Scegliere la meta di un viaggio quando si viaggia con bambini. Valutazioni, considerazioni e parametri da considerare nella scelta delle destinazioni con bambini.

Come si sceglie una meta di viaggio? Domanda che si presta a lunghe discussioni. E se tra i viaggiatori ci sono anche dei bambini? Come si fa a decidere quale meta potrebbe risultare adatta anche a loro?

Essere viaggiatori o scegliere di diventarlo

Scegliere la meta di un viaggio è per me particolarmente eccitante. Mentre vago in cerca di ispirazione so per certo che quando la meta sarà quella giusta, lo sentirò. Riconoscerò quel piccolo tuffo al cuore accompagnato da un sorrisino che mi si stamperà in viso e che mi permetterà di cliccare su “acquista volo” certa di aver fatto ancora una volta la scelta giusta

Per arrivare però alla fatidica “scelta giusta”, ho dovuto un po’ affinare la tecnica di ricerca, perché in svariati decenni da viaggiatrice, qualche cantonata l’ho presa anche io. Sia chiaro, ogni luogo del mondo merita di essere visto, ma alcuni luoghi non sono quelli che meglio si adattano a quello che stiamo cercando in quel particolare momento. O non si adattano al nostro gruppo di viaggio. E allora di cosa dobbiamo tenere conto quando decidiamo la meta del nostro prossimo viaggio?

I fattori che influenzano questa scelta possono essere molteplici, ma di certo quello su cui ci soffermeremo in questo articolo è soprattutto la presenza di bambini.

E’ giusto cambiare il nostro modo di viaggiare con l’arrivo dei bambini?

Io ho cominciato a viaggiare davvero a vent’anni. Prima, tolte le vacanze stessa spiaggia stesso mare, ci sono state le gite scolastiche all’estero, con il pullman, e qualche vacanza da sola in Italia, ma allora il mio interesse era volto principalmente a conoscere persone… piuttosto che luoghi.

Poi improvvisamente è nata la voglia di uscire dai classici schemi vacanzieri e cominciare a pensare al viaggio come un momento di arricchimento, di conoscenza dei luoghi, delle culture, della cucina locale e di tutte quelle differenze che oggi mi fanno avere sempre un viaggio nel cassetto, pronto per essere programmato.

Certo, oggi il mio viaggiare è un po’ cambiato, si è riadattato alla presenza di mia figlia, ma lo ha fatto praticamente sin da subito, già dai viaggi in dolce attesa.

Perché io all’inizio ci avevo creduto al “adesso che hai una bambina non potrai più viaggiare come prima” e ancora preda degli ormoni post parto avevo prenotato una bella vacanza “a misura di bambini” a Marina di Grosseto (non avevo scelto la Romagna, perché in cuor mio comunque c’era l’idea che forse qualche giro in Maremma si poteva pur fare, anche se c’era la neonata no?).

Quella vacanza a Grosseto la ricordiamo tutti con terrore (marito in primis). Ma quell’esperienza mi ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che non bisogna dar retta ai consigli non richiesti, in nessun ambito della nostra vita.

E’ vero, siamo tutti diversi e moltissime persone anche prima di diventare genitori, scelgono di essere viaggiatori stanziali, ma per chi come me sente ardere dentro il sacro fuoco del viaggio la triade “casa, spiaggia, passeggiata serale” si trasforma in un vero sacrificio. Quindi, assodato il fatto che avere un figlio necessariamente cambierà molte cose, dobbiamo anche accettare che con tutta probabilità per noi affetti dalla sindrome di wanderlust non cambierà il nostro bisogno di viaggiare. 

E’ altrettanto vero come ogni famiglia abbia una propria zona di comfort che non sempre è disposta ad abbandonare. Salvo poi una volta che i bambini sono cresciuti, rimpiangere spesso il fatto di aver viaggiato poco, magari bloccata da timori che, col tempo, si sono rivelati per lo più infondati, o che con un po’ di accortezza, si potevano semplicemente tenere a bada.

Ma come scegliere la meta giusta per un viaggio con bambini?

Prima di darvi qualche dritta su come scegliere la meta giusta vi dico che io ho superato lo scoglio “adesso che hai una bambina non viaggerai più” organizzando un on the road alla scoperta di un po’ di Texas e del sud degli Stati Uniti.

Chiaramente non occorre per forza sorvolare l’oceano per sentirsi nuovamente in viaggio. Ognuno di noi deve tararsi rispetto alle proprie attitudini, al proprio budget e soprattutto deve tener conto delle nuove priorità che da genitore si sono improvvisamente fatte largo nei nostri pensieri, unitamente al frugoletto profumato. 

Io, nei primi tre anni di vita di Eva, ho preferito fare viaggi dove la sanità fosse fruibile e di qualità e dove non servissero vaccinazioni aggiuntive oltre a quelle previste dal nostro calendario vaccinale. Queste erano per me le priorità da tenere in conto nella scelta della meta ed infatti come primo volo, siamo partiti verso gli Stati Uniti.

Le 5 variabili da considerare nella scelta della meta di un viaggio con i bambini.

Di variabili da considerare ce ne sono molte, la quasi totalità sono personali. Ma per me ce ne sono almeno 5 che andrebbero sempre valutate.

La durata del volo

Può essere una buona idea cominciare con un volo a corto o medio raggio, per testare la voglia di volare del nostro bambino, ma soprattutto per testarci come viaggiatori-genitori. Sia chiaro si può partire anche da un intercontinentale, ma a volte andare per gradi può risultare una scelta vincente. Dopo qualche volo a corto e medio raggio comincerete a sentirvi più rilassati anche all’idea che il vostro bambino possa, ad un certo punto, non essere del tutto silenzioso, per così dire.

Il cibo

Se è vero che in Giappone i bambini sono stati svezzati serenamente, è anche vero che non tutti siamo pronti a cominciare lo svezzamento dal sushi 😉 . Detto questo, sapere che il nostro ottomesenne potrà avere a disposizione cibo che ha già assaggiato a casa, potrebbe rendere i nostri pasti più rilassati.

La sanità

Sapere di dover percorrere chilometri prima di poter raggiungere una struttura sanitaria, a volte fa procrastinare la scelta di alcune mete. Che non significa che coi bambini non ci si andrà, ma magari lo si farà in un prossimo futuro. Trovo sia giusto non farsi limitare, ma altrettanto corretto voler avere la possibilità di contattare un medico senza dover attraversare la foresta a piedi.

I servizi

Mi sono sempre chiesta cosa fossero questi fantomatici servizi di cui tutti parlano quando si tratta di viaggi o vacanze con bambini. “Sai nel tal posto ci sono tutti i servizi”. Mi sono arrovellata il cervello per diverso tempo, poi sono arrivata alla conclusione che se non riuscivo a capire quali fossero questi servizi, era probabile che non erano servizi che mi sarebbero serviti. 

Le attrezzature per bambini

Ma come farà a mangiare senza seggiolone? Ma ci daranno una culla? E per il bagnetto? Keep calm e c’è sempre una soluzione. Ormai moltissime strutture alberghiere si sono dotate del necessario per accogliere i piccoli ospiti, anche molti host hanno equipaggiato le loro case con le attrezzature adatte ai bimbi, e nei ristoranti un seggiolone Ikea non lo si nega a nessuno. Ma se volete stare ancor più tranquilli portate voi da casa quello che ritenete essere indispensabile, non parlo certo del seggiolone che cresce con il crescere del vostro bambino, ma di soluzioni salva spazio adatte per ogni viaggio.

A questo punto non rimane altro che partire, perchè viaggiare è un po’ come andare in bicicletta, una volta imparato come si fa, non lo si dimentica più.

E se fosse il budget a frenarci, non facciamoci scoraggiare esistono tante soluzioni per viaggi low cost con bambini. Ci si becca in giro 😉

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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