Si sente parlare di “Bambini Indaco” per definire bambini “speciali” con spiccate doti spirituali e comportamenti “difficili” che mettono a dura la prova gli adulti.

Ma chi sono i bambini Indaco?

Il termine “Bambino Indaco” comparve all’inizio degli anni Ottanta nel libro Understanding Your Life Through Color scritto dalla cromoterapeuta Nancy Ann Tappe; secondo l’autrice ogni persona possiede un’aura (ovvero il campo elettromagnetico che circonda il corpo fisico) di un determinato colore che influenza la personalità e il comportamento.

I bambini indaco avrebbero cominciato a nascere a partire dagli anni Settanta con un compito preciso ossia risvegliare il mondo demolendo i sistemi per prepararlo ad una grande svolta.

La teoria della Tappe venne successivamente ripresa da Lee Carrol autore del libro The Indigo Children The New Kids Have Arrived il quale, approfondendo l’argomento, mise in luce le caratteristiche di personalità e i comportamenti di questi particolari bambini. Le caratteristiche dei bambini indaco sono molteplici: riassumendo sono bambini sensibili, indipendenti, con spiccate capacità psichiche e spirituali (si dice che siano in grado di capire le diverse forme di vita e addirittura parlare con gli angeli), iperattivi, caparbi, reticenti all’autorità e alle regole.

Esistono diverse tipologie di bambini indaco:

  • L’umanista: lavorerà con le masse, diventerà medico, avvocato, insegnante, commerciante, politico. E’ iperattivo, molto socievole e cordiale. E’ convinto delle proprie idee, si distrae facilmente e svolge volentieri tante attività contemporaneamente.
  • Il progettatore: lavora più con le idee che con le persone. in futuro sarà architetto, designer, astronauta o pilota. Spesso è un tipo atletico, vuole avere il controllo della situazione soprattutto con i genitori.
  • L’artista: è sensibile e spesso basso di statura. sarà l’insegnante o l’artista del futuro, la sua attività si sviluppa nell’ambito creativo.
  • L’interdimensionista: è più maturo degli altri bambini indaco. Si relaziona difficilmente con gli altri, la sua integrazione in società è più problematica che per i bambini appartenenti alle altre tipologie.

 

Secondo Carrol se gli Indaco non vengono compresi dal mondo che li circonda (genitori, adulti in genere e coetanei) reagiscono isolandosi nel loro mondo (spesso nel computer) oppure al contrario diventano aggressivi fino a mostrare veri e propri comportamenti antisociali.

Le caratteristiche comportamentali dei bambini indaco sono state associate dalla neuropsichiatria infantile tradizionale a disturbi quali psicosi infantile o al Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD). Proprio in riferimento al Disturbo da Deficit di Attenzione/ Iperattività la teoria dei bambini indaco ha trovato molto seguito negli anni passati per criminalizzare la, peraltro aberrante, pratica di prescrivere psicofarmaci a bambini a cui veniva diagnosticato l’ ADHD per poterli meglio gestire nell’ambito scolastico e familiare.

I bambini Indaco, così come i bambini con ADHD, mettono a dura prova e richiedono molte energie al mondo adulto che li circonda, spesso non vengono capiti dai coetanei e additati come “strani”.

Per questo motivo sono molteplici i suggerimenti che vengono indirizzati ai genitori di bambini indaco da professionisti chi seguono questa teoria: riconoscerli come persone, rispettarli e accettarli senza sminuirli o criticarli, comunicare con loro sempre spiegando il perché di certe richieste, coinvolgerli nelle questioni riguardanti la loro disciplina.

Questi suggerimenti rispecchiano un tipo di approccio alla genitorialità rispettoso del bambino, più vicino a una genitorialità consapevole e naturale e nettamente diverso dall’approccio genitoriale basato invece sul potere e sulla paura.

Una genitorialità rispettosa è un approccio che andrebbe comunque esteso a tutti i bambini al di là che si pensi di avere o meno un bambino indaco in casa.  

 

Note bibliografiche:

Carrol Lee , ToberJan  (2000) “I bambini Indaco”, Macro Edizioni Hehenkamp Carolina  (2003) “Bambini Indigo – Un dono sconosciuto”, Edizioni il Punto d’Incontro

Puoi leggere questo articolo anche qui:

 http://www.chizzocute.it/chi-sono-i-bambini-indaco-definizione-e-tipologie/

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