili a tutti, ogni famiglia ha priorità ed esigenze molto differenti, e anche i bimbi hanno personalità e caratteri unici. Ho provato ad evidenziare quali siano gli aspetti che credo sia necessario tenere in considerazione nella scelta, in che modo poi declinarli spetta a voi. Io vi racconto quali sono stati i miei criteri ed a distanza di qualche mese dall’inizio della scuola posso solo che confermare la scelta fatta.

Tempo scuola

Uno dei parametri fondamentali per ogni famiglia è il numero di ore che i bambini andranno a trascorrere a scuola. Ma cosa prevede la legge? Per quanto riguarda il tempo scuola, la normativa vigente prevede 3 tipi di soluzioni:

  • 24 ore settimanali, in cui la frequenza è 6 giorni a settimana (da lunedì a sabato) per 4 ore giorno; (attivabile sulla base di un numero di richieste sufficienti da parte delle famiglie)
  • 27 ore settimanali, con una frequenza di 5 mattine a settimana (da lunedì a venerdì) e 2 o 3 rientri pomeridiani.
  • 30 ore settimanali (tempo pieno) con una frequenza di 5 giorni (da lunedì a venerdì) per 6 ore al giorno, con due ore di pausa pranzo, che qualora fruita in mensa porta il tempo scuola a 40 ore settimanali (di cui due ore/giorno di intermensa).

Considerate anche che nello stesso istituto possono essere attivate classi con modalità di frequenza differenziata, secondo quanto determinato dal Consiglio di Istituto e normato dal DPR 89/2009 e s.m.i.

Spesso nella scelta di una delle tre soluzioni, un ruolo fondamentale lo gioca il lavoro dei genitori. Famiglie in cui entrambi i genitori lavorano potrebbero avere grandi difficoltà nel gestire un tempo scuola di 24 ore. E’ quindi comprensibile che in questi casi, la scelta sia orientata più sul tempo pieno. Vi invito, come sopra, ad osservare bene il vostro bambino, anche sulla base dell’esperienza fatta alla scuola dell’infanzia, valutando se il pargolo potrebbe avere delle difficoltà a gestire la frequenza pomeridiana ogni giorno. Considerate, comunque, che chi fa le 24 ore settimanali, spesso ha da svolgere compiti nel pomeriggio e anche questo va valutato alla luce del vostro bambino.

Numero di alunni per classe

Classi più o meno numerose possono rappresentare grandi differenze nei processi di apprendimento e nelle relazioni tra bambini e con gli insegnanti. Il numero di bambini per classe è quindi un parametro che secondo me va ben tenuto in considerazione. La normativa vigente, infatti, stabilisce un minimo ed un massimo, ma la forbice risulta piuttosto ampia. Le classi di scuola primaria, infatti, sono costituite, di norma, con un numero minimo di 15 bambini e un numero massimo di 26 (ma possono diventare 27 se si costituisce una sola classe o non è possibile trasferire l’iscrizione ad altra scuola). In presenza di alunni con gravi disabilità il numero massimo per classe si riduce a non piú di 20 alunni.

E’ chiaro come una classe di 15 alunni sia molto diversa da una classe di 26 o 27 alunni.

Le scuole non possono stabilire a priori quante classi costituiranno, perchè ovviamente dipende dal numero di iscritti. Quello che potrete valutare è l’orientamento della scuola a formare più o meno classi in caso sia possibile scegliere (ad esempio, in caso di 50 iscritti, la scuola può scegliere se formare 2 classi da 25 oppure 3 classi da 16-17). Durante l’open day potrete ad esempio domandare come si è proceduto in casi simili negli anni precedenti e anche com’è stato l’andamento delle iscrizioni nel tempo.

Scuola di quartiere o fuori comune di residenza

Scegliamo la scuola più vicina a casa o alla casa dei nonni oppure optiamo per soluzioni al di fuori del comune di residenza?

Questo è stato un bel dilemma, l’offerta fuori comune si era rivelata per certi versi davvero allettante. Nella nostra provincia di residenza vi sono infatti svariate scuole paritarie che offrono una validissima offerta formativa, ma che si trovano piuttosto distanti da dove viviamo. Che cosa valutare a riguardo?

Questione distanza

In assenza di scuola bus, bisognerà prevedere sempre la disponibilità di qualcuno che possa accompagnare il bambino utilizzando l’auto e percorrendo anche svariati chilometri. Ora, i genitori che hanno scelto quella scuola lo faranno di buon grado, ma nonni, parenti e baby-sitter potrebbero non gradire l’idea. Valutate anche che la maggior parte dei compagni di scuola saranno lontani, e quindi non potremo far affidamento nemmeno sulla gentilezza delle altre mamme. E non dimenticate anche di mettervi nei panni del vostro bambino, che dovrà svegliarsi prima e affrontare il traffico già a 6 anni; chi ha fatto il pendolare sa che la cosa può essere piuttosto stressanti.

Consideriamo inoltre che avere compagni di scuola lontani, significherà ulteriori spostamenti per favorire la socializzazione anche al di fuori dell’orario scolastico. La cosa potrebbe essere difficoltosa dal punto di vista dell’organizzazione degli adulti, ma anche frustrante per un bambino, che magari potrà frequentare i compagni meno di quello che farebbe in caso di minore distanza geografica.

Quando vi recate all’open day, cercate di fare una valutazione oggettiva dei tempi di percorrenza e anche della situazione parcheggi nella zona intorno alla scuola. Se poi alcune scuole presentano davvero una distanza ed una scomodità irragionevole, che potrebbe rappresentare un sacrificio per voi e per vostro figlio, beh… evitate di andare all’open day per non innamorarvi della scuola bella e impossibile.

Questione costi di iscrizione e rette di frequenza

In alcuni casi, i costi della scuola privata o paritaria possono avere una certa rilevanza sul bilancio familiare. Ricordiamoci che si tratterà di far frequentare almeno 5 anni, a cui dovremo probabilmente aggiungere anche i successivi 3 di scuola secondaria, che solitamente viene proposta nello stesso istituto. All’open day, chiedete tutte le informazioni sulla retta mensile, sui costi di iscrizione e su tutti gli extra (mensa, corsi aggiuntivi anche non obbligatori, eventuali gite, pre e post scuola). E io vi consiglio di informarvi per tempo anche sulle rette dei gradi d’istruzione successivi alla primaria per avere un quadro più chiaro sin da subito.

Visitare la scuola

Andate a vedere gli spazi, la luminosità delle aule, la presenza di pertinenze esterne, di palestre per l’attività sportiva, di eventuali laboratori. Osservate le attrezzature attrezzature. Valutate la presenza di scale, i bambini dovranno trasportare i loro zaini da soli e nell’eventualità che optiate per degli zaini trolley, dovranno poterli trascinare agevolmente su per le scale, auspicabilmente senza procurarsi la lussazione della spalla.

Osservando le pareti interne delle aule e dei corridoi, potrete notare un sacco di dettagli sui lavori svolti sino a quel momento. Pareti molto colorate e ricche di cartelloni e disegni non solo rendono l’ambiente più accogliente, ma dimostrano che la creatività e la manualità sono aspetti dell’attività didattica che non vengono sottovalutati.

Visitate le aule e contate i banchi ;-), fatevi quindi un’idea di quanti alunni ci sono per ogni classe. Come abbiamo detto, la scuola non potrà darvi garanzie in questo senso, tutto dipenderà dal numero degli iscritti, ma laddove fosse possibile è meglio optare per scuole dove vengono formate classi non troppo numerose.

Parlare con gli insegnanti

Al di là della struttura, delle linee guida, del PTOF, il vero ruolo chiave è quello degli insegnanti che si occuperanno dei vostri bambini. Durante l’open day, cercate di individuare quali saranno gli insegnanti che prenderanno le classi prime, avvicinateli e provate a scambiare qualche parola con loro. Ovviamente non potrete vantare una conoscenza approfondita, ma una prima impressione a pelle potrebbe rivelarsi quella giusta. Persone accoglienti e sorridenti in occasione di questi momenti, è probabile che lo siano anche durante le lezioni in classe. Sappiamo bene quanto sia importante sentirsi accolti per i bambini che cominciano una nuova esperienza così diversa dalla scuola dell’infanzia.

Alcuni open day prevedono attività con i bambini (laboratori, letture o altro). Prestate attenzione a come il personale si relaziona ai bambini, anche se non si tratta del vostro bambino. L’attività proposta, i materiali utilizzati e soprattutto il modo di interagire dei maestri può raccontare un sacco di cose.

Compiti sì compiti no

Questo è un argomento piuttosto controverso e per altro, il vero orientamento potrebbe venir fuori solo una volta definite le classi e assegnati i docenti.

Io ho escluso a priori le scuole che hanno dichiarato di dare compiti sin dall’inizio, ma la mia non è una verità assoluta. Conosco genitori che hanno scelto di optare proprio per questa alternativa, per cui taratevi su di voi e sui vostri bambini.

Come fare a capirne un po’ di più all’open day?

Fate qualche tentativo e provate a porre la domanda nel corso della giornata o serata informativa. Non c’è sempre una posizione netta, spesso sarà l’insegnante a scegliere autonomamente come rapportarsi con la questione compiti, ma l’orientamento della scuola vi darà un’indicazione di massima.

Una scuola a tempo pieno che prevede compiti anche durante la settimana potrebbe risultare molto pesante, soprattutto per chi sta cominciando e deve ancora prendere un po’ il ritmo con tutti i cambiamenti che l’inizio della scuola primaria porta. In molte scuole si tende a dare compiti o letture solo durante il fine settimana, per mantenere i bimbi allenati.  Solitamente invece le scuole a 24 ore prevedono compiti quotidiani, da eseguirsi nel pomeriggio; teniamo conto che i programmi ministeriali sono i medesimi delle scuole a tempo lungo, ma con meno ore a disposizione.

P.T.O.F – Piano Triennale dell’Offerta Formativa e Progetti

Sui siti delle varie scuole troverete disponibili i documenti che compongono il Piano triennale dell’Offerta Formativa. Vale la pena dedicare un po’ di tempo alla lettura di questi documenti per poter capire meglio l’organizzazione della scuola ed il suo orientamento. Il PTOF ci aiuterà inoltre a conoscere i progetti che concorrono all’ampliamento dell’offerta formativa e quali sono gli obiettivi che si prefiggono. Io l’ho trovato un valido strumento di valutazione per meglio comprendere il percorso della scuola anche in aspetti non prettamente didattici. Il mio consiglio è di dare una letta ai documenti prima dell’open day, in modo da poter porre domande mirate durante la giornata aperta.

E poi? Poi ci toccherà decidere. Buoni open day!

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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