Oggi ospitiamo Simona, un’amica, una mamma e un’educatrice perinatale HypnoBirthing. Ci porterà alla scoperta di questo metodo che per prima ha utilizzato per prepararsi alla nascita del suo bambino e che oggi insegna alle donne che si preparano al parto. Ma cos’è HypnoBirthing? facciamocelo raccontare direttamente da lei:

“Tutto ha inizio con le due righe sul test di gravidanza o con la magica parolina “incinta +…”.

Da lì, per quanto desiderato e cercato, tutte sappiamo dentro di noi che l’arrivo di un figlio cambierà la nostra vita, sicuramente in meglio eh, però è certo che la cambierà. Dipende poi da ognuno di noi come vivere questi cambiamenti. Alla fin fine, se non siamo sempre noi a decidere quali esperienze la vita ci mette davanti, siamo invece responsabili del modo in cui decidiamo di viverle.

Viviamo sempre di corsa, con ritmi serrati tra vari impegni. Anche i momenti di svago e di tranquillità vengono programmati, per essere sicuri che non intervenga nient’altro. Nulla va lasciato al caso. Siamo al comando di una macchina che deve funzionare perfettamente: la quotidianità.

Quando la gravidanza porta con sè messaggi diversi da quelli a cui siamo abituati, facciamo fatica a sentirli e abbiamo la tendenza ad ignorarli.

Ecco perché un corso preparto che miri a rimettere la donna al centro della sua gravidanza accompagnandola nella ricerca delle proprie risorse e della fiducia nelle proprie capacità, potrebbe fare la differenza.

Per me la differenza l’ha fatta il corso preparto con metodo HypnoBirthing, a tal punto che ho desiderato diventare a mia volta educatrice perinatale usando questo metodo.

HypnoBirthing cos’è?

Cercavo un corso preparto che coinvolgesse anche il papà dall’inizio alla fine e che gli desse degli strumenti validi per essermi di supporto in sala parto. Mi sono imbattuta nel corso HypnoBirthing e, probabilmente come state facendo voi in questo preciso istante, mi sono chiesta: “hypno cosa?!?”

HypnoBirthing ha come fondamenta 3 concetti base: la respirazione, la visualizzazione e l’autoipnosi.

Primo: Respirazione

La respirazione è importante già in gravidanza, ma durante il parto diventa fondamentale.  A livello fisico scioglie le tensioni e crea spazio al bambino nella pancia. Deve essere proprio una respirazione di pancia. Ma una respirazione consapevole e profonda aiuta non solo a livello fisico ma anche emotivo.

“Prova a fermarti solo per un minuto e osserva la tua normale respirazione. Fai questa pausa di osservazione in diversi momenti della giornata: quando sali le scale, quando hai appena avuto una contrazione “preparatoria”, quando sei agitata o nervosa. Dopo che hai osservato il tuo respiro nelle condizioni normali di vita, prova almeno 3-4 volte al giorno a fermarti e fare dei bellissimi respiri profondi direzionando l’aria dentro alla pancia, ispirando profondamente ed espirando senza pause tra di loro. Mantieni la concentrazione sulla respirazione. In-out un paio di volte. Provaci fino a che riesci a sentire come la pancia si gonfia. Segui i segnali del tuo corpo. Ispira ed espira nel ritmo da lui richiesto. Osserva cosa senti, a livello fisico ed emotivo.  Questo tipo di pratica è utile nella vita quotidiana. Fermare i pensieri frenetici, ci aiuta a centrarci nel cuore, a sentire le tensioni dentro al corpo e ad ascoltarne il messaggio.”

La gravidanza richiama le donne a rallentare per ascoltarsi, accogliendo i cambiamenti con positività. 

La respirazione profonda dà la possibilità di vivere il parto in prima persona, rendendo la nascita un atto consapevole, vissuto in pieno come una gioiosa realizzazione e trasformazione da donna a mamma. La respirazione è un utilissimo strumento per vivere e accettare il dolore del parto, in modo da farlo sentire meno potente.

Secondo: Visualizzazione

La visualizzazione aiuta a costruire mentalmente l’immagine del parto che si desidera. La respirazione anche qui è fondamentale, perché aiuta a fermare i pensieri in modo da potersi concentrare su quello che si desidera. Tantissime volte succede che facciamo molta fatica a dire quello che desideriamo per noi nel futuro, esprimendo molto tranquillamente quello che non vogliamo. I vari esercizi di visualizzazione aiutano a focalizzare il pensiero sullo scenario che si desidera vivere.

Un altro obiettivo importante delle visualizzazioni è quello di prendere coscienza delle nostre paure, capire da dove arrivano, accettarle e fare in modo che smettano di condizionarci. Come? Spiegando il processo fisiologico della nascita e capendo che tante di queste paure le abbiamo fatte nostre solo per sentito dire.

Terzo: Autoipnosi

Veniamo ora alla parte che alcune volte spaventa chi sente la parola HypnoBirthing.

La parte Hypno del corso non ha niente a che fare con l’ipnosi da palcoscenico. Nessun “Al mio tre dormirai e quando ti sveglierai penserai di essere una rana”, niente schiocchi di dita e altre amenità di questo tipo.

Si tratta, piuttosto, di uno stato profondo di rilassamento, l’autoipnosi. Uno stato che noi tutti viviamo quasi quotidianamente quando siamo immersi nei nostri pensieri e svolgiamo, come in automatico, alcune attività (lavare i piatti,  lavare i denti etc).

Purtroppo mi tocca darvi una brutta notizia: non sperate di partorire senza rendervene conto (per i miracoli ci stiamo attrezzando 😉 ). D’altra parte, non sarebbe nemmeno così piacevole svegliarsi d’improvviso con un frugoletto tra le braccia.

L’ipnosi, però, può aiutare ad abbandonarsi completamente, senza usare la mente per controllare le cose, con totale fiducia nel proprio corpo e nel proprio bambino.

Vi potrete immergere in questo stato di rilassamento profondo quando ne sentirete il bisogno, rimanendo, però, sempre connesse al modo esterno. Riuscirete a raggiungere questo stato profondo di rilassamento sempre più facilmente man mano che praticherete la visualizzazione insieme alla respirazione profonda.

Quarto…

Sì, lo so che avevo detto che i concetti base sono tre, ma non posso non parlare dell’importanza del papà. Una colonna portante al fianco della sua compagna nel momento in cui viene al mondo il loro bebè.

Una delle peggiori sensazioni che si possono avere è quella dell’impotenza, soprattutto nei confronti di chi si ama. Una sensazione che spesso i papà sperimentano durante il travaglio ed il parto. Ecco perchè credo sia importante per loro sapere che ci sono diverse cose che possono fare per essere di supporto.

Cose semplici, che lo facciano sentire a suo agio, che gli risultino naturali. Qualsiasi piccola cosa assumerà una grande importanza nell’accompagnare la mamma ed il bambino nel percorso del parto ed il papà sarà ben felice di essere un reale sostegno e supporto alla sua compagna, rendendosi così parte attiva nella nascita del bimbo.

Chissà mai che, cosi facendo, la percentuale di papà che svengono in sala parto, diminuisca notevolmente. Noi ci crediamo!”.

Per informazioni più dettagliate o per prendere contatto con Simona, visitate la sua pagina Facebook e il suo sito www.partohypno.com

 

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