La Valtellina è una meta non distante per chi, come noi, vive in Brianza ed è ottima per un week end fuori porta o qualche giorno di relax. Noi l’abbiamo scelta per una breve vacanza di 3 giorni che vedeva come obiettivo principale il viaggio sul trenino rosso del Bernina.

Naturamente come spesso succede in questi casi abbiamo scoperto altre meraviglie. Vi raccontiamo nello specifico due delle possibili mete, tra loro molto diverse, che hanno conquistato tutta la famiglia.

In Valtellina coi bambini

PARCO DELLE INCISIONI RUPESTRI DI GROSIO

Il Parco si compone sostanzialmente di quattro parti: l’Antiquarium dove sono esposti manufatti e reperti archeologici rinvenuti nel sito, la Rupe Magna ovvero un enorme masso scuro di origine glaciale sul quale sono state rinvenute più di 5000 incisioni (risalenti al IV-I millennio a.c.), il Castello Vecchio di S. Faustino (risalente al X-XI secolo) e il Castello Nuovo visconteo (risalente al XIV secolo).

Per arrivare si parcheggia l’auto subito sotto il sito archeologico e si sale per una decina di minuti per una stradina sterrata e sassosa fino ad arrivare all’antiquarium. E’ possibile fare visite guidate, ad orari stabiliti, noi siamo arrivati proprio nel momento in cui si stava formando il gruppo e ci siamo perciò fatti accompagnare dalla guida nella visita di tutto il Parco. La visita guidata oltre a coinvolgere in modo molto piacevole per i bambini è l’unico modo per avere l’accesso esclusivo alla Rupe Magna, che per ragioni di sicurezza non può essere raggiunta in autonomia.

La visita comincia dal piccolo museo, dove sono vari reperti archeologici tra cui uno dei primi bastoncini per la pulizia dell’orecchio…no, non un cotton fioc  come lo pensiamo noi, morbido e soffice, un bastoncino di bronzo che non aveva proprio un’aria particolarmente rassicurante.

Dopo la visita la museo siamo passati alla Rupe Magna e questa è stata per tutti noi una bellissima esperienza.

Sulla rupe sono visibili le incisioni (ancora di più se si fotografano) ed è possibile toccarle e camminare sulla rupe, togliendosi le scarpe. Pensare di camminare su una roccia incisa da uomini preistorici e toccare le incisioni rupestri ha un che di magico, provate perché davvero ne vale la pena. La rupe poi è imponenente, di colore nero ed è piaciuta moltissimo ai miei bimbi.

Valtellina coi bambini

Successivamente di passa alla visita dei due castelli, il castello di S.Faustino ed il Castello Nuovo, dei quali sono rimaste solo rovine.

Il percorso non è assolutamente passeggino friendly perciò tenente conto se avete bambini che non camminano, nella foto di copertina potete vedere il Castello Nuovo con la sua doppia cortina di mura.

Per maggior informazioni visitata il sito ufficiale del Parco delle Incisioni di Grosio.

RISERVA NATURALE DI PIAN DI GEMBRO

La seconda meta di cui vi vogliamo parlare è la Riserva Naturale di Pian di Gembro.  L’abbiamo visitata sulla via del rientro passando per Aprica. La riserva era un’antica torbiera, l’estrazione della torba ha lasciato un grande avvallamento nel terreno che successivamente è diventato un lago dando vita a un ecosistema tipico delle torbiere non più utilizzate. Si possono fare belle passeggiate in estate e ciaspolate in inverno, il cammino è semplice perché pianeggiante.

E’ presente un’aula didattica che nei mesi estivi è aperta al pubblico gratuitamente. L’aula è molto piaciuta ai bimbi, soprattutto al più grande di 9 anni, che ha fatto parecchie domande alla guardia forestale presente. All’interno dell’aula didattica sono allestiti alcuni paludari che ospitano specie animali e vegetali tipiche degli ambienti umidi, quali piante carnivore, insetti, rane, rospi, salamandre e tritoni crestati. Abbiamo scoperto la larva della libellula che vive sul fondale del lago per anni, poi esce, si imbozzola e si trasforma nella libellula che tutti conosciamo, ma che è solo l’ultimo stadio della sua vita perché dopo poche settimane, dopo essersi accoppiata, morirà.

La guardia forestale ci ha spiegato anche l’ecosistema della riserva naturale, da quando l’uomo estraeva la torba a come la vediamo oggi e a come diventerà in futuro, ovvero fitto bosco. Fuori dall’aula didattica è possibile vedere i resti dei binari sui quali i carrellino trasportavano la torba estratta.

Questa meta è davvero un luogo piacevole che offre scorci naturali molto belli non solo per i bimbi.

Valtellina coi bambini

Portatevi acqua e pranzo al sacco, c’è solo un bar/ristorante all’inizio della riserva, ma comunque lontano dalla zona centrale dove c’è il lago e l’aula didattica.

E voi quali meravglie nascoste in Valtellina avete già visitato?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Rolling Mamas

Articoli redazionali o guest post redatti da ostetriche, psicologi, pedagogisti, avvocati, magistrati, insegnati ed esperti di settore

Ti potrebbero piacere