Cosa vedere a Valencia quando la si visita insieme a dei bambini. Cose da fare, musei da visitare, attrazioni da vivere nella città più family-friendly di Spagna

Valencia è considerata una delle città più family-friendly d’Europa. Considerazione davvero meritata, per questioni geografiche, climatiche, sociali e di opportunità per i più piccoli. La città gode infatti di un clima mediterraneo, con temperature invernali che raramente scendono sotto i 15 gradi, almeno di giorno. La presenza del mare, con ampie spiagge e di numerosissimi parchi non può che conquistare i più piccoli; non mancano, però anche iniziative più culturali in vari posti della città. E, last but not least, i bimbi sono davvero i benvenuti ovunque.

Ecco perché noi Rolling siamo state entrambe a Valencia con i nostri bambini.

Ma cosa c’è da fare e da vedere con bambini in questa hermosa ciutat spagnola?

Valencia con bambini: 12 cose da vedere, fare, sperimentare

1. Giardini del Turia

Con una superficie di 110 ettari per 9 km di estensione, i Giardini del Turia sono il parco urbano più grande di Spagna.

Questo parco fu costruito sul letto del fiume Turia, che un tempo attraversava la città. Dopo la grande inondazione di Valencia del 1957, prese corpo un progetto per la deviazione del fiume e la prosciugazione delle aree urbane attraversate dallo stesso. Così, nel 1986, venne inaugurato il Parco del Turia, un’area verde che attraversa tutta la città, dalla Città delle Arti e delle Scienze fino al Bioparc.

All’interno del parco, si può usufruire di piste ciclabili, aree gioco, attrezzi sportivi, ma anche di prati, alberi e panchine dove godersi un po’ di relax all’aria aperta.

Parc Gulliver

All’interno dei Giardini del Turia, troviamo anche un parco giochi particolarissimo, il parc Gulliver. Come dice il nome stesso del parco, l’attrazione principale del parco è proprio il personaggio creato da Jonathan Swift. Una scultura lunga 70 metri raffigurante Gulliver giace nel mezzo dell’area gioco e offre ai bambini (e anche ai grandi) rampe, scale e reti per salire e grandi scivoli per scendere. Come tanti lillipuziani, i bambini potranno arrampicarsi sui capelli, sulle scarpe o sui vestiti per poi passeggiare sul corpo di Gulliver. ‘attrazione è così grande che è impossibile averne un colpo d’occhio completo, anche se salite sulla torretta dotata di scale con corrimano costruita per agevolare l’accesso all’attrazione per le babbione come me. Per fortuna, nel cappello abbandonato di fianco al corpo di Gulliver potrete ammirare una riproduzione in scala della scultura.

A differenza dei Giardini del Turia, sempre aperti, Il Parco Gulliver è aperto dalle 10:00 alle 17:30 (prolungato alle 21:30 in estate). L’accesso è totalmente gratuito.

2. Ciutat de les Arts i les Ciències

La città delle arti e delle scienze è un complesso architettonico che sorge nella parte est della città, sul vecchio letto, ora spostato, del fiume Turia. Si tratta di un complesso architettonico che copre una superficie di 350.000 m² composto da cinque differenti strutture, suddivise all’interno di tre aree tematiche: arte, scienza e natura, che possono incontrare i gusti di tanti bambini (e grandi) diversi.

Il complesso in sé, progettato da Santiago Calatrava e Felix Candela, è un’attrazione degna di essere vista con bambini. Potrete passeggiare lungo l’Umbracle, dove si alternano piante autoctone e sculture, stare con il naso all’insù sul Ponte de Azud de Oro, cercando di capire se si tratta di un’arpa o di una vela, zigzagare tra gli specchi d’acqua e i mosaici bianchi della cittadella e cercare di capire in che modo l’Agorà assomigli a due mani intrecciate (per me sarà sempre e comunque una testa di balena).

Alla fine dell’Umbracle, potete anche trovare il Jardìn de Astronomia, una esposizione interattiva ad accesso libero dedicata all’astronomia e all’osservazione del cielo; qui potrete divertirvi con i più piccoli a leggere l’ora con la meridiana, a seguire il percorso apparente del sole all’orizzonte e a diventare voi stessi una meridiana vivente.

Noi abbiamo scelto di visitare l’oceanografico e il museo delle scienze, vedendo da fuori l’Hemisferic e il Palau de Les Arts. La visita dell’acquario e del museo ha preso una giornata intera; impossibile inserire altro che richiedesse un minimo di concentrazione, per noi e per i bambini. Per sfogarsi dopo tanta cultura, una corsa nel vicino parco del Turia è immancabile.

Oceanogràfic de Valencia

L’oceanografico di Valencia, con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie che ospitano un volume di 42 milioni di litri d’acqua, è il più grande parco marino d’Europa.

L’oceanografico valenciano, inaugurato nel 2003, ospita circa 500 diverse specie animali, per un totale di 45.000 esemplari. I vostri bambini avranno modo di vedere da vicino leoni marini, fenicotteri, tartarughe, pinguini, ma anche beluga, squali, razze, pesci tropicali (immancabili Nemo e Dory). Molto suggestivi i tunnel sottomarini che si estendono per 70 metri.

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All’interno dell’area dell’oceanografico c’è anche un cinema 4D , di cui non abbiamo potuto usufruire perché in manutenzione. Abbiamo invece assistito, compreso nel prezzo di ingresso, allo spettacolo dei delfini nelle grandi piscine esterne. Presso la biglietteria troverete indicati gli orari dello spettacolo di delfini ed anche quello dei film al cinema 4D.

Museu de les Ciències Principe Felipe

Il museo delle scienze, progettato da Calatrava e aperto nel 2000, ha la forma dello scheletro di una balena. L’edificio, disposto su 3 piani, ha una superficie totale di oltre 42.000 metri quadrati, di cui 26.000 sono destinati a mostre ed esibizioni. Per scoprire le mostre proposte dal museo, potete visitare il sito ufficiale.

All’interno del museo, non perdetevi l’Espai dels Xiquets, area dedicata esclusivamente ai bambini dai 3 agli 8 anni. Qui è possibile, per i piccoli, giocare e sperimentare con i sensi, l’acqua e gli animali, costruire una casa incompiuta e anche far prendere vita ai propri disegni.

L’accesso all’area è limitato a 25 bambini per volta, per al massimo 1 h di permanenza e gli accessi sono ad orario. Appena entrate nel museo, controllate l’ora dell’accesso per non far perdere questa esperienza ai bambini.

Prima di andar via dal museo, non mancate di stupire in bambini con l’esperimento sulla propagazione delle onde sonore nell’arco che troverete di fianco all’ingresso. Essendo fuori dal museo, potrete utilizzarlo anche se decidete di non accedere al museo stesso.

3. Museo fallero

Le feste maggiormente vissute dai valenciani e che richiamano il maggior numero di turisti in città, sono Las Fallas, festeggiate nei primi 20 giorni di marzo. Le Fallas prendono il nome dalle monumentali costruzioni artistiche fatte di materiali combustibili realizzate durante l’anno e che sfilano durante li festeggiamenti. La notte del 19 marzo tutte le fallas costruite vengono bruciate in altissimi falò. Tutte ad eccezione del “Ninot indultat”, cioè il preferito dai visitatori che viene risparmiato e poi conservato nel Museo Fallero, che dal 1934 raccoglie tutte le fallas salvate dal rogo.

Il museo si trova nel barrio de Monteolivete, a poche decine di metri dalla Città delle Arti e delle Scienze, ed è installato nell’antico convento della Casa Misión de San Vicente de Paul. Nelle diverse stanze del museo, i bambini potranno divertirsi ad osservare le spiritose sculture esposte, mentre gli adulti (o i bambini più grandi) avranno anche modo di seguire la storia delle celebrazioni valenciane nel corso del tempo.

4. Miniatura della città

I vostri bimbi sono amanti di città giocatolo, costruzioni, annessi e connessi? Voi avete un’insana passione per Bruno Vespa e i suoi plastici? O semplicemente l’idea di vedere tutta la città con un unico colpo d’occhio vi affascina? Beh, non potete perdervi la ricostruzione in scala 1:500 della città. La potete ammirare gratuitamente al piano terra del MUVIM (Museo Valenciano de la Ilustración y la Modernidad); il modello, basato sulla mappa della città disegnata dal sacerdote Tosca nel 1704, è costruito con materiali policromi, legno e plastica. Ogni edificio della città, compresi 50.000 alberi e 450 caseggiati, è scolpito e dipinto a mano.

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Dietro al MUVIM, intorno alla Biblioteca Provincial, potete trovare il piccolo Parc de l’Hospital, perfetto per una corsa o per giocare a nascondino tra le colonne neoclassiche sparse a memoria del vecchio Ospedale dei Poveri Innocenti che sorgeva in questa zona.

5. Iglesia del patriarca: il drago imbalsamato

“Bambini, ma lo sapete che a Valencia viveva uno spaventoso drago? Lo sconfisse un giovane valoroso, usando la testa e non solo la forza”

Avete presente quel momento in cui i bambini cominciano ad accusare la stanchezza e sembrano perdere interesse per qualsiasi cosa? Beh, in quei momenti, la carta della leggenda funziona quasi sempre. Se poi avete anche da mostrare un dragone imbalsamato all’interno di una chiesa, allora siete proprio a cavallo!

Nell’ingresso della Chiesa del patriarca (Real Colegio Seminario del Corpus Christi, calle de la Nau) si trova un impressionante caimano imbalsamato, chiamato Lepanto. Al di sotto del grosso rettile, una targa con riportata la leggenda del valoroso giovane che lo sconfisse, salvando i contadini valenciani.

6. Casa de los gatos

Lungo Calle Museo, nel vivace Barrio del Carmen, troverete una casa molto particolare. Ma per notarla, dovrete fare molta attenzione e guardare bene all’altezza delle vostre… ginocchia. Si tratta, infatti, di una curiosa casa in miniatura realizzata dall’artigiano e scultore Alfonso Yuste Navarro nel 2003.

Una piccola facciata con finestre, balcone, una porticina e una deliziosa mini fontanella accanto ad una fioriera che simula egregiamente la versione mini di un patio. La Casa de los Gatos è rifinita con mille pccoli dettagli, minuziosamente realizzati, sarà molto divertente notarli con i bambini; il pavimento di ceramica del balconcino, ad esempio, o il cartello “asegurada des incendios” e la piccola targa commemorativa che dedica la pittoresca scultura proprio ai gatti.

valencia con bambini

Poco più in alto, sul muro, troverete una piccola cassetta delle offerte destinate ai randagi del Barrio.

7. Centre del Carme Cultura Contemporania (CCCC)

Il CCCC è un centro espositivo e culturale, situato all’interno di un ex convento del XIII secolo al centro del Barrio del Carme. All’interno, è possibile ammirare un ordinato chiostro gotico ed un lussureggiante chiostro rinascimentale dove i bambini potranno divertirsi a correre e a giocare a nascondino. Ma non è solo per questo, o per le diverse mostre di arte contemporanea che vi si tengono, che vale la pena visitare il CCCC con bambini. Nel museo, sono infatti spesso previste delle letture o dei laboratori per i bambini, basta controllare il sito ufficiale, nella sezione Educacion, per essere aggiornati sulle attività del giorno. L’entrata al museo è gratuita e, spesso, anche le attività proposte.

Una delle proposte più interessanti del CCCC è l’Espai de Telles.

Espai de telles

L’Espai de Telles è un spazio dedicato ai piccolissimi; sul sito è indicata la fascia di età 0-3, ma un cartello nella stanza amplia ai bambini al di sotto dei 6 anni. Si tratta di una semplice stanza, situata in uno dei bracci che cingono il chiostro rinascimentale. Quello che colpisce, della stanza, è il pavimento: un susseguirsi di figure poliedriche con inclinazioni differenti che consentono una maggiore superficie di esplorazione, sperimentando equilibri alternati e movimenti insoliti. Una sorta di pavimento origami che contiene anche quattro tavoli luminosi che forniscono spunti di gioco, ispirati all’approccio Reggio Emilia. Completano lo spazio degli specchi a parte, importanti nei giochi dei più piccoli. In diverse ceste distribuite lungo le pareti si trovano anche diversi materiali per la sperimentazione dei bambini: blocchi di legno, plastiche colorate, arcobaleni montessoriani e pannelli si sperimentazione tattile.

L’accesso all’Espai de Telles è gratuito ed è possibile da martedì a domenica dalle 11 alle 21. Se avete bambini sotto i 5 anni, è davvero un must. Unica annotazione: nella sala fa davvero molto caldo, tenetene conto nello scegliere l’abbigliamento.

barrio del carmen

8. Mestalla forever tour

Avete un bambino o una bambina appassionatissimo di calcio? Non potrete certo perdervi la visita guidata dello stadio Mestalla, sede del Valencia CF.

Lo stadio è uno dei più antichi di Spagna e d’Europa; durante la visita, la guida vi racconterà episodi di storia popolare e folklore che potranno interessarvi anche se a voi, del calcio, non pè mai interessato un granchè e a malapena ricordate quanti sono i giocatori titolari di una squadra.

Il Mestalla Forever Tour dura circa un’ora con accompagnamento di una guida che commenterà sia in spagnolo che in inglese. Se il vostro bambino non mastica queste due lingue, non temete, la visita sarà comunque divertentissima. Potrete infatti simulare una conferenza stampa nella press room, sentirvi dei super privilegiati nell’area vip, assaporare il tifo del pubblico mentre attraversate il tunnel verso la panchina e contare i diversi trofei del palmares della squadra.

mestalla forever tour

E’ possibile fare il biglietto per la visita presso il Gate 3 dello stadio (Avenida de Suecia), ma per sapere gli orari di partenza delle visite, vi consiglio di consultare la pagina del sito dedicata all”acquisto dei biglietti. Magari sarete più furbi di noi che, tratti in inganno dagli orari di apertura della pagina principale, ci siamo presentati al gate che la visita era appena partita e abbiamo dovuto attendere quasi due ore per la visita successiva.

Costo del biglietto: 11,50 adulti, 9.50 bambini dai 5 ai 12 anni

9. Museo Historico Militar

Aspettando il turno seguente del Mestalla Forever tour, abbiamo bighellonato un po’ nella zona dello stadio, imbattendoci nel Museo Historico Militar.

Non amo le armi, in particolar modo quelle da fuoco e non sono affascinata dalla vita militare; invece, come spesso capita ai bambini, nostro figlio è affascinato dalla vita militare, da moschetti, fucili e via discorrendo. Se il pargolo non avesseIo avrei tirato dritto senza alcuna esitazione, nonostante le rimostranze del pargolo. E avrei fatto male, in effetti, perché il museo ci ha permesso di parlare storia mondiale (di cui la guerra fa tristemente parte, ahimé) e anche di fare ragionamenti di inclinazione pacifista.

Come fa intendere il nome stesso, all’interno del museo sono esposti oggetti, armi e testimonianze relative alla storia dell’esercito spagnolo, con particolare riferimento al periodo della guerra civile spagnola (1936-1939). Si compone di due piani; dal piano terra, dedicato alla guerra civile, si accede anche ai cortili dove sono esposti anche mezzi storici (ambulanze militari, cucine mobili militari etc). Al piano superiore, è invece presente una sala con esposte bandiere ed uniformi.

10. A caccia di murales e graffiti

A Valencia, la urban art è diffusissima. Ovunque potrete ammirare murales e graffiti di ogni tipo, forma, soggetto e grandezza. Il quartiere più ricco di questa forma di arte è il Barrio del Carmen, in particolare Plaça de Sant Jaume, dove è possibile trovare diversi graffiti di varie grandezze, alcuni dei quali ricoprono l’intera facciata dei palazzi.

Anche nel quartiere Cabanyal si trovano grandi esempi di street art che si trasforma, talvolta, in trompe l’oeil, come nel caso della facciata della casa dove non si distinguono le finestre vere da quelle dipinte.

Valencia street art

Divertitevi a scovarne quanti più possibile insieme ai vostri bambini e, con i bambini più grandi, potrete anche invitarli a fotografare i più belli in modo da avere un vero e propri “catalogo” di murales valenciani.

11. Valencia dall’alto

Il plastico della città conservato al MuVIM permetterà, a voi e ai vostri bambini, di dare un bel colpo d’occhio a tutta la città di Valencia. Ma c’è un altro modo molto più spettacolare per farlo ed è guardando la città dall’alto.

Ci sono varie soluzioni per vedere Valencia dall’alto, noi ne abbiamo scelte due, con caratteristiche differenti: il Miguelete e l’Ateneu Mercantil.

El Miguelete

La Torre del Miguelete è il nome con cui è conosciuto il campanile della Cattedrale di Valencia, in Plaza della Reina. Si accede alla torre dall’interno della Cattedrale, a sinistra dell’ingresso principale; in un piccolo corridoio è situata la biglietteria dove potrete pagare l’ingresso alla torre (2 euro adulti, 1 euro i bambini) e da lì parte anche la scala a chiocciola che vi porterà in cima. Armatevi di buone gambe, un repertori di incoraggiamenti per i bambini più grandi e un buon supporto ergonomico per portare i più piccoli; per arrivare in cima ai 70 metri della torre, dovrete scalare 207 gradini di pietra piuttosto alti. Ma la vista dalla cima è spettacolare.

Mirador del Ateneo Mercantil

Se l’idea dei 207 scalini vi atterrisce (e un po’ vi capisco), c’è un’altra opzione, meno faticosa, per far vedere dall’alto Valencia ai vostri bambini: il mirador dell’Ateneo Mercantil, al quale si accede con un comodo ascensore. Noi abbiamo deciso di scalare il Miguelete di giorno, quando eravamo ancora belli freschi, e di sfruttare l’opzione con ascensore fornita dall’ateneo Mercantil.

L’ateneo Mercantil, istituzione culturale valenciana, si trova in plaza dell’Ayuntamiento, in un edificio signorile di stile classico che risale alla prima metà del ‘900. Una volta entrati nell’edificio, potrete chiedere del Mirador alla reception e loro vi indirizzeranno agli ascensori in fondo, dai quali è possibile accedere alla terrazza.

Una volta in cima, dopo avere acquistato il biglietto (adulti 3 €, bambini gratis fino agli 11 anni), potrete gustare un aperitivo o una merenda nello sky bar; il biglietto d’ingresso dà diritto ad 1 euro di sconto sulla prima consumazione. Non è però assolutamente necessario usufruire del bar, potrete anche semplicemente godere della vista dalla piattaforma, come abbiamo fatto noi.

12. In spiaggia

Se la meta di un viaggio con bambini è una città lambita dal mare, la spiaggia è davvero una tappa imperdibile. Non importa se è gennaio, è nuvoloso e serve la giacca, una corsa sulla spiaggia e l’insabbiamento selvaggio sono davvero un must.

Malvarrosa e Las Arenas sono due delle spiagge più famose di Valencia, facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici e dotate di aree gioco per bambini, campi da beachvolley, canestri da basket e porticine per beach soccer. Sono spiagge ampie, con sabbia fine e dorata e molto ben tenute. Lungo la via che costeggia la spiaggia potrete trovare diversi locali e ristoranti per gustare una buona paella; noi ne abbiamo mangiata una davvero ottima a Casa Carmela, in carrer d’Isabel de Villena a Malvarrosa.

paella valencia

Valencia da assaggiare

Sì, sì, so che il cibo non rientra nelle cose da vedere a Valencia, ma che vacanza sarebbe senza sperimentazione gastronomica locale? E sperimentare con i bambini è un modo per allargare anche i loro gusti. E’ vero che per noi è semplice, Alessio è uno sperimentatore culinario e Arianna replica esattamente tutto quello che fa il fratello. Ma a Valencia tutti possono vincere facile con l’Horchata de Chufa accompagnata dai fartons, merenda gustosa, ma anche sana, tutto sommato.

L’Horchata de Chufa è una ottenuta da un piccolo tubero, la chufa, appunto. Fresca e dissetante, ricca di minerali e vitamine, può essere gustata al naturale o zuccherata, liquida o sotto forma di granita. La tradizione vuole che venga accompagnata con i Fartons, dolci leggeri non troppo zuccherati perfetti per l’inzuppo nell’Orchata. Noi abbiamo provato l’Horchata nella storica Horchateria Santa Catalina, a due passi da Plaza de la Reina, ma l’abbiamo anche gradita in un paio di Horchaterie a Mercado de Colòn, dove abbiamo potuto assaggiare anche varianti dei fartons

Se proprio questa bevanda lattiginosa non ispira i vostri bambini, potrete ripiegare su un altro grande classico spagnolo: churros tuffati nella cioccolata calda. Che sarà anche poco salutare, ma volete mettere la goduria?

E per mamma e papà? Beh, non potete perdervi l’Agua de Valencia, a base di spremuta d’arancia, spumante, vodka e gin. A differenza di quanto possa far temere la ricetta, è una bevanda molto fresca e fruttata. Provare per credere.

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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