E’ estate, il caldo è arrivato e ci si rinfresca in piscina oppure, per chi è già in vacanza, al mare. Ma se i bimbi non sanno ancora nuotare? se sono troppo piccoli? Quali sono gli accorgimenti da osservare?

Io, e chi mi conosce lo sa, non sono affatto una mamma ansiosa, tranne forse quando si tratta dell’acqua. Sì ecco l’acqua, forse perché non è proprio un elemento che sento mio, mi mette un po’ di apprensione. Mio figlio grande ormai nuota, ammetto che ho un po’ insistito io per fargli fare qualche corso di nuoto perché per me era importante che in acqua sapesse gestirsi e stare a galla, per il resto non mi interessa che diventi un campione. I piccoli invece ancora non hanno imparato a nuotare e per loro utilizzo degli ausili al galleggiamento in acqua, e per i meno tecnici mi riferisco a salvagenti e affini, ma scopriamoli insieme.

Quali ausili al galleggiamento utilizzare per ogni fascia d’età

Quali sono gli ausili migliori da utilizzare? e da quale età ne si consiglia l’uso? l’argomento non è affatto banale, per questo abiamo scelto di affidarci ad un esperto.

Ho chiesto ad Elena Patelli, dottoressa in fisioterapia e istruttrice di acquaticità neonatale presso Acquaclub Il Parco di Biassono (MB), di rispondere a qualche domanda, utile per me e spero anche per voi che magari sarete meno ansiose, ma comunque interessate a saperne di più sul vasto panorama esistente in commercio.

D: Elena, da quale età si possono iniziare ad utilizzare gli aiuti al galleggiamento per bambini e quale posizione è meglio che il bambino assuma in acqua?

R: Prima di tutto è bene sottolineare che gli aiuti al galleggiamento non vanno mai utilizzati senza il controllo da parte di un adulto. Fino ai 3 mesi usiamo solo le braccia di mamma e papà, successivamente possiamo iniziare ad utilizzare gli ausili. Le posizioni che possono assumere i bambini sono tante, orizzontale, verticale, supina. Molto dipende dal tipo di ausilio utilizzato e dalla competenza acquatica del bambino e dell’adulto che lo accompagna. Per questo è consigliato, ma non indispensabile, almeno un mini percorso di acquaticità infantile sin dai 3 mesi.

D: Tra i supporti acquatici di ausilio al galleggiamento per bambini che possiamo trovare nella grande distribuzione quali sono quelli assolutamente da evitare?

R: Sicuramente i salvagenti a mutandina sono i primi da scartare a qualsiasi età, sono pericolosi perché il bambino può facilmente (per un’ onda o lo sbilanciamento per il peso della testa) ribaltarsi con la testa sott’acqua e le gambe incastrate gli rendono impossibile ritornare in galleggiamento. Attenzione perché questo può succedere anche se il genitore è a fianco del bambino che, anche se prontamente soccorso, può spaventarsi molto.

Sconsigliati sono anche i salvagenti senza mutandine perché fanno assumere una posizione scorretta al bambino e risultano comunque pericolosi sia perché facilmente ribaltabili sia perché il bambino può facilmente scivolarci dentro.

D: Per la fascia di età 3-18 mesi quali ausili consiglieresti?

R: il primo aiuto è sicuramente lo “Swimtrainer”, un salvagente particolare che permette al bambino di assumere una posizione prona in sicurezza e impostare così il movimento autonomo delle gambine.

Swimtrainer

Dai 7-8 mesi si può iniziare a proporre il bracciolo sorreggendo il bambino sotto le ascelle (non dalle mani!). Qui entra in gioco la competenza acquatica del bambino e del genitore che fa la differenza nell’uso più o meno autonomo del bracciolo da parte del bambino.

Il tondoludo (il classico tubo che troviamo in piscina) può essere utilizzato già in questa fascia di età ma richiede una certa dimestichezza nell’utilizzo con bambini molto piccoli.

Personalmente non sono amante del salvagente a collare e non lo utilizzo con i bambini che incontro in piscina, ma rimane uno strumento sicuro.

Salvagente - sussidi da galleggiamento
Salvagente a collare

D: Per la fascia di età dei più grandi invece?

R: Benissimo i braccioli, vanno bene tutte le forme disponibili ma non troppo ingombranti.

Braccioli - Sussidi da galleggiamento
Braccioli

Utili anche le cinture galleggianti che aiutano il bambino ad acquisire mano mano un’autonomia di galleggiamento. Le cinture di galleggiamento possono avere lo svantaggio per quei bambini senza grandi competenze acquatiche, nella gestione dell’equilibrio portando il bambino a girarsi supino. Difficoltà che si supera con la pratica rimanendo comunque in sicurezza.

Cintura nuoto Decathlon

Il tondoludo può essere un valido aiuto utilizzato a cavalcioni o sotto le ascelle.

A questo punto direi che abbiamo le idee un po’ più chiare: bandito l’uso del salvagente a mutandina  e via libera allo Swimtrainer, che ci ha proposto Elena per nostri cuccioli che si approcciano alle loro prime esperienze acquatiche, per i più grandoni braccioli, cinture galleggianti e il meraviglioso tondoludo, con un nome così bello non è possibile non adorarlo!

Ringraziamo Elena Patelli per l’utilissima chiacchierata!

Buoni bagni in mare e in piscina a tutti.

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