I neonati, nella stragrande maggioranza dei casi, vogliono stare molto in braccio o comunque a contatto, soprattutto con la mamma, è un fatto. E se ci pensiamo un attimo, forse non hanno tutti i torti. Il mondo da cui loro arrivano è una bolla d’acqua tiepida, semibuia, dove i suoni arrivano ovattati e una sola voce, sempre la stessa, fa invece vibrare tutto; un mondo dove tutto ha un confine, morbido e cedevole, ma sempre lì, rassicurante.

In un attimo, si trovano catapultati in un mondo freddino, secco, dove le luci sono troppo forti ed i rumori assordanti. In questa nuova dimensione, nulla ha un confine che loro siano in grado di percepire, nemmeno ad allargare le braccia. Un po’ di spaesamento è più che comprensibile, no?

Eppure c’è un posto che loro istintivamente riconoscono come sicuro, perchè c’è calore, c’è nutrimento, c’è tenerezza.

Mica scemi ‘sti neonati a voler stare sempre in braccio!

Però la schiena dei grandi ha delle ragioni che il neonato non comprende e a volte dà chiari segni di dissenso a questo bisogno dei piccoli.

Se a questo aggiungete il fatto che gli adulti hanno questa bizzarra necessità di avere ogni tanto le mani libere per, che ne so, comprare il pane, lavarsi i denti, nutrirsi… ecco, avete trovato le ragioni che fanno approdare al babywearing.

Come portare i neonati

Nelle culture dove il portare i piccoli è endemico, quasi sempre che i bimbi sono portati sulla schiena. La donna deve avere le mani libere, agilità di movimento ed un buon equilibrio per riuscire a tornare a lavorare. Nelle società occidentali, in cui il bisogno di lavorare è in genere posticipato di qualche mese, si preferisce portare davanti; in questo modo è possibile “tenere d’occhio” il proprio bimbo ed instaurare un rapporto che passa anche per gli sguardi. Portare sulla schiena i neonati sarebbe possibile, a patto di avere una buona (ottima) pratica oppure un aiuto molto esperto al quale appoggiarsi (come succede tra le donne in Africa ad esempio). Noi comunque consigliamo sempre un percorso a fasi, la prima delle quali prevede il portare davanti, almeno finchè il bambino non è in grado di sorreggere autonomamente il capo.

Una posizione da evitare è quella “a culla”, in cui il bambino è coricato di lato, con le gambe unite. Diversi sono i motivi che rendono questa posizione da evitare:

  • non è protettiva per la displasia dell’anca, in quanto le gambe non sono divaricate come invece accade con altre posizioni
  • non aiuta in caso di reflusso, perchè il bimbo risulta comunque coricato
  • è meno efficace in caso di mal di pancia e coliche, perchè non vi è la compressione del ventre
  • è sbilanciata da un lato e rende il portare meno confortevole per il portatore
  • può portare al fenomeno del “chin-to-chest”, in cui il mento è reclinato e va a toccare il petto. Se provate a mettervi in questa posizione, noterete come è più difficoltosa la respirazione

La posizione da preferire con i neonati è quella pancia a pancia. In questo modo si trarranno i maggiori benefici dall’uso della fascia: la protezione dalla displasia dell’anca, un aiuto per i mal di pancia dei cuccioli ed anche per il fisiologico reflusso che può infastidirli, una posizione bilanciata per il portatore. In questa posizione, non si avrà nemmeno il rischio di una ventilazione imperfetta.

E’ fondamentale non forzare l’apertura delle gambine e rispettare la postura che assumono i piccoli; in genere i neonati assumono una posizione a ranocchio contro il corpo della mamma. Altrettanto importante è evitare che il peso venga scaricato sui piedini; i piedini, infatti, devono essere contenuti, ma non sostengono il peso.

Quale supporto scegliere per portare il nostro piccolissimo?

La fascia lunga è senz’altro il supporto migliore per portare i neonati. Si può scegliere una fascia lunga elastica (in jersey di cotone) oppure una fascia lunga tessuta, realizzata a telaio. La fascia lunga elastica o semi-elastica, pur perdonando piccoli errori di legatura, ha il limite di essere utilizzabile solo per i primi mesi, perchè dopo i 7-8 kg tende a cedere. La fascia tessuta va scelta nelle sue declinazioni più morbide, se deve essere usata per dei neonati. Ottime sono quelle cotone+bambù, che però difficilmente vengono sfruttate per tutto il percorso; altrettanto valide sono quelle 100% cotone con grammatura media o bassa, indicativamente fino a 240 g/m2

Trascorse le prime settimane, è possibile valutare anche l’utilizzo di un semi strutturato (mei tai o half buckle).  Difficile dare un’indicazione precisa sull’età, dipende sempre da bimbo a bimbo; a solo titolo indicativo potremmo dire intorno ai 3 mesi circa. Un semi strutturato utilizzabile precocemente è opportuno che abbia fasce larghe ed avvolgenti, un reggitesta per sostenere il capo e soprattutto un sistema che permetta di restringere la seduta (tipicamente una coulisse).

E i marsupi ergonomici? Noi consigliamo di aspettare qualche mese prima di utilizzare i marsupi ergonomici, anche nei casi in cui sia previsto un riduttore che, secondo il produttore, ne permette l’uso dalla nascita. Il marsupio, infatti, non permette contenimento dei piedini e nemmeno un buon sostegno del capo. Ma soprattutto, nel marsupio, il portato non è avvolto come in un supporto morbido.

Una valida alternativa, che mantiene l’avvolgenza della fascia, ma appare più pratica, è una fascia facilitata prodotta dalla Close Parent, chiamata “Caboo”; si tratta di un’elastica che si allaccia senza legature, grazie a degli anelli. Come per le lunghe elastiche, risulta utilizzabile solo fino ai 5-6 kg.

In definitiva, se desiderate un supporto che possa accompagnarvi per tutto il percorso, dovrete orientarvi su una lunga rigida 100% cotone oppure su un mei tai con coulisse. E non fatevi scoraggiare dalla quantità di stoffa, in realtà è solo una questione di pratica. Un po’ come con i neonati, no?

Buon babywearing a tutti!

 

NEONATO POSIZIONE A RANOCCHIA immagine tratta da www.jeportemonbebe.com
NEONATO POSIZIONE A RANOCCHIA
immagine tratta da www.jeportemonbebe.com

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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