Che io sia amante della montagna non dovrebbe essere un mistero, quindi dopo avervi portato a conoscere le meraviglie della Val di Fassa, oggi vi voglio raccontare di una gita molto interessante: il trenino rosso del Bernina. Per noi fortunati abitanti della Brianza, si può fare anche in una giornata, alzandosi molto presto la mattina e tornando la sera. Ma noi con tre bambini di 8 anni, 3 anni e 18 mesi abbiamo preferito approfittare di tre giorni di vacanza nel mese di agosto.
Abbiamo prenotato per due notti un b&b appena fuori Tirano in modo da essere molto vicini e e poter così prendere il primo treno della mattina alla stazione di Tirano.
I biglietti li abbiamo acquistati direttamente dal sito del b&b San Bernardo dove, oltre alla cortesia dei gestori, si trova un’utilissima guida gratuita redatta proprio da loro. Il b&b offre anche una colazione vegana a richiesta e quindi non potevo certo chiedere di meglio.
Che cosè il trenino rosso del Bernina?
Il trenino rosso del Bernina collega Tirano a St. Moritz in poco più di due ore.
E’ il treno più alto d’Europa senza l’uso della cremagliera in quanto raggiunge i 2253 m s.l.m dell’Ospizio Bernina. Noi abbiamo trovato una bella giornata di sole che ci ha fatto apprezzare molto i colori vivaci della montagna estiva che noi amiamo.
La ferrovia attraversa paesi di montagna e paesaggi molto suggestivi, è aperta tutto l’anno e quindi ogni stagione ha la sua peculiarità. Noi abbiamo provato ad immaginare il paesaggio tutto innevato e devo dire che credo possa essere estremamente suggestivo.
Abbiamo viaggiato nella più economica carrozza di linea, si può scendere dal treno nella stazione che si desidera ed attendere poi uno dei treni successivi per proseguire il percorso.
Inutile dire che non è un viaggio passeggino friendly, ci sono dei punti durante le escursioni dove proprio il passeggino non ci sarebbe stato di alcun aiuto, che tradotto significa che ci avrebbe proprio intralciato.
L’itinerario del trenino rosso del Bernina
L’itinerario si snoda in 14 fermate, macchina fotografica sempre pronta perché i paesaggi si aprono in modo anche inaspettato:
TIRANO. Il punto di partenza dall’Italia
CAMPOCOLOGNO. Primo paese svizzero del canton Grigione
CAMPASCIO
BRUSIO. Qui il treno passa su un bellissimo viadotto elicoidale e poi lungo la ferrovia si vedono dei tipici crotti della Val Poschiavo
LE PRESE. la ferrovia lambisce il lago di Poschiavo
POSCHIAVO
CAVAGLIA. La nostra prima fermata per ammirare, dopo una breve passeggiata, le marmitte dei giganti ovvero 28 piccole e grandi buche nella roccia scavate dalle glaciazioni.
Ai bambini sono piaciute molto perché pensare che il ghiaccio le ha formate e i giganti poi le hanno utilizzate…bhe fa molto mistero! Per visitare tutte le marmitte si passa per un terreno roccioso e per ammirare quelle interiori, nel quale il fiume scorre, si deve scendere una lunga scala.
Come dicevamo prima qui di certo il passeggino non è un alleato. Prima di iniziare la visita, potete rivolgervi al centro informazioni che vi darà un libretto per i bambini da compilare, mediante apposite stazioni-gioco, lungo il percorso. Abbiamo sostato a Cavaglia un paio di ore, approfittando anche per consumare il pranzo al sacco nel prato davanti alla stazione.
ALP GRUM. Sosta per gli amanti dell’escursionismo, il panorama è spettacolare con il ghiacciaio del Palu e la cascata estiva che si tuffa nel lago. Qui la foto e d’obbligo.
OSPIZIO BERNINA. La “vetta” del viaggio, altezza 2253 mslm, panorama bellissimo. Prati, fiori, il ghiacciaio Piz Cabrena e due laghi: il lago bianco, lago artificiale dalle acque azzurre e il lago nero, lago naturale dalle acque scure. Il contrasto è notevole.
BERNINA LAGALB. stazione sciistica invernale.
BERNINA DIAVOLEZZA. fermata per gli amanti dello sci invernale o del trekking in estate. La funivia porta a 3000 metri di altezza.
MORTERATSCH. La nostra seconda fermata.
Dalla stazione parte un semplice a largo sentiero che in circa un’oretta porta alla lingua del ghiacciaio Bernina. il sentiero è fiancheggiato dal torrente gelato che scende dal ghiacciaio. Noi ci abbiamo impiegato un po’ di più seguendo il ritmo dei bambini e abbiamo sostato un po’ per farli giocare con i sassi del laghetto appena sotto la lingua del ghiacciaio.
Anche qui, come per le marmitte dei giganti, i bambini possono compilare il libretto alle stazioni-gioco dislocate lungo il sentiero. Al Morteratsch, nel periodo estivo, è aperto un caseificio dove abbiamo fatto merenda in attesa del treno.
PONTRESINA
ST. MORITZ. La famosa località vip è il termine del viaggio.
Noi a St. Moritz non siamo arrivati. Ci siamo soffermati di più nella nostra camminata verso il ghiacciaio Bernina e abbiamo sforato il tempo che ci eravamo prefissati per l’escursione.
I bambini erano stanchi e ci siamo fermati un po’ per farli giocare (o poppare). Viaggiare con i bambini significa anche accogliere i loro ritmi, nel nostro caso avevamo il vincolo del viaggio di rientro a ritroso di altre due ore e non avremmo avuto comunque tempo per visitare St. Moritz e prendere l’ultimo treno per Tirano.
Poco male, ci andremo in un altro viaggio alla scoperta dell’Engadina.
Il nostro consiglio è di prendere il primo treno della mattina e portarvi il pranzo al sacco perché i prezzi, anche solo di un caffè, non sono molto popolari nelle stazioni. Il caseificio lo abbiamo trovato più abbordabile in realtà, ma preferibilmente per una merenda.
Non ci resta che augurarvi un buon viaggio!