Cosa fai quando hai un blog che tra i suoi temi di punta ha il babywearing? Frequenti i i principali gruppi Facebook che trattano proprio di babywearing!

Piazze più o meno chiuse dove nel tempo cominci a conoscere seppur sempre virtualmente le persone che quotidianamente passano da lì. Le riconosci, sono tante, alcune ti colpiscono di più, altre meno, col tempo nasce anche qualche simpatia.

Chi frequenta i gruppi Facebook sul babywearing?

Trovi mamme alle prime armi che cercano un sostegno, una parola di incoraggiamento, a volte solo un commento gentile, timide e insicure, nelle loro legature un po’ traballanti.

Mamme alla ricerca del marsupio perfetto, quello super accessoriato, da indossare da oggi a per sempre e che vada bene anche al papà, alla nonna e magari al fratellino più grande, quello che quest’anno andrà alla primaria.

Poi ci sono le babaywearing addicted, quelle che hanno degli stash che valgono più o meno come un monolocale, loro hanno sempre la fascia più introvabile, conoscono ogni blend , e scovano sempre il pre-order più esclusivo, venerate dalle altre utenti come vere rock star.

Poi ci sono le indecise, quelle che oggi si sono innamorate dell’arcobaleno, ma che domani preferiscono un colore più estivo e allora “chi mi spamma di giallo?”, ma poi forse è meglio pensare al futuro allora “mi sa che mi butto sulla canapa”, accidenti che indecisione forse “era meglio un 335  gr/m2 così tra qualche mese reggerà ancora?“, ma forse “sono meglio gli orli didattici?” E nel mentre il piccolo cresce bene anche senza fascia naturalmente, ma la sua mamma prosegue la sua ricerca della fascia perfetta.

Ed infine ci sono loro, quelle che devono commentare, sempre, le dispensatrici di commenti ad cazzum ovvero: se stavi zitta ci guadagnavamo tutti!

Delle dispensatrici di commenti ad cazzum

Si palesano con commenti lapidari che hanno il tono di una condanna senza appello. Inchiodano lì, nero su bianco, affermazioni che quando le leggi un brivido ti percorre la schiena, appaiono munite di falce per sradicare ogni speranza nella poveraccia che, dopo essersi studiata 18 tutorial si era mummificata con un’elastica sfoderando un timido sorriso. Ma loro no, loro la devono massacrare. Il commento che va per la maggiore si riassume più o meno così: “io ti consiglio una consulenza perché la TUA  legatura non va bene, rischi di fare male al bambino!

“R I S C H I O  D I  F A R E  M A L E… AL MIO BAMBINO”

Se tutto va bene, la mummificata di cui sopra tagliuzza la 40 settimane prestatale con amore dall’amica d’infanzia e pianta sul nascere l’esperienza di babywearing. In alternativa, cade in depressione pensando che avrebbe potuto danneggiare il suo bambino. No ma grazie eh, utile un commento così!

Ma le commentatrici ad cazzum, non contente arrivano ovunque.

Le trovi a commentare foto di bimbi caricati in marsupio; qui i commenti che riscuotono più successo sono:

devi legare il fascione sotto il seno così è troppo basso” (la foto ovviamente ritrae una mamma che indossa CORRETTAMENTE il fascione ad altezza vita)

non va bene questo marsupio la seduta non va da incavo ad incavo, questo supporto è troppo piccolo”  (MA SICURO,  soprattutto quando il supporto è regolabile e il bimbo in foto avrà sì e no 6 mesi. Nel mentre la madre, corre a controllare se ha ancora la possibilità di restituire il marsupio per prenderne uno più grande… un bel TODDLER, che, una volta ricevuto, si accorgerà di poter usare fra un anno e mezzo o forse due…)

Il meglio però lo danno quando consigliano supporti che loro stesse non hanno mai provato, ma che fa figo consigliare perché appena immessi sul mercato o perchè “la mia vicina di casa lo ha usato con il primo figlio…” E via a suggerire acquisti che spesso finiscono negli album di vendita con la tipica frase “non è scattato l’amore”, che il più delle volte in realtà significa, ho sbagliato acquisto.

Siccome i commenti ad cazzum sono sicuramente sfogo di una frustrazione mal gestita, eccole che contestano con estrema sicurezza anche chi, magari di esperienza ne ha un po’, anche chi magari si è anche formata presso una scuola di babywearing, istruttrici, consulenti (quelle reali eh, non formate presso la “radioelettra” del babywearing), anche chi è al terzo figlio, tutti portati, e che sfodera una DH da urlo.

Si perché chi commenta ad cazzum lo riconosci e quando lo riconosci, se possibile lo eviti.

Ecco care le mie commentatrici ad cazzum, due parole ancora le spendo, sai mai vi capitasse di leggere l’articolo.

Per approcciare persone  di cui non sapete nulla occorre innanzitutto un po’ di ascolto e, se vi avanza, pure un po’ di empatia. Spesso le persone verso le quali sputate sentenze, si sentono già inadeguate di loro e certe frasi lapidarie contribuiscono solo ad accrescere un senso di malessere. Anche se queste frasi fossero vere, calzanti ed informate… e, davvero, non sempre lo sono.

E per finire, già è difficile consigliare supporti che si conoscono personalmente, perchè ogni persona è differente e non è detto che ciò che funziona per me, funzioni per Pinco Pallo. Ma, a maggior ragione, a commentare supporti che non si sono mai visti, si richia davvero di dire un sacco di cazzate! Si può scrivere cazzate? 😉

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Giovanna

Giovanna alias Giò, amo viaggiare, scrivere, leggere, preparare dolci e mangiare cioccolato fondente. Ho anche una certa propensione ad accumulare scarpe, Quando mi appassiono ci metto l'anima, ma non cedo facilmente alle mode passeggere o alle lusinghe. La mia prima risposta e' sempre no, da buona bilancia amo ponderare tutti i pro e i contro almeno millemila volte. Chi mi ama lo fa per sempre.

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