Si dice ci vogliano minimo 21 giorni per creare una nuova abitudine, ma sarà poi vero?

Quanto tempo occorre a consolidare un’abitudine?

Uno studio effettuato da parte di Phillippa Lally ricercatrice di psicologia presso l’University College di Londra ha indicato che ci vogliono tra i 18 e i 254 i giorni per consolidare una nuova abitudine. 

Lo studio eseguito dalla Dott.ssa Lally e dal suo team di ricerca, pubblicato sull’European Journal of Social Psychology, ha esaminato per 12 settimane le abitudini di 96 persone. Ogni partecipante ha scelto quale nuova abitudine formare nel corso delle 12 settimane, segnalando ogni giorno la necessità che sentiva ed il proprio comportamento automatico. Secondo lo studio, in media ci vorrebbero 66 giorni per creare una nuova abitudine, ma questo tempo può variare notevolmente a seconda della persona, del comportamento e delle circostanze. 

La cosa davvero importante rilevata dallo studio è che non importa se si sbaglia nel corso del processo di cambiamento o di creazione di una nuova abitudine. Costruire nuove migliori abitudini non è un processo semplice e gli errori possono capitare senza per questo doverci scoraggiare e mollare. 

A quanto pare quindi, i 21 giorni di cui si parlava all’inizio sono proprio il minimo sindacale dal quale cominciare per poi costruire un solido cambiamento, anche con qualche caduta o qualche fermata, senza per questo perdere di vista l’obiettivo.

Settembre è il mese dei buoni propositi

Alzi la mano chi, come me, considera settembre una specie di inizio anno. Con questa sensazione di “nuovo inizio” ci si sbizzarrisce con nuovi progetti o con tentativi di migliorare gli aspetti della propria vita che fino a quel momento ci sono piaciuti poco. Che siano questioni estetiche, famigliari o lavorative, settembre spinge a formulare i famosi buoni propositi.

Nel tempo ho imparato che partire con mille mila nuovi progetti, programmi e stravolgimenti di solito non porta a grandi risultati. Perché l’esperienza mi ha insegnato che senza una forte motivazione non ci sono nuove abitudini che tengano e, inevitabilmente, si smette ancor prima di aver cominciato. E questo non perché ci vogliano più di 21 giorni per consolidare il cambiamento, ma perché, di base, non è scattata la molla giusta per cambiare.

Quando cambiare abitudini è davvero possibile

Uno dei miei più recenti cambiamenti è stato quello di intraprendere un percorso per perdere alcuni chili di troppo accumulati in questi ultimi anni.

Un percorso serio, affiancata da un medico nutrizionista, niente beveroni o pozioni magiche, nessuna promessa di “7 chili in 7 giorni”. Era da molto che mi ero accorta che i vestiti mi stavano stretti fino a doverli sostituire, ma questo non era stato sufficiente a farmi scattare la molla giusta per decidere di cambiare. Poi un giorno mi sono guardata allo specchio e non mi sono riconosciuta. L’immagine che mi rimandava era di una persona che non ero io, da lì a chiedere un appuntamento alla mia nutrizionista il passo è stato davvero breve.

Ho seguito (e sto continuando a seguire) il mio programma di rieducazione alimentare con qualche stop, con qualche sgarro di troppo ed anche con qualche caduta, ma questo non mi ha impedito di raggiungere il mio obiettivo, un passo alla volta. Si dice che le diete si inizino di lunedì, io ho iniziato un venerdì, di fine gennaio. Era semplicemente il momento giusto.

Come consolidare una nuova abitudine

Nel corso degli innumerevoli anni in cui ho fatto elenchi di buoni propositi settembrini, mi sono resa conto che occorre valutare bene quali e quanti nuovi obiettivi o cambiamenti porsi. Pena il rischio di lasciare il nostro buon proposito solo sulla carta.

Ragionare per piccoli passi, per tappe da consolidare pian piano, ci aiuta a non doverci confrontare quotidianamente con una montagna da scalare. E il traguardo, così, è un po’ meno lontano. Porci obiettivi con risultati troppo distanti nel tempo potrebbe farci scoraggiare molto in fretta. Per evitarlo, potremmo suddividere il nostro traguardo in più mini traguardi e partire alla conquista del primo. Man mano che consolideremo la nuova abitudine il traguardo finale ci sembrerà molto più vicino.

Porsi sempre obiettivi ragionevoli rispetto al nostro stile di vita del momento. Se fino ad oggi il massimo dell’attività fisica che abbiamo svolto è stato il sollevamento del sacchetto della spesa, pensare di cominciare 6 allenamenti settimanali di cross fit, potrebbe essere un cambiamento un po’ troppo radicale.

Non scoraggiarsi di fronte all’errore, alla caduta, allo sgarro. Fallire un giorno, non significa aver vanificato tutto il percorso fatto fino a quel momento. Abbiamo visto che studi scientifici dimostrano che l’errore in un percorso di cambiamento è assolutamente fisiologico e chi siamo noi per smentire la scienza?

Ma più di ogni cosa concentriamoci sulla motivazione. Siamo davvero certi che cambiare quella determinata abitudine ci farà davvero stare meglio? Siamo davvero certi che siamo pronti ad affrontare un cambiamento che spesso richiederà energie e impegno? Se la risposta è sì, è arrivato il momento di agire.

I miei buoni propositi

Naturalmente anche quest’anno ho preparato la mia lista di buoni propositi. Ho scelto 5 nuove abitudini, ragionando di quello che volevo davvero cambiare e anche di quello che dovevo davvero provare a cambiare.

In questo “anno passato” oltre alla rieducazione alimentare, ho consolidato una buona beauty routine, che devo dire mi mancava. Ora sento forte il desiderio di impattare un po’ meno sul pianeta e di riprendermi un po’ di spazi da adulti, tra adulti.

Il primo proposito è: ridurre. Io credo di avere un problema di accumulo compulsivo all’interno dell’armadio. E la cosa ancor più grave é che non riesco ad eliminare nemmeno di jeans di quando avevo 15 anni, perché anche i vestiti sono fonte di ricordi. Il problema è che così facendo tra un po’ servirà un nuovo armadio, ma anche una nuova stanza in cui montarlo… Perciò da settembre, per ogni nuovo capo acquistato, mi sono imposta di eliminare due capi che non uso più. L’intento è duplice: acquistare solo ciò di cui davvero ho bisogno e, nel contempo, liberarmi di un po’ di ricordi che intasano l’armadio.

Il secondo proposito è: leggere. Una cosa che mi è mancata molto, in questi ultimi anni è la lettura. Leggo un sacco, cose per bambini, o per il blog, ma ho ridotto drasticamente la lettura per mio piacere personale, quella che mi faceva stare sveglia perché “ancora una pagina che devo vedere cosa succede“. E divoravo libri su libri. Adesso l’obiettivo saranno 2 libri al mese, tenendone comunque 4 sul comodino, perché bisogna partire con mini traguardi giusto?

Si lo so che sono un paio, ma in realtà come dicevo sono ben 5, qualcuno è molto personale e non pubblicabile sul blog 😉  qualcun altro invece lo scoprirete nel corso dei prossimi mesi.

E voi quali buoni propositi avete in programma di attuare?

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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