La domanda sorge spontanea: “Ma se l’allattamento è un atto naturale ed istintivo, a che cosa servono le peer counselor?”

L’allattamento al seno è istintivo, per i bambini; per le mamme, invece, non è proprio così. Nel documento intitolato “strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini” pubblicato nel 2003, l’OMS afferma che “per quanto si tratti di un atto naturale, l’allattamento è anche un comportamento appreso”. Si sottolinea, poi, come sia fondamentale che le donne abbiano accesso alla corretta informazione e debbano ricevere sostegno dalla famiglia, dalla comunità e dal sistema sanitario.
Fino a qualche decennio fa, molte donne crescevano in famiglie allargate dove l’allattamento era la quotidianità; ben prima di diventare mamma, una donna aveva visto poppare parecchi altri bambini, fratelli, nipoti, cugini o figli di amiche e vicine di casa. Consuetudine, aiuto pratico e condivisione sono i migliori amici dell’allattamento.
Oggi difficilmente ci troviamo di fronte a scenari simili e, spesso, il primo allattamento di cui si fa esperienza diretta e continuativa è il proprio allattamento.
Da qui nasce il bisogno di creare reti di sostegno che coinvolgano, appunto, non solo operatori sanitari, ma anche mamme di sostegno e gruppi di auto aiuto.
Nel documento dell’OMS citato precedentemente si afferma infatti che le donne

“Dovrebbero inoltre avere la possibilità di potersi rivolgere a persone preparate – come operatori sanitari qualificati, “consulenti laici”, peer counselor (consulenti alla pari) e consulenti professionali in allattamento – che contribuiscano a rafforzare la fiducia della madre, a migliorare i metodi di allattamento e a prevenire o risolvere eventuali problemi”.

Ma chi sono queste peer counselor?

Partiamo dal nome. L’espressione “peer counselor” funziona benissimo nei paesi di lingua anglosassone, ma la traduzione in italiano “consulenti alla pari” suona proprio male. Nel dizionario Garzanti, alla voce “consulente” possiamo leggere “professionista che viene consultato per ricevere consigli e chiarimenti sulla materia di sua competenza. Come si concilia questa definizione con l’essere “tra pari”? Per noi non si concilia, per questo all’espressione “consulente alla pari”, noi preferiamo “mamma di sostegno” oppure “peer counselor” all’inglese.

Una peer counselor è una mamma con una propria esperienza personale di allattamento che desidera essere d’aiuto e di sostegno ad altre donne nella quotidianità dell’allattamento, in un rapporto “alla pari”, da donna a donna, da mamma a mamma.

La mamma di sostegno ha anche frequentato un corso di formazione tenuto da professionisti in allattamento, tipicamente consulenti professionali IBCLC, per acquisire competenze teoriche di base, in modo da poter fornire un supporto valido e informato. Il corso, inoltre, serve a riconoscere e stabilire dei limiti, la mamma di sostegno, infatti, deve avere ben chiaro dove finisce il supporto tra mamme e dove deve invece iniziare un percorso con un operatore sanitario competente.

La peer counselor, infatti, non sostituisce in alcun modo la figura dell’ostetrica o della consulente IBCLC, che sono le figure di riferimento per la risoluzione di tutti i problemi che riguardano l’allattamento. La mamma di sostegno ha invece altre funzioni, soprattutto quella di ricostituire il cerchio di donne, la comunità femminile che circondava ogni mamma fino a qualche decennio fa. Questo può essere fatto di persona, via telefono o, ancor meglio, organizzando gruppi di auto aiuto periodici; quest’ultimo strumento è importantissimo anche per creare legami tra neo mamme: sappiamo bene quanto la condivisione sia una vera e propria necessità nei primi mesi da mamme.

Noi crediamo fortemente nella figura della mamma di sostegno, ovviamente. La nostra intera associazione si basa sul concetto che l’aiuto tra mamme sia un grande motore di fiducia. Spesso una pacca sulla spalla, un abbraccio e una parola detta al momento giusto sono in grado di ridare ad una mamma la giusta carica e la voglia di provarci ancora una volta.

Perchè noi sappiamo che le mamme hanno gli strumenti giusti e ci impegnamo affinchè anche loro lo sappiano!

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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