Oggi passo la parola all’esperta, ho chiesto un’intervista a Cora, pedagogista, doula, mamma e grande amica.

Il parere dell’esperto: la pedagogista

Eccoci! Ciao a tutte!

Erika mi ha chiesto di scrivere qualcosa di pedagogico sul portare..

Come se lei non potesse :), lei sa tutto, ma ritiene che la mia voce possa essere più autorevole!

Da pedagogista, doula ma soprattutto mamma di due cuccioli sono convinta che “il portare” sia un modo di stare mamma-bebè! Un bebè può essere portato dalla mamma, dal papà o… da chi ha il permesso dai suoi genitori 😉 (io, per esempio son molto gelosa 🙂 )!

Sfatiamo il mito: chi porta non è più brava di chi non porta!

Mettersi un bimbo in una fascia o in un marsupio dev’essere piacevole per genitori e bebè!

Se avete insicurezze fatevi consigliare da chi ha portato i propri cuccioli o da chi è consulente/istruttrice (insomma da qualcuno che riesca davvero a suggerirvi due o tre trucchetti giusti) e poi.. ascoltatevi.. Se vi sentite a vostro agio: spazio alla fantasia! Se fosse il contrario potete scegliere altre (e tante) modalità relazionali e modi di prendervi cura del vostro bebè, perchè voi sapete cos’è meglio per lui!

Quindi.. A livello pedagogico perchè portare?

Alla maggior parte dei cuccioli piace stare vicino alla mamma ed al papà! Usciti dal pancione, per loro, è un continuum energetico poter risentire un battito del cuore rassicurante e costante, una coccola che non li abbandona.

Inoltre il dondolio dato dalla camminata ricorda ai piccoli la culla nel pancione!

Il bisogno di contatto è anche delle mamme che son state un nido per 9 mesi e spesso si sentono improvvisamente “senza pancia”!

I teli della fascia inoltre possono fungere da “utero contenitivo”: il bimbo nel pancione aveva le pareti uterine che facevano da “sponda” ad ogni suo movimento rimbalzando dolcemente i suoi gesti. Alcuni piccoli appaiono disorientati dal non avere più questi rassicuranti confini, la fascia può essere quindi un aiuto.

Il portare un cucciolo, permette al piccolo di star vicino vicino alla sua mamma (l’allattamento stesso ne può trarre benefici), di riconoscere il volto e percepire il suo odore. Il genitore può inoltre avere un continuo monitoraggio del bebè e fungere, per lui, come un filtro sia nelle relazioni sociali che negli stimoli ambientali. Ricordo infatti che nel pancione suoni, rumori ed odori sono attutiti e poi i piccoli ne possono venire investiti e disturbati!

Siamo “esseri sociali”, lo diceva già Aristotele: siamo portati ad “entrare in relazione con..”, una fascia può facilitare tutto ciò!

E poi i cuccioli crescono…

Alcune mamme e papà continuano a portare ed altri passano ad utilizzare altri mezzi di trasporto.. Oppure il portare diviene “portare per mano”: questa immagine è bellissima e evoca in me la capacità di noi genitori di riconoscere che i nostri piccoli crescono..

Comunque… La pedagogia del più grandicello portato? Vizio? Scarsa autonomia?

Il bimbo portato, attorno all’anno spesso chiede e sceglie: la mia cucciola ha 20 mesi, se è con me si addormenta ciucciando, se è col suo papà nel mei tai.

In passeggiata sa riconoscere le sue esigenze e sa scegliere (lo faceva già un anno fa: fascia, mei tai, passeggino, a piedi o triciclo)!

Quindi mamme non spaventatevi: il bimbo portato di pochi mesi sarà poi un bimbo, che come altri valuterà diverse possibilità! Ma se vi piace portare non pensate a cosa sarà domani, quando vorrete smettere ci penserete e ci lavorerete! Insomma, quando i vostri cuccioli hanno 3 mesi non pensate allo spannolinamento, no?

E poi? Questi bimbi portati saranno viziati? Poco indipendenti? Sorrido! Quando io ed Erika parliamo con le mamme e guardiamo i nostri figli vediamo 3 cuccioli molto diversi fra loro: un bimbo di quasi 5 anni introverso con lo sguardo tenebroso che cammina attaccato alla gamba di sua madre, un bimbo di quasi 30 mesi giocherellone, un po’ casinista e molto indipendente ed una piccola di 20 mesi un po’ principessa in grado di silurarti con uno sguardo truce!

 

A voi la scelta!

 

 

Portare per “stare insieme”..
portare per dirsi “ti voglio bene”..
portare per la voglia che ha di mamma..
portare per farla giocare con i tuoi ricci..
portare per “sentirla pur non vedendola”..
portare per poter fare, nel frattempo, altre cose..
portare perchè è bello..
portare per recuperare il tempo perso in giornata..
portare per addormentare e darsi la buonanotte..

Infinitamente grazie a Cora Erba, pedagogista e doula http://donnadivento.wordpress.com/

 

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