Natale è la festa per eccellenza, ci sentiamo necessariamente più buoni. Se poi in casa ci sono bambini l’atmosfera diventa un po’ magica. Ma ci sono cose a cui fatico proprio ad abituarmi. Ecco la mia top 3 dei tormentoni natalizi di cui farei volentieri a meno!

Al terzo posto: gli auguri via WhatsApp

WhatsApp è il male. Le chat di classe sarebbero un motivo sufficiente per sostenerlo; poi arriva il Natale a toglierti ogni dubbio. Da quando esiste WhatsApp, nel periodo delle feste, è lo strumento di tortura preferito per lo scambio di auguri.

Alzi la mano chi di voi non ha ricevuto messaggini, foto, video o orribili buffe animazioni, per non parlare di meme pucciosissimi con tutti gli animali del pianeta, soprattutto da quei contatti che non ricordavate nemmeno di aver salvato sul vostro smartphone?

Che poi, diventano ripetitivi, a tratti persecutori. Ne arrivano in quantità: ho collezionato auguri in tutte le lingue del mondo e talmente tanti “sereni natali” che poi tanto serena non lo sei per nulla… e siamo ancora lontani anche dalla vigilia. Fateci caso l’immagine o il filmato non sono mai accompagnati da un pensiero personale, qualcosa che ci faccia capire che sì eravamo proprio noi i destinatari di quel messaggio. Macchè… la corsa alla condivisione entrerà di diritto negli sport olimpici invernali.

Fremo nell’attesa di conoscere quale sarà il tormentone di questo Natale, per poterlo condividere… con tutti voi.

Ah dimenticavo “anche a te e famiglia!” of course!

Al secondo posto: i convivi pre-natalizi

Le lucine delle luminarie stanno scaldando le città infreddolite; le nostre case sono addobbate di tutto punto, anche  i panettoni fanno bella mostra di sè in tutti i supermercati, sembra che nulla possa turbare questa magica atmosfera. Quando  in maniera del tutto inaspettata si palesano loro: gli inviti per scambiarci gli auguri di natale!

Feste al nido o alla materna (per i più fortunati, entrambi)… pizzate con la classe della primaria, con la squadra di calcio, con i compagni di judo. Saggio natalizio a danza, a ginnastica artistica, a balli latino americani seguiti da merende tous ensemble (come se non bastasse il saggio)… festa con gli ex colleghi del ’97 e se proprio hai culo, cena con i coscritti. Insomma ogni occasione è buona per sentirsi dire: “vediamoci prima di Natale!”.

Ora, io mi chiedo, e non vorrei risultare per nulla polemica: ma perché mai dovremmo incontrarci prima di Natale? Io a Natale incontrerò già le persone a me care, che sono quelle che vedrò anche prima di Natale e che, guarda caso, continuerò a frequentare anche a feste finite. Quindi se tu non rientri in questo mio personalissimo gruppetto, perché e ribadisco perché vuoi vedermi prima di Natale?

Al primo posto: i pensierini per fidelizzare il cliente

Questa è un’altra delle trovate più in voga negli ultimi anni. Negozi, centri commerciali, parrucchieri ed estetiste in questo periodo accompagnano spesso i nostri acquisti con il simpatico omaggio…natalizio. Che sarebbe anche simpatico se non doveste poi portarlo a casa, dove verrà dimenticato su una mensola della cucina, o finirà infilato a forza nello sgabuzzino raccatta orrori. Perché trattasi sempre e dico sempre di oggetti inutili. Non vogliatemene, ma io ho già i miei problemi con le sculture di pasta di sale e la produzione pittorica dell’artista di casa. Io i vostri graziosi oggettini non so dove ficcarli, ecco. Che poi, graziosi, parliamone…

Talvolta si tratta di pacchianate degne della migliore Moira Orfei. Anche qui mi chiedo perché? Perché il cliente se lo aspetta? Perché è un modo per farlo sentire coccolato?

Ma mi spiegate cosa me ne faccio dell’orologio di plastica con stampato sul quadrante il logo del negozio? O dei sali da bagno “eau de stantio” che dovrebbero allietare il mio bagno rilassante?

Vi prego per il prossimo anno pensateci, e se proprio ci tenete, ve la do io un’idea vincente, per grandi e piccini. CIOCCOLATO! (per me fondente of course). Un cioccolatino di qualità, da mangiare sul momento. Tanto comunque per mangiarlo bisogna scartarlo!

Si lo so a Natale siamo tutti più buoni.

 

 

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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