I riflessi neonatali sono risposte “automatiche” messe in atto dai neonati in seguito a specifici stimoli, uno tra i più conosciuti è sicuramente il riflesso di Moro.

Il riflesso di abbraccio o riflesso di Moro

Questo fenomeno viene descritto accuratamente nel 1918 dal pediatra austriaco Ernst Moro, che gli dà il nome. Esso viene conosciuto con svariati nomi, basati sulle diverse fasi di cui si compone la risposta riflessa:  riflesso di trasalimento, riflesso di aggrappamento o riflesso di abbraccio.

Come evocare il riflesso di Moro

Le manovre per evocare il riflesso di Moro possono essere svariate. Ernst Moro lo provocava percuotendo il cuscino su cui era appoggiata la testa del bambino in modo che questa si muovesse bruscamente rispetto al corpo. Attualmente, il metodo più utilizzato per evocare il riflesso di Moro è un altro. Il bambino, in un momento di veglia tranquilla, viene tenuto da un adulto che usa una mano per sorreggere la schiena e l’altra per sorreggere il capo. Ad un certo punto, si lascia cadere la testa del bimbo indietro di pochi cm. Per evocare il riflesso è indispensabile che la testa sia simmetrica all’asse corporeo. Inoltre, entrambe le mani del neonato devono essere aperte, in modo da non avere una risposta asimmetrica. Il riflesso di prensione palmare, infatti, inibisce il riflesso di Moro.

Evocare il riflesso di Moro in modo involontario

Molto spesso, quando si poggia il neonato supino in modo un po’ brusco, è facile evocare il riflesso di Moro.

Vi è mai capitato di evocarlo cercando di appoggiare nel lettino un neonato che si è addormentato in braccio? Un suggerimento per questi casi, per ovviare al pianto del vostro piccolo: appoggiate prima la testa e poi il corpo. Altri stimoli in grado di provocare questo riflesso sono i rumori improvvisi, i soffi sul viso e stimoli termici sull’addome.

La risposta che si ottiene si articola in 2 fasi: soprassalto e aggrappamento. Inizialmente, il bimbo avrà un sobbalzo accompagnato dall’apertura improvvisa delle braccia, con estensione di mani e dita (trasalimento). La posizione rimane fissa per 1-2 secondi, poi le braccia vengono flesse e i pugni si chiudono (abbraccio e aggrappamento). Normalmente, segue il pianto.

riflesso di moro

Quando compare il riflesso di Moro

Il riflesso di Moro è presente in tutti i neonati sani, sia nati a termine che prematuri. Questo riflesso, infatti, compare in epoca embrionale, tra la 28ma e la 34ma settimana di gestazione. Esso tende a scomparire verso i 4 mesi di età, tuttavia il processo di perdita del riflesso è piuttosto variabile e in alcuni bambini persiste più a lungo. È comunque importante che si verifichi una diminuzione del riflesso e che questo scompaia entro il primo anno di vita.

Che significato ha il riflesso di Moro

Secondo Ernst Moro, il riflesso di abbraccio ha lo scopo di mantenere i neonati vicini alla madre in caso di movimento. Questo potrebbe anche spiegare perchè la prensione palmare inibisce il riflesso di Moro. Inoltre, è interessante notare che la madre in genere reagisce al riflesso di Moro prendendo in braccio il bambino e questo aumenta gli scambi mamma-bimbo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

Ti potrebbero piacere