Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua, una risorsa preziosa che spesso viene ancora data per scontata.

Noi Rolling Mamas viviamo in una zona che non ha certo problemi di carenza idrica ma, come abbiamo sempre detto, noi siamo molto attente all’ecologia e alle “buone pratiche” che cerchiamo di trasmettere anche ai nostri bambini.

Spesso mi trovo a parlare con i miei figli di chi non ha accesso all’acqua potabile, ma poi mi rendo conto che è una realtà molto lontana da quella che viviamo e che probabilmente sarà una consapevolezza che verrà col tempo. Nel frattempo, senza dimenticare ovviamente le situazioni lontane, cerco di sensibilizzarli su ciò che possono fare loro qui, ora, di concreto e tangibile per combattere lo spreco e l’inquinamento acquatico.

Prima ancora delle parole i bambini imparano dall’esempio, quindi ricordiamo sempre che siamo noi genitori per primi a dover credere in quello che diciamo e a praticare quello che suggeriamo.

Io penso che l’acqua vada conosciuta e “amata” come un bene di tutti, umani ed animali compresi.

Da bambina ero solita frequentare con i miei genitori un parco giochi vicino al quale passava un torrente che trovavo sempre di un colore diverso: una volta rosso, una volta giallo e la cosa mi divertiva nella mia innocenza. In quel torrente scaricava una tintoria e non mi pare di averci visto mai molti pesci. Ora so che il danno ambientale era catastrofico, per fortuna negli anni il torrente è tornato limpido ma quelle immagini mi fanno ricordare quanto io debba insegnare ai miei bambini a rispettare le risorse che abbiamo.

Quando siamo in un ambiente acquatico che sia esso, fiume, lago o mare, osserviamo gli animali e le piante che lo popolano e se lo troviamo inquinato cerchiamo di parlare di come staranno i suoi abitanti che sono lì davanti ai nostri occhi.

Conoscere chi nell’acqua ci vive credo che sia il primo passo per rispettare e penso sia un primo approccio semplice e che si può iniziare sin dalla prima infanzia.

Questo gioco da scaricare gratuitamente, può essere una buona idea per far conoscere i pesci di acqua dolce ai nostri bambini.

Come parlare ai bambini del rispetto delle risorse?

A casa poi si fanno sempre le raccomandazioni classiche “Non tenere il rubinetto aperto sempre quando ti lavi i denti”, “Non facciamo docce troppo lunghe” e con i bambini più grandicelli si può iniziare un discorso più articolato, ad esempio capire da dove arriva l’acqua che troviamo nelle nostre case.

Partendo dalla quotidianità e dall’esperienza e, non ultimo, dalle domande dei bambini stessi, si può parlare di acqua e del suo rispetto senza dover preparare grandi lezioni. La pioggia, ad esempio, può essere occasione per riprendere il ciclo dell’acqua.

Quando vediamo i lavori in corso sulle fognature, può essere l’occasione per parlare anche di quell’aspetto, di solito i grossi tubi che si vedono nei cantieri attirano l’attenzione dei bambini.

Ci sono dei bei libri per bambini che parlano dell’acqua e da dove viene e come arriva a noi.

Ad esempio noi a casa abbiamo “Da dove viene l’acqua che beviamo?” di Karine Harel edito da Tourbillon e “Sott’acqua/Sotto terra” edito da Electakids.

Per i ragazzi più grandi può essere interessante occuparsi meglio dell’inquinamento, facendo proprio esperimenti o guardando la differenza tra i vari saponi e detersivi che si possono acquistare che abbiano un minor impatto ambientale possibile.

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