Ci siamo quasi, tra qualche giorno si parte. Destinazione: Irlanda.

Già, Irlanda… on the road… una previsione di circa 2600 km in auto per un giro dell’isola di smeraldo. 8 tappe in 14 giorni voli compresi.

E anche quest’anno, la comunicazione della meta scelta si accompagna ad una serie di espressioni perplesse, strane domande, frasi dubbiose e immancabile arriva anche qualche critica.

“Ma non puoi fare una vacanza normale?”

“Ma portate A N C H E il bambino?”

In questi ultimi anni, sono passata dal fastidio iniziale, ad una fase di spiegazioni chilometriche fino alle spallucce con sorrisino d’accompagnamento. Talvolta rimandavo anche alla lettura di un articolo che avevo trovato davvero interessante sul perchè sia importante viaggiare con bambini.

Ma quest’anno ho cambiato direzione.

Dopo attente riflessioni sono giunta alla conclusione che, in effetti, viaggiare con bambini è davvero una cosa INUTILE.

6 buoni motivi per i quali non vale la pena viaggiare con i bambini

1. Tanto non se lo ricordano

Si sa, i ricordi della prima infanzia sbiadiscono inesorabilmente e nelle menti dei bambini non ne trovi più traccia negli anni a venire. La memoria dei bambini è labile.

Alessio di sicuro non si ricorderà nulla dei templi di Bangkok, della gita in bici intorno al lago di Bled, della magia dei mercatini natalizi di Colmar e dei giochi sulla spiaggia di San Sebastian, con bambini di mezza Europa.

E ugualmente, nessun ricordo rimarrà degli abbracci e delle coccole con mamma e papà… ecco, ora che ci penso… varrà la pena risparmiare del tempo e smettere anche con queste pratiche? 

E a chi provasse a dirvi “sì, ma anche se fosse che lui non ricorderà, tu potrai ricordarlo e gioirne”, rispondete che ormai siete un genitore. Non avete alcun diritto di continuare a fare qualcosa che vi completa e ti gratifica come persona. Abnegazione e annichilimento T.O.T.A.L.I.

Le tue passioni di viaggio puoi anche tenertele per te, ci ripenserai quando saranno grandi… forse. Perchè del resto hai deciso tu di avere dei figli, se pensavi di voler viaggiare potevi anche non farlo no?

2. Viaggiare con bambini costa troppo

Una bella vacanza “normale” e anche vicina è senz’altro molto più economica. Magari in un family hotel ad Ortisei…

I voli low cost prenotati per tempo, d’altronde, non esistono. E anche il fatto che spesso, all’estero, i bambini sotto i 6 anni non pagano è una voce falsa e menzognera.

3. Ai bambini viaggiare NON piace

A tutti, eh. Indistintamente. Dai, in fondo i bambini sono un po’ tutti uguali, ‘sta cosa dei gusti personali dei bambini è una leggenda metropolitana.

Tutti i bambini odiano viaggiare, odiano gli aerei, le navi, i castelli medievali con rievocazioni di giostre dell’epoca, i punti panoramici, le scimmie di Lopburi, gli elefanti di Chiang Mai e le foche a Inishmor. E vogliamo parlare dei parchi gioco in Svizzera,  lì odio profondo. Ma proprio cose che non possono tollerare, una pena davvero. Quando ho proposto ad Alessio di andare a Legoland a Berlino, mi ha guardata con compatimento, ve lo giuro.

viaggiare con i bambini

Io ormai ho capito che quando mio figlio mi chiede “quando partiamo, mamma?” lo fa solo per farmi piacere. O quando simula di essere in aereo  con tutti i suoi pupazzi sul Boing Divano 747. In realtà è un gioco catartico per superare il trauma di qualcosa che gli faccio patire troppo spesso.

4. I bambini sono irrispettosi

E’ una cosa risaputa che i bambini in aereo o in treno rompono le scatole. Così, a prescindere. Cioè, li vedi imbarcarsi e sai benissimo che saranno rumorosi, fastidiosi, piagnucolosi e irrispettosi. E tu, genitore, devi fartene carico ed evitare accuratamente ogni occasione di possibile disturbo a terzi. Io ad esempio sto valutando di chiudermi in casa…o di chiuderci il quattrenne.

E’ evidente a tutti, tra l’altro, che un bambino disturba mooooolto più del tuo vicino di sedile, adulto, particolarmente affezionato al suo sudore e che deve aver ingaggiato una personale guerra contro sapone e dentifricio. Altrettanto, dicasi di quella cara signora sul FrecciaRossa che si diletta lungamente ascoltando tutte le 46 suonerie del suo nuovo smartphone, ad alto volume, certo, quanto alto? molto alto, per meglio apprezzarne la musicalità. Per non parlare dell’incravattato uomo d’affari che in treno parla al telefono di azioni e titoli… mi stavo giusto domandando come andassero le azioni di Unicredit (dopo l’attacco hacker ndr Ronny). Che poi si sa, anche se un pelo di disagio lo provi, la tolleranza è alla base della convivenza. Tra adulti, ovviamente.

5. I bambini si ammalano/i bambini si perdono

Chiaramente tutto ciò accade solo in viaggio. E non nelle “vacanze normali” e magari vicine. Quei pazzi che portano i bambini in viaggio si espongono a questi rischi periodicamente, dei veri irresponsabili.

Come a Milano fanno la disinfestazione dalle zanzare, a Cesenatico si attua la disinfestazione dagli inconvenienti di qualsiasi tipo. Otiti, febbri, cagarella sono totalmente bandite sulla riviera, da maggio a settembre. Per i bambini autoctoni, si torna alla normale incidenza influenzale verso il 10 settembre, una volta ricominciate le scuole.

viaggiare con i bambini

6. I bambini hanno bisogno (solo) di mare

Come dicevo prima, facciamocene una ragione, siamo genitori e abbiamo delle responsabilità. Il totale annichilimento è l’unica via che possiamo percorrere. Quindi, il fatto che a noi stare in spiaggia per tempi prolungati e per diversi giorni crei insofferenza, intolleranza e “prurito alle piante dei piedi” non trasparirà per nulla dal nostro comportamento. Non influirà affatto sul mood della vacanza. Non genererà alcuna tensione in famiglia. Il motto sarà:

Sorrisi Durbans a profusione, anche nella totale insoddisfazione.

D’altra parte, è impensabile credere che si possa progettare un viaggio in cui trovino spazio gli interessi di tutti, grandi e piccini, giusto?

Vedete? E’ molto meglio che io aspetti qualche anno per viaggiare con il pargolo… quando sarà meno fastidioso, irrispettoso e già ben abituato a viaggiare 😉

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Giorgia

Sono Giorgia, adoro i miei cani, il buon cibo, il mare, il sapere, Netflix, i viaggi itineranti e scrivere. Sono un vulcano di idee e progetti, ho sempre qualcosa di nuovo da conoscere e studiare, amo studiare quasi quanto amo gli stuzzichini dell'aperitivo. Ho qualche problema con l'agenda, ma non manco mai un appuntamento. Chi mi ama lo fa senza condizioni.

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