“Storia di cristallo di neve… non di cavoli, nè di cicogne”, un delicatissimo albo illustrato sul tema della procreazione medicalmente assistita (PMA) e della fecondazione eterologa, edito da Valentina Edizioni.

“Storia di cristallo di neve” è un libro per bambini scritto da Francesca Fiorentino ed illustrato da Erica Lucchi che racconta, in modo delicato e facilmente fruibile dai più piccoli, cosa sia la procreazione medicalmente assistita e come l’amore dei genitori possa seguire molte strade per arrivare ad un* bambin*. Un albo illustrato che può essere un valido aiuto per le famiglie che hanno fatto ricorso alla PMA per raccontare ai loro bambini qualcosa della loro storia prima che nascessero. Ma non solo; questo libro si permette anche di sviluppare e mantenere un dialogo aperto su una tematica di evidente attualità con tutta la comunità.

Il libro, edito nel 2015, è stato ristampato nel 2021 ed è ora disponibile nelle migliori librerie fisiche e online.

Raccontare un libro attraverso le parole dell’autore

Il modo migliore di raccontare un po’ di più di questo albo illustrato è senza dubbio attraverso le parole dell’autore, abbiamo intervistato Francesca Fiorentino, autrice dei testi di “Storia di cristallo di neve”.

Libro cristallo di neve non di cavoli nè di cicogne

Come nasce l’idea di “Storia di cristallo di neve… non di cavoli, nè di cicogne”?

Tutto ha avuto inizio da un problema personale, dalla scoperta cioè di non essere in grado di concepire con “metodo tradizionale”. Quando mi fu detto che l’unica strada sarebbe stata quella della fecondazione eterologa, ne parlai scettica con il mio ginecologo che mi chiese: ti interessa avere un figlio o averne uno che ti somigli?.
Il web fu a quel punto una risorsa imprescindibile per cercare il miglior centro e per capire come funzionasse esattamente la pratica dell’eterologa. Incominciai anche a frequentare forum formati da donne che avevano intrapreso il mio stesso percorso e con le quali ho condiviso ogni istante.
A poco a poco rimanemmo tutte incinte e abbandonammo la tematica degli ormoni per passare a quella del “poi”. Uno degli argomenti centrali era la questione del racconto delle origini biologiche. C’era chi, come me, era convinta che dire fosse la strada migliore e chi immaginava di tenere segreto questo aspetto. Provai a cercare informazioni sul web scoprendo con sorpresa che non esiste quasi nulla in materia.
Chiesi  dunque aiuto alla psicologa dottoressa De Aloe, di Dialogica-Laboratorio per la promozione della salute a Milano che organizza  dei gruppi di confronto con coppie e genitori di eterologa. Da questi incontri emersero una serie di cose di cui feci tesoro. La prima e più importante è che NOI TUTTI SIAMO COSTRUTTORI DI STORIE. Le raccontiamo ai nostri figli e le raccontiamo a noi stessi, sempre. Viviamo immersi in un fluire continuo di narrazioni. La differenza, tra una storia ed un’altra, sta nel fatto che alcune, più di altre, aprono a delle opportunità, altre invece costruiscono muri che interrompono il dialogo e il nostro cammino esistenziale.

Storia di cristallo di neve non di cavoli nè di cicogne

I bambini chiedono. Come rispondere? Con che linguaggio? Ecco la seconda questione. É fondamentale rispettare le esigenze di conoscenza del bimbo ma senza necessariamente ricorrere ad un linguaggio tecnico incomprensibile. Pensiamo, riferendoci alla questione delle origini, a quando un bimbo concepito con metodo tradizionale pone la medesima domanda ai suoi genitori. Si utilizzerà  una formula narrativa semplice, comprensibile al bambino, semplificando i concetti biologici coerentemente con la  sua età, al suo grado di comprensione e al tipo di domanda che ha formulato. Nel corso del tempo poi sarà possibile arricchire la stessa versione con elementi più specifici.

Tutto questo, unitamente alla mia formazione (sono anche io psicologa) mi ha portato a scrivere “Storia di cristallo di neve”. Un dono per mia figlia, certo, ma anche per tutte le coppie che hanno percorso la mia stessa strada e a cui può essere d’aiuto una traccia da cui partire per raccontare ai loro bimbi la meravigliosa storia d’amore e tenacia che li ha portati al concepimento dei loro bimbi.

È un libro destinato solo a bambini nati con pma?

Assolutamente no. “Storia di cristallo di neve”, con la poeticissima introduzione del prof. Turchi (docente di psicologia delle differenze culturali presso l’Università degli studi di Padova) e la consulenza finale della dottoressa de Aloe, è destinato ai bimbi di PMA, ai loro genitori, ai nonni e a tutti coloro che si prendono cura di essi. Ma anche a chi non è passato dalla PMA, perché oltre ad essere una meravigliosa storia di amore e tenacia, insegna una cosa importantissima: gli autori delle storie che raccontiamo siamo solo ed unicamente noi stessi. Il nostro destino dipende da che storia vogliamo poter narrare domani.

Storia di cristallo di neve non di cavoli nè di cicogne

Viene indicato per la fascia 3-6 anni, non è presto?

Per noi, adulti, la fecondazione eterologa è una cosa un po’ “strana”, non ancora completamente recepita a livello culturale. Quando i nostri figli saranno adulti e in età giusta da metter su famiglia (nel 2050!!!) come staranno le cose? Che ne penseranno loro stessi dell’argomento? Facile pensare che fra 30 anni la fecondazione eterologa sarà uno strumento per fare ed essere una famiglia al pari dell’adozione o del metodo tradizionale… Perciò io penso che condividere la lettura di “Storia di cristallo di neve” fin da quando sono piccoli è un modo per rendere questa cosa un fatto del tutto “normale”. I bimbi li porta la cicogna, nascono sotto il cavolo… o ci pensa Mago Gelo!

Storia di cristallo di neve non di cavoli nè di cicogne mago gelo

Hai avuto difficoltà con la pubblicazione? Ti sei scontrata con pregiudizi da parte degli editori?

Ho ricevuto davvero molti apprezzamenti per il tema trattato, unitamente al rifiuto di pubblicazione per l’impossibilità di inquadrare il tema all’interno della linea di argomenti delle varie case editrici.

Un giorno sono incappata per caso (ma sarà veramente un caso?) nella meravigliosa Valentina Brioschi che si è innamorata del testo e ha sposato immediatamente il progetto. Valentina ha agito da “vero” Editore, avendo la lungimiranza di ipotizzare le ricadute positive per la collettività, a prescindere dal mero discorso commerciale. Certo l’argomento può essere considerato di nicchia, ma da un punto di vista scientifico e culturale offre l’opportunità per un piano di dibattito nuovo e attualissimo di cui si sentirà sempre più parlare. Valentina ha fatto sì che questo dibattito potesse avere luogo e che noi potessimo essere qui a conversare oggi di questo tema di sicura attualità.

Cosa ti senti di dire a chi si sta approcciando alla pma?

É un percorso lungo e faticoso che richiede coraggio e costanza; un percorso che porta con sé momenti davvero bui psicologicamente, dove ci si confronta con molte emozioni tra cui anche la rabbia e il senso di impotenza. Ma la PMA eterologa ci costringe anche a ragionare intorno al ruolo del genitore, su ciò che significa “essere” e “fare” i genitori, essere una famiglia a prescindere dal DNA. Queste cose, che sono scontate per chi segue una strada “tradizionale”, non lo sono per noi. Rappresentiamo dunque una massa critica che può dare un contributo davvero importante, dal punto di vista culturale, sulla tematica della famiglia. L’infertilità è una sciagura, ma al contempo l’occasione preziosissima per arricchire la collettività da un punto di vista umano e culturale.

Storia di cristallo di neve non di cavoli nè di cicogne provetta con cuore

Cosa vorresti dire, invece, a chi sta pensando a come affrontare l’argomento con il proprio bambino?

La paura più grande di un genitore,  nel trattare questo argomento, è quella di perdere l’affetto del proprio figlio… Voglio riportare un pezzo tratto dalla postfazione di “Storia di cristallo di neve”a cura della dott.ssa De Aloe:  “Questa storia costruisce legami dentro ai quali il senso di origine si rifonda e si plasma, legami in virtù dei quali l’origine sta, come ogni origine che ogni bambino vuole “scoprire”, al di là del sistema individuato per dare concretezza biologica al suo esistere, nella forza generativa che l’ha reso personaggio necessario nella vita di qualcuno.”
La PMA è  una grandissima e meravigliosa storia di Amore. E le storie d’amore vanno condivise e raccontate.

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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