“Ma che sapore ha, una giornata uggiosa…” cantava Battisti nel 1980.
Ecco, la nostra uggiosa domenica di febbraio ha sapore di gioco, di sperimentazione e di… Munari.
Perchè è proprio al celebre designer e scrittore italiano Bruno Munari che è ispirata la mostra Vietato non toccare che abbiamo visto (e vissuto) questa domenica negli spazi del MUBA, il primo museo italiano interamente dedicato ai bambini.

Vietato non toccare è una mostra-gioco interattiva destinata ai bambini di età compresa tra i 2 ed i 6 anni.

Alessio ha quasi 3 anni ed è un bambino molto… ehm… motorio. Così motorio che ho avuto dubbi fino all’ultimo, temendo che una mattinata in un museo, seppure per bambini, fosse un po’ troppo. E mi sbagliavo!
Dimenticate tutti i preconcetti sui musei, quelli fatti di staticità, mera osservazione, da mani ben tenute dietro la schiena. In effetti, il titolo della mostra qualche indizio lo dà. La prima (e pressochè unica) “regola” di questa esperienza è toccare tutto: con le mani, con i piedi, con tutto il corpo. E anche guardare ed ascoltare tutto, che in fondo è un po’ toccare con gli occhi e con le orecchie. Vestitevi comodi, tuta e calze antiscivolo e via!

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Giocando prima della mostra

La visita si articola in 4 scenari: Le Scatole della Meraviglia, Toccare con gli occhi e vedere con le mani, il gioco Più e Meno, il Prato dei Prelibri. In tutte le esperienze, il protagonista indiscusso è il bambino, ma non temete di annoiarvi, perchè anche il bimbo che dimora in voi verrà ampiamente tirato in causa. Io mi sono divertita da matti a toccare, esplorare, inventare e manipolare insieme al mio bimbo, tanto che a volte ho dovuto trattenermi dall’essere troppo presente (leggi invadente) sull’esperienza di Ale.

Durante la visita, è prevista anche la lettura di libri di Munari e se lo conoscete, sapete che è impossibile non restarne rapiti.

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Prato dei Prelibri

Un po’ di informazioni utili; il Muba è ospitato presso la Rotonda della Besana, situata in via Enrico Besana 12, non lontana da Piazza Cinque Giornate. Potete arrivarci in auto, ma fate attenzione perchè il museo è dentro la Cerchia dei Bastioni ed è quindi previsto il pagamento per l’ingresso in Area C, salvo fine settimana e festivi. Il parcheggio in strada è soggetto a pagamento (anche nei giorni festivi) e, per di più, non è così facile trovare posto. Potete comunque usufruire delle autorimesse a pagamento presenti in via Fontana, viale monte Nero, via San Barnaba o via Pietro Micca. Noi abbiamo preferito utilizzare i mezzi pubblici; siamo arrivati con la Metro 1 (rossa) fino a Porta Venezia e da lì abbiamo preso il tram 9 (6 fermate, una decina di minuti circa); due passi a piedi e siamo arrivati a destinazione. Alessio era davvero elettrizzato di prendere i mezzi pubblici, per lui è stata un’avventura, visto che non vi è abituato; io ed il mio compagno, lavoratori pendolari, eravamo un pelo meno entusiasti…cosa non si fa per i figli!

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La visita di Vietato non toccare è guidata e prevede la formazione di gruppi; è ad orari fissi e a numero chiuso; è importante quindi acquistare i biglietti online a questo indirizzo, scegliendo tra i vari orari proposti (in settimana è prevista una sola visita alle 17, nei festivi sono invece previsti 5 turni).

Il costo è di 8 euro per i bambini e 6 euro per ogni adulto accompagnatore (è richiesta la presenza di almeno un adulto), ci sono poi pacchetti per famiglie o piccoli gruppi, e comunque credetemi, la mostra vale ogni centesimo!

Alla fine della vostra visita, potete anche fare una scappata nella libreria Rotonda Corraini presente all’interno del museo, dove sono esposti diversi titoli di Bruno Munari.

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libreria Rotonda Corraini

Attenzione: rischio di shopping compulsivo estremamente elevato! Non dite che non vi avevamo avvertito!

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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