Co-sleeping sta per “dormire insieme” ed è la pratica di dormire in stretta prossimità con il proprio bambino, condividendo il sonno con lui. 
Spesso quando si parla di co-sleeping, si intende semplicemente “dormire nel lettone”, ma in realtà è possibile dormire insieme in diversi modi, rispettando le necessità e le preferenze di tutta la famiglia. 

50 sfumature di co-sleeping

  • Condivisione del letto/letto di famiglia (in inglese, bed-sharing/family bed): bimbo e genitori dormono insieme nello stesso letto. Il bimbo può dormire in mezzo oppure su un lato; far dormire il bimbo su un lato può essere utile, ad esempio, in caso di allattamento al seno, per non offrire sempre lo stesso e svegliarsi “asimmetriche”. Nel caso in cui venga messo su un lato, può essere utile e rassicurante sistemare una spondina o un cuscino sul bordo del letto per evitare che il bimbo non possa cadere.
  • Sidebed: il lettino o la culla si tramutano in un’appendice del letto dei genitori. in genere dalla parte della mamma. Tre lati del lettino/culla sono protetti dalle sponde, mentre uno dei due lati lunghi è libero e viene agganciato al letto dei genitori, generalmente dalla parte della mamma. In questo modo, madre e bambino hanno libero accesso l’una all’altro, avendo però a disposizione degli spazi propri. Il sidebed può essere ottenuto rimuovendo o abbassando la sponda di un normale lettino e agganciandolo saldamente al lettone, eventualmente alzando il materasso in modo da pareggiare i due letti. Esistono anche soluzioni commerciali come la Next2Me della Chicco, una sorta di culla omologata fino ai 9 kg oppure i più longevi lettini agganciabili del marchio FabiMax. Un’altra alternativa la offre Babybay con le sue cullette che per alcuni modelli possono essere utilizzate sino ai 14 mesi. Una soluzione decisamente più costosa, ma esteticamente accattivante è la BedNest: è bellissima esteticamente e sembra anche funzionale, ma ha un costo decisamente elevato (se proprio vi siete innamorati, è anche possibile affittarla)
bednest
BEDNEST
  • Letti diversi, stessa stanza. Posizionare la culla, la carrozzina o un lettino nella stessa stanza dei genitori può essere un’opzione per chi non ama letti troppo affollati, ma vuole comunque condividere il sonno.
  • Bedsharing…part-time: il bambino, che possiede un proprio letto ed una propria stanza, viene accolto nel lettone tutte le volte che ne sente la necessità, ad esempio in caso di influenza o incubi, o di bisogno impellente di coccole di mamma e papà. In molte famiglie, capita che il bimbo passi la prima parte della notte in camera sua o comunque nel suo letto, ma che si trasferisca nel lettone al primo risveglio, per finire la nottata tra mamma e papà.

E voi quale soluzione avete adottato?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

Ti potrebbero piacere