Spunti e idee per scegliere il centro estivo perfetto per i nostri bambini

Siamo quasi arrivati a giugno, da tempo immemore, il mese atteso con trepidazione dagli studenti italiani di ogni ordine e grado. Giugno, infatti, segna la fine della scuola e l’inizio delle attesissime vacanze estive. Se ripenso alla mia infanzia e alla mia adolescenza, ho un bellissimo ricordo degli ultimi giorni di scuola e delle lunghe vacanze estive. Le cose sono un po’ cambiate da quando sono nati i miei bambini. Giugno, infatti, diventa il mese della fatidica domanda: “E ora, dove mando mio figlio?”.

Da una parte si tratta di una questione logistica, soprattutto per i genitori lavoratori, a maggior ragione quando non si hanno nonni o babysitter a cui fare riferimento. Ma non è solo questo, spesso ci poniamo anche la questione che i bambini si annoino, che non abbiano abbastanza stimoli, che patiscano l’assenza dei coetanei.

I centri estivi sono una valida alternativa. Organizzati solitamente per bambini dai 3 anni in su, sono oggi una soluzione a cui molte famiglie ricorrono durante le vacanze estive o, per lo meno, per una parte di esse.

Quando ero piccola io, le opzioni erano davvero minime, in questo senso, e la scelta era davvero semplice, per non dire obbligata. C’era l’oratorio e stop. Al limite potevi scegliere se andarci solo al pomeriggio oppure tutto il giorno. Ma non c’era altro da decidere.

Oggi non è più così, e quindi ci si trova a valutare più alternative, più opzioni, più soluzioni. Ma come scegliere il centro estivo migliore? Vediamo insieme come muoversi.

Come scegliere il centro estivo

Negli ultimi anni l’offerta  in questo settore è cresciuta in maniera esponenziale: centri estivi in natura oppure focalizzati sull’inglese, con educatori madrelingua; progetti che vertono sulle arti o sugli sport, organizzati in piscina o presso centri polifunzionali. Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti. E anche per tutti i costi…

Il prezzo dei centri estivi può essere anche molto elevato, in base alle attività proposte, alla location in cui si svolgerà, ai servizi offerti. E, talvolta, anche in base al “prestigio” dell’ente erogante. Sarebbe ingenuo e utopistico pensare che il contributo richiesto per i centri estivi non sia un parametro importante nella valutazione.

Ma una volta stabilito il budget, come possiamo scegliere il campo estivo più adatto a noi?

Il bambino al centro

Il punto da cui partire è sempre il bambino: considerare cosa lo appassiona, quali sono i suoi gusti e le sue preferenze, cosa gli piace fare. Per quanto a noi possa piacere l’idea di un centro estivo basato su arti e spettacolo, non è detto che il nostro bambino, super-appassionato di sport, apprezzerà allo stesso modo. Per questa ragione il bambino dovrebbe essere messo al centro della scelta, coinvolgendolo nelle valutazioni, magari partecipando con lui alle presentazioni che, a volte, vengono fatte prima dell’apertura delle iscrizioni.

L’ambiente educativo

L’ambiente in cui il nostro bambino trascorrerà gran parte della giornata è un aspetto cruciale. L’ambiente non solo inteso come lo spazio che accoglierà i bambini, ma soprattutto come ambiente educativo.

Il centro estivo è sicuramente una necessità per i genitori, ma per chi sta valutando quale centro estivo scegliere è chiaro che non si tratta di un “parcheggio”. Per questa ragione, il centro estivo dovrebbe avere anche una valenza educativa.

Non parliamo di servizi super organizzati, dove la giornata è frenetica e scandita da ritmi programmati minuto per minuto. Ricordiamoci che i nostri figli hanno alle spalle parecchi mesi di scuola, sono stanchi e possono non aver voglia di immergersi in un nuovo contesto iper organizzato e che richiede prestazione continua. Decisamente meglio un ambiente che sappia intrattenere in modo divertente e creativo, ma senza troppe pretese; un luogo che sia capace di accogliere e sostenere i bisogni e le diversità di ognuno.

Ovviamente, tutti i centri estivi prevedono delle attività strutturate e ben vengano. Ma facciamoci dire dagli organizzatori anche cosa accade se un bambino non ha voglia di partecipare ad una data attività, se è accettato il fatto che qualcuno possa stare a guardare o fare altro di non programmato. Perchè il centro estivo dovrebbe essere un luogo in cui i bambini soprattutto si divertono e non deve essere un prolungamento della scuola. Imparare, certo, ma in modo rilassante e divertente.

Per questo, un centro estivo dovrebbe sempre offrire la possibilità di stare insieme ad altri bambini e di giocare in totale libertà, con leggerezza. In mezzo ad attività strutturate proposte dagli adulti, dovrebbero anche essere previsti dei momenti di gioco libero. Perchè alla fine, cosa c’è di più divertente e creativo del gioco libero?

Il personale

Un altro fattore da tenere in considerazione è il personale coinvolto nei centri estivi, che potrà lasciare nei nostri bambini un’impronta positiva ed un bel ricordo. Non sottovalutiamo questo aspetto, pensando che tanto un posto potrebbe valere l’altro o che si tratta di poche settimane. Una buona idea potrebbe cercare di capire chi si occuperà operativamente dei bambini e scambiarci quattro chiacchiere, un po’ come quando valutiamo la scelta di una scuola, durante gli open day. Ovviamente la scelta di un centro estivo non può essere equiparata alla scelta di un istituto scolastico: le richieste sono diverse, l’eventuale errore di valutazione ha sicuramente un peso inferiore. Tuttavia, sapere che il nostro bambino o la nostra bambina sono con persone che ci hanno fatto una buona impressione ci aiuterà ad essere più sereni, soprattutto se il nostro bambino è piccolo.

A cosa prestare maggiore attenzione

A volte gli ambienti super organizzati possono risultare parecchio ripetitivi nelle attività proposte. Se all’inizio può essere tutto molto stimolante alla lunga risulterà noioso con la possibilità di ritrovarsi un bambino annoiato e scontento. Soprattutto se il bambino dovrà frequentare per tante settimane.

Iniziare un centro estivo richiede per nostro figlio, soprattutto se ancora piccolo di età, un inserimento in un nuovo ambiente con ogni probabilità per nulla conosciuto, e con figure di riferimento nuove rispetto a quelle avute durante l’anno scolastico. Teniamo pertanto in conto una sua possibile fatica, soprattutto all’inizio. In caso di un ambientamento un po’ più difficile, un contesto sufficientemente flessibile ai bisogni e ai tempi di ognuno aiuterà sicuramente il nostro bambino a trovare un equilibrio e godersi così la nuova avventura con una buona dose di entusiasmo.

Per concoludere pensiamo che il campo estivo possa essere un’ottima esperienza, che permetterá ai bambini di trascorrere ore spensierate all’insegna di nuove piccole e grandi scoperte e che senz’altro favorirá la nascita di nuovi legami di amicizia, ma ricordiamo che il momento più bello per tutti sarà il poter trascorrere una parte dell’estate in vacanza insieme alla propria famiglia.

Buona scelta!

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