Io dormo da solo, un albo illustrato per bambini dai tre anni che affronta il tema del passaggio dalla nanna nel lettone a quella nel lettino.

Se la maternità mi ha insegnato qualcosa è sicuramente che i bambini non saranno piccoli per sempre. Oggi col senno di poi sono certa che, ad averci creduto da subito, mi sarei risparmiata un sacco di paturnie inutili. Ma lo sapete anche voi che del senno di poi sono piene le fosse.

Eppure siamo quasi sempre certi di essere estremamente preparati alla vita da genitore. Sulla teoria siamo davvero ferrati. Poi diventiamo genitori. A quel punto tutte le nostre belle conoscenze teoriche vadano a farsi benedire. Il nostro tanto desiderato bambino è arrivato senza manuale di istruzioni.

L’inesperienza ci porta a porci di continuo domande sul nostro operato, spesso pieni di dubbi ed insicurezze. E, come se non bastasse, veniamo molto presto investiti da una valanga di consigli non richiesti. Alzi la mano che, nei primi periodi di vita del proprio cucciolo, non si è domandato: “ma chi me lo ha fatto fare?!?”

Perchè, tutto sommato, la vita pre figli non era proprio una gran schifezza, no?

Come sopravvivere ai consigli non richiesti

In ogni fase di vita di nostro figlio, ci ritroviamo ad interrogarci sul nostro operato. Ci chiediamo se stiamo facendo bene. Se davvero accogliere i suoi bisogni sia la via giusta. Se, ad esempio, tenerlo in braccio non lo farà diventare dipendente da noi. Se forse non ha ragione la zia Rosina che giusto ieri ci ha detto “lascialo giù, che piange un po’ e si fa i polmoni“.

Nel corso della mia esperienza di neo-mamma, non sono passata indenne dalla valanga di consigli non richiesti. Su alcuni argomenti, come ad esempio il babywearing, ero forte di competenze che mi hanno portato ad essere risoluta nelle mie posizioni. In qualche altro caso, anche io mi sono ritrovata a pormi la domanda delle domande: “Ma non è che forse ha ragione la zia Rosina?“. É questo che è avvenuto, ad esempio, con il co-sleeping, dove la scelta è stata compiuta più per spirito di sopravvivenza che per effettiva competenza.

Il nostro percorso di co-sleeping

Tutti noi conosciamo almeno una zia Rosina.

La mia zia Rosina, questa cosa del co-sleeping proprio non riusciva a digerirla. Non perdeva occasione di instillarmi il dubbio che mia figlia avrebbe dormito nel lettone sino ai suoi diciotto anni. Ma non solo… secondo lei, questa situazione avrebbe incrinato anche il rapporto con mio marito… per assenza di intimità.

Premetto, a scanso di equivoci e per rassicurare tutte le famiglie che dormono con i loro bimbi nel lettone, che Eva non è figlia unica a causa del co-sleeping 😉 E aggiungo anche che, oggi, dorme serenamente nella sua cameretta. Tutto questo a testimoniare che no, la zia non aveva ragione.

La nostra è stata un’esperienza di co-sleeping lunga, che si è conclusa definitivamente attorno ai quattro anni e mezzo di Eva.

E’ stata un’esperienza bella. Ma ad un certo punto io ed il papà abbiamo sentito la necessità di riappropriarci dei nostri spazi. E per farlo, senza far sentire Eva “di troppo” abbiamo pensato che occorresse aiutarla a compiere il passaggio dalla nostra alla sua cameretta. Lei era ormai pronta, le serviva, come dire, un piccolo incentivo. Abbiamo quindi creato un ambiente rassicurante con i suoi colori preferiti, cuscini e pupazzi e le immancabili lucine. Tutto era pronto ad accoglierla con amore. Oltre a ciò abbiamo cercato di rassicurarla sul fatto che mamma e papà sarebbero volati da lei in un battibaleno, in caso di brutti sogni.

Un albo illustrato che parla di co-sleeping

Quando ho letto “Io dormo da solo” il nuovo albo illustrato di Irene Marzi, sono come per magia tornata indietro nel tempo. Di colpo catapultata nella nostra esperienza di qualche anno fa.

“Io dormo da solo” infatti, tratta il tema del co-sleeping e di come creare le condizioni favorevoli per il passaggio dal lettone al lettino. E mi sono trovata a pensare a quanto mi avrebbe fatto comodo avere Lettino, uno dei personaggi di questo albo, che ha fatto con Giulio un po’ quello che ho fatto io con Eva.

No, non sono impazzita. E basterà leggere “Io dormo da solo” per capirlo.

Io dormo da solo“: la trama

Il protagonista del libro è Giulio, un bambino del tutto simile ai nostri bambini. Quando arriva l’ora della nanna, Giulio si lava i denti ma, anzichè poi andare a dormire da Lettino, che lo aspetta sempre emozionato, si addormenta nel lettone mentre la mamma gli legge la storia della buonanotte. Sembra proprio non volerne sapere di dormire nella sua cameretta.

io dormo da solo di Irene Marzi

Ed è proprio per aiutare Giulio a fidarsi del cambiamento, che gli oggetti della sua cameretta prendono vita. Il lettino indossa degli abiti eleganti, si riempie di soffici peluche, crea insomma un ambiente accogliente per far sì che Giulio possa decidere di provare quanto Lettino sia comodo e confortevole.

“…proverò a vestirmi bene, sarò così elegante che Giulio non potrà resistere…”

“…Lettino, tu non sei morbido come Lettone di Mamma e Papà..”

“…Sei proprio sicuro? Perché non vieni a sederti su di me?”

Non sono quindi i genitori a spingere Giulio a scegliere di dormire in cameretta. Sono gli oggetti della sua cameretta a motivarlo verso questa nuova esperienza che, diciamolo, all’inizio spaventa sempre un po’.

Ma alla fine Giulio si fiderà delle parole di Lettino? Accetterà di provare come si sta tra le soffici coperte che Lettino ha scelto proprio per lui?

Per scoprirlo non vi resta che leggere il libro insieme ai vostri bimbi.

L’autrice e l’illustratrice

L’autrice di “Io dormo da solo” è Irene Marzi, che forse già conoscete per il suo blog Bimbi Creativi, che tratta di creatività, lavoretti, attività da svolgere con bambini. Irene ha una laurea in giurisprudenza ed una lunga carriera da Credit and Accounts Receivable Manager alle sue spalle. Oggi, oltre a gestire il suo blog, si occupa di consulenze in ambito amministrativo e di gestione social. E, ovviamente, scrive libri per bambini; “Io dormo da solo”, infatti, non è la sua prima pubblicazione. Nella sua bibliografia troviamo anche “Il signor pollice va in vacanza”, “La magiscienza” e “Calendario dell’avvento creativo”.

Le parole che l’autrice ha scelto per “Io dormo da solo” sono semplici e garbate e si armonizzano perfettamente con le illustrazioni dell’albo, ideate e realizzate da Nicoletta Manno, nell’ambito del corso di illustrazione per l’infanzia tenuto da AnnaLaura Cantore, parte del percorso di studi triennale in Illustrazione e Animazione di IED – Istituto Europeo di Design sede di Milano.

Il tratto scelto per caratterizzare i personaggi è semplice, volutamente naif, ma sapientemente curato. L’assenza di dettagli sullo sfondo permette ai lettori, anche i più piccini, di concentrarsi sui personaggi e sulla storia. Una cosa che mi ha colpito sono stati i risguardi, cioè le due pagine che si trovano all’inizio, subito dietro la copertina e che precedono le pagine “vere” con frontespizio e inizio della storia. Una distesa stellata, che non solo introduce subito l’argomento, ma che dà anche un senso di pace e tranquillità. Lo stesso cielo stellato si trova anche nei risguardi finali.


Io dormo da solo è indicato per la lettura con bimbi a partire da 3 anni, un’età in cui tanti bambini che hanno sempre dormito con i genitori passano a dormire nel loro letto. Per questo il libro può risultare un buon alleato per questi bimbi che si apprestano ad abbandonare il sonno condiviso nel caldo soffice ed avvolgente lettone dei genitori, per approdare nell’altrettanto confortevole lettino nella loro cameretta.

I libri naturalmente non fanno miracoli. Ma sono da sempre un ottimo strumento ed un valido aiuto, per introdurre argomenti che a volte possono sembrare ostici, ma che, come in questo caso, fanno parte del naturale percorso di crescita di ogni bambino.

Io dormo da solo“, edito da Valentina Edizioni, è disponibile nelle migliori librerie e anche su Amazon.

Io dormo da solo è un omaggio di Valentina Edizioni

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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